Lidi e attività per bambini in una cornice storico-culturale: le chicche più nascoste in Valle d’Itria e sulla costa adriatica in Salento
La Puglia è così bella che, diciamolo, è difficile non esserci mai stati.
Se attira ogni anno tantissimo turismo internazionale, figuriamoci noi che abbiamo la fortuna di averla così vicina.
Io non faccio eccezione: l’ho scelta tante volte anche perché essendo così vasta offre davvero tantissimo a seconda del tipo di vacanza che si vuole fare. Ci sono stata passando da Matera: il barese è a due passi, poi nella classica vacanza per giovani che vogliono godersi la musica, il mare e in generale il favoloso lifestyle e il calore dei pugliesi. Ci sono stata in famiglia con i bambini al seguito diverse volte (nella zona un po’ più fresca a nord, sul Gargano, quando ero incinta di Alessio e poi anche nel Salento con il trio).
Eppure, nonostante le tante volte, non ho ancora esaurito la lista di tantissimi posti favolosi che vorrei visitare. Quest’anno ho voluto creare un vero e proprio itinerario alternativo per famiglie che già sono state in Puglia ma che magari come noi amano le gemme nascoste di questo territorio dalle mille sorprese.
Se ci seguite abitualmente, già sapete che non ci piace essere troppo stanziali, l’on the road è un richiamo che di rado riusciamo a non ascoltare – leggi qui il nostro viaggio in Portogallo on the road – e quindi anche stavolta abbiamo inforcato l’auto e abbiamo trascorso 10 giorni di relax ma anche di avventura.
L’Itinerario dei 10 giorni in Puglia
3 giorni in Valle d’Itria
Abbiamo passato i primi 3 giorni in Valle d’Itria alla scoperta di borghi e “chicche” diverse dalle rotte classiche che comprendono Polignano a mare, Alberobello e Ostuni o Monopoli, che ora impazza sui social. Pur essendo luoghi meravigliosi, li conoscevamo già molto bene e abbiamo preferito provare i borghi più autentici. Abbiamo voluto far assaporare anche ai bambini la magia di dormire in un vero e proprio trullo. Io ed Emiliano eravamo già stati in zona da fidanzati e avevamo dormito in un trullo ad Alberobello, la “capitale” dei trulli con il suo maestoso Trullo sovrano, luogo indimenticabile ma effettivamente molto turistico. Se preferite trascorrere più tempo in questo punto oppure la formula family hotel è quello che fa per voi, vi consiglio il Pietra Blu Resort&Spa che è sempre in posizione strategica e avete tutti i comfort CDS.
Ecco i punti di interesse che abbiamo toccato in questa mini fuga:
- Locorotondo
- Martina Franca
- Grotte di Castellana e Chiesa rupestre di San Nicola a Mottola
- Borgo Egnazia e Archeolido
- Oasi Marina WWF di Torre Guaceto
7 giorni in Salento
Conoscevo già bene l’entroterra ricco di folklore messapico e bizantino, di taranta e pizzica, così come la costa ionica salentina, per cui ci siamo dedicati all’esplorazione di quella adriatica che decisamente non ha niente di meno della sorella, anzi! La nostra base per l’esplorazione in Salento è stata il Relais Masseria Le Cesine di CDS Hotels, di cui vi parlerò nel dettaglio.
Ecco le tappe della settimana salentina:
- Abbazia FAI di Santa Maria di Cerrate
- OASI WWF Le Cesine (a cavallo)
- Grotta della Poesia
- Faraglioni di S. Andrea
- Riserva naturale Pineta Costiera di Torre dell’Orso
- Lecce e il nuovo “ascensore” sul campanile del Duomo
Dove abbiamo soggiornato in Puglia
Per i 3 giorni della zona a nord abbiamo scelto super last minute Trulli Chiafele.
Dico solo che Giulia e Angelo ci hanno risposto alle ore piccole con una gentilezza estrema e che il soggiorno ha superato abbondantemente le già rosee aspettative. Ci hanno fatto trovare la culla in camera, dato tantissime indicazioni su dove mangiare e cosa fare in zona ma soprattutto ci hanno accolti con il calore di una famiglia giovane e appassionata del proprio lavoro e della loro terra.
È stata dura convincere i bambini a non trascorrere in questa vera e propria shabby chic farm tutto il tempo e portarli in gita: impossibile resistere ai cuccioli di gattini, caprette, cani, simpatiche galline e tanti alberi da frutto e orto (Angelo ci ha offerto i fichi, le uova fresche, i pomodori appena colti!).
Un luogo incredibilmente autentico e curatissimo pur trovandosi a due passi da tutti i borghi più suggestivi e “famosi” come Alberobello, Locorotondo, Martina Franca e a massimo una mezz’oretta dai più lontani come Ostuni e Polignano a mare.
Menzione speciale poi per il racconto di Angelo su come nascono e si costruiscono i trulli con un tour al tramonto direttamente…sui pinnacoli! Un’esperienza di grande effetto in cui ci ha anche scattato delle belle foto familiari per ricordarci sempre dei bei momenti trascorsi da loro.
Non posso che consigliarlo caldamente, non sono stata sponsorizzata e penso che le centinaia di recensioni a punteggio pieno su Airbnb dicano tutto: un indirizzo da appuntare assolutamente se avete in programma di visitare la zona.
Itinerario nel dettaglio in Valle d’Itria
Abbiamo fatto partire la giornata con una pigra e piacevole colazione a Martina Franca. Se non prevedete di vedere Lecce e in generale scendere in Salento, vi consiglio doppiamente una tappa qui: troverete palazzi eleganti e architetture seicentesche che come atmosfera possono ricordare un po’ la “capitale del barocco” -ndr. Il barocco qui assume elementi autoctoni, si chiama infatti “barocco martinese”.
Iniziamo da una bella colazione con i bocconotti (specialità a volte confusa con i pasticciotti ma totalmente diversa!) al Gran Caffè, un posticino perfetto con i posti all’aperto nella piazzetta appena varcata la porta di Santo Stefano (barocca, appunto, iniziamo a scorgerne le linee curve e decorate), accesso del centro storico, per godersi il sole e la vita del borgo che abbiamo trovato molto curato e vivace.









Appena finita la consumazione ci siamo infilati nei vicoli e viuzze, caratterizzate sempre dal bianco, dai negozietti con l’allure d’altri tempi tipici della zona, dalle grida e le risa di un matrimonio in corso proprio nel duomo.
Gironzolando per il centro arriverete in pochi minuti al cuore del centro storico che è la successione di due piazze: la bellissima Piazza Maria Immacolata con i portici ad arco e la basilica settecentesca di San Martino e piazza del Plebiscito.
Non abbiamo resistito ad assaggiare il panino con capocollo e burrata della Salumeria La Dispensa su via Manzoni che è fenomenale: lo street food già è una mia passione da sempre ma diciamolo, con i bambini al seguito che non devono sorbirsi i tempi del ristorante, è un’idea molto furba!) ma abbiamo integrato il pranzo anche con i panini con il polpo fritto a Locorotondo, proprio in piazzetta di fronte al duomo, da Ammare – Poke e Panini di Mare.




Nel primo pomeriggio, iniziamo a vedere il primo “Learn” pugliese: spingendosi una mezz’oretta in su direzione Bari, si arriva infatti ad un luogo favoloso: le grotte di Castellana, visitabili tutto l’anno. Meno conosciute rispetto a quelle di Frasassi, sono assolutamente meritevoli di una visita guidata. Il plus è poter scegliere il percorso e anche la lingua: è possibile, infatti, percorrere l’itinerario parziale (50 minuti di durata) oppure quello completo, da un’ora e mezza), in italiano o in inglese.

Potete acquistare i biglietti online o alla biglietteria. Due piccole accortezze: prevedete di entrare con scarpe da ginnastica (no ciabattine/infradito) e con una felpina o giacchino leggero: non fa freddo ma siamo comunque a più di 70 metri di profondità per cui è umido e freschino.
Non è possibile scattare foto e siccome la sottoscritta è stata ligia e le ha scattate solo nella zona iniziale in cui la cavità si apre ancora verso il cielo, vi lascio il video su Youtube per darvi un’idea della spettacolarità del luogo.
Le guide molto attente e preparate (una apriva la fila e una chiudeva) ci hanno raccontato moltissime curiosità, sia tecniche che storiche: sia noi adulti che i bambini eravamo incantati. Costanza in particolare dopo la visita al Museo di storia naturale a Milano è innamorata della mineralogia ed è stata attentissima e ha sparato domande a raffica.
Oltre alla classica visita guidata, dev’essere molto suggestiva la Hell in the Cave, uno spettacolo teatrale che porta in scena nelle grotte l’Inferno di Dante in un ambiente che evoca alla perfezione le atmosfere della Divina Commedia.
In tutta la zona trovate splendide chiese rupestri, vi segnalo il Parco Rupestre Lama D’Antico dove si possono ammirare le chiesette rupestri di San Lorenzo e San Giovanni dalle splendide e vivaci decorazioni pittoriche ma sono tantissime diffuse in tutta la Puglia.
Per l’ultimo giorno nella zona della Valle d’Itria siamo andati alla scoperta di un piccolo gioiello: il Parco Archeologico di Egnazia che è stato appena oggetto di lavori (devo dire veramente ben fatti, visto che non è mai così scontato!).

Molti conoscono la zona per il pluripremiato resort di lusso Borgo Egnazia: la verità è che quest’area è tutta di una bellezza incredibile e per chi ama la storia, è una meta imperdibile.
Se devo fare un appunto: è un peccato che non si trovino con più facilità informazioni online sul Museo e il Parco Archeologico. Se non si conosce o si cerca in modo approfondito, è davvero difficile imbattercisi e soprattutto non si immagina la bellezza e l’ottima gestione del sito una volta arrivati. Se penso che all’estero sono ben pubblicizzati posti che hanno un decimo di questo valore…ma torniamo a noi!
Primo plus: non si paga assolutamente nulla sotto i 18 anni e anche gli adulti possono accedere gratis se andate la prima domenica del mese. Fino ai 25 anni l’ingresso è ridotto (parliamo di 3 euro per Museo e Parco) e il prezzo intero è 6 euro.
Vi consiglio di scaricare l’App “Egnazia Audioguida” durante il percorso così che appena arrivati (c’è ampio spazio per parcheggiare), una volta pagati i biglietti, potete iniziare subito la vostra visita.
Il personale è stato molto gentile e accogliente e ci sono stati dati ottimi consigli per sfruttare al meglio il tempo della visita.
Grazie all’audioguida abbiamo potuto visitare con grandissimo interesse anche dei bambini tutto il parco (che è concentrato in un’area non troppo vasta e quindi godibilissimo anche dai più piccini e percorribile con il passeggino) e ripercorso tutto il fascino del tempo trascorso dai giorni dell’antica città lungo la via Traiana, voluta dall’omonimo imperatore come punto strategico per gli spostamenti nel sud Italia.



Città, acropoli e necropoli: queste le tre parti che compongono il sito e che narrano gli aspetti di vita quotidiana di allora. L’acropoli si percorre accompagnati da una vista mozzafiato sul mare e sui resti del porto romano e dalla brezza che rende anche le giornate estive meno afose (i miei ricordi di visite a Pompei e a Tarquinia con la scuola o la famiglia comprendono sempre un caldo tremendo che, qui, non abbiamo invece patito). Per chi è appassionato di snorkeling, segnalo anche che il Parco archeologico di Egnazia organizza immersioni con bombole per vedere da vicino i resti del porto sommersi dall’acqua, penso sia un’esperienza unica!
All’interno, nuovissimo e super attrezzato (c’è anche il bagno per i più piccoli, il tutto pulitissimo), si può sostare nella sala iniziale per vedere un video introduttivo e poi restare a bocca aperta di fronte alla quantità e bellezza dei manufatti e dei reperti di ogni tipo.
Grazie ai pannelli che illustrano le sale e gli allestimenti tantissime curiosità sui vari periodi: dall’età del bronzo all’età romana (dove non potete perdere il mosaico delle Tre Grazie, davvero incredibile), il percorso vi trasporta lungo i secoli con grande grazia senza stancare neppure i piccoli visitatori che, dopo questa mezza giornata di “Learn” si sono decisamente meritati il “Play” che davvero non manca.
Basta infatti attraversare letteralmente la strada e si è già sul mare, anzi per la precisione…all’”Archeolido”: un piccolo angolo di relax che ci ha incantati. Qui si ha tutto per passare il resto della giornata tra ottimo cibo, mare, attività di ogni tipo, vi consiglio vivamente di non mancare un salto anche solo per qualche ora, lascio parlare le immagini!





Un altro punto d’interesse naturalistico è la Riserva WWF di Torre Guaceto: non ci abbiamo trascorso tutto il tempo che avremmo voluto perché il tempo ha deciso di non assisterci (unico di brutto tempo in tutta la vacanza, non possiamo lamentarci!) ma con i bambini è un’altra tappa che consigliamo: dopo il parcheggio potete usufruire gratuitamente del comodo trenino che porta direttamente in spiaggia (stupenda e dalla sabbia chiarissima) e c’è la possibilità di percorrere diversi sentieri di trekking marittimo, visitare la Torre Aragonese e anche qui è possibile prenotare dal sito diverse attività come gli “archeo walking”.






Non possiamo lasciare davvero la valle d’Itria con nessun’ombra di magone perché anziché ridirigerci nella pianura padana ci aspettano altri 7 giorni di relax e nuove scoperte ancora più a sud, nel leccese, una terra che amo da tanti anni ormai (secondo me esiste il mal di Salento).
Lo ammetto: pur essendo stata più volte in Salento, non conoscevo ancora bene la costa adriatica, in favore di quella ionica e quindi quest’anno ho finalmente posto rimedio a questa grave mancanza e ora vi racconto nel dettaglio tutto della nostra settimana salentina in 5 (Alessio aveva una partita importantissima con l’Inter e, come avrete notato da foto e video, non ne ha voluto sapere di unirsi al resto della famiglia!).
Come vi dicevo all’inizio del nostro post, la nostra base è stata il Relais Masseria Le Cesine di CDS Hotels. Me ne avevano parlato benissimo e decisamente le nostre aspettative già alte sono state confermate in pieno.
Partiamo dal fatto che tutto il resort è immerso in una meravigliosa macchia mediterranea rigenerante: non si può non restare letteralmente abbagliati dal trittico cielo blu, architettura bianchissima e verde alga della vegetazione. Un pieno di bellezza che cattura lo sguardo e il cuore.






La posizione del Resort è estremamente strategica per esplorare tutta la Puglia adriatica in lunghezza, essendo equidistante da Lecce e Otranto e vicinissima a diverse mete imperdibili.
Il tipo di vacanza che fa una famiglia a Le Cesine è all’insegna del vero e proprio dolce far niente e all inclusive (ma quanto ne abbiamo bisogno noi mamme di famiglie numerose in primis??). Le camere, pulitissime e davvero belle, vengono riassettate, per mangiare ci pensano gli chef del ristorante e il pizzaiolo al bar che sfornano delizie praticamente lungo tutta la giornata (una menzione speciale va al buffet di dolci di una varietà e gusto incredibili, al giro pizza a metà mattinata e pomeriggio e alla cena a tema pugliese con musica e danze tipiche dal vivo).






Il team animazione è molto presente e tiene bimbi e ragazzi sempre occupati: tennis, tiro con l’arco, giochi in piscina, c’è davvero di tutto e di più e praticamente Lorenzo e Costanza sono spariti, presi dalle amicizie e il divertimento.
Per noi mamme e papà stressati invece, il pieno di coccole nella zona masseria è veramente il top: la spa proprio di fianco alla mia camera era un richiamo difficile da resistere e infatti mi sono concessa tutto il percorso relax e un bel massaggio. La zona masseria ha una bellissima piscina relax, mentre vicino al ristorante e al bar un’altra grandissima piscina con animazione e attività.






Non mancano anche la zona attrezzi e il percorso fitness e la navetta fa la spola con la spiaggia privata del relais in pochi minuti, noi l’abbiamo davvero amata sia per i suoi colori incredibili (la sabbia è bicolore con le sue striature corvine dovute ai sedimenti minerali di origine vulcanica), sia per il suo essere riservata e servita con un altro punto ristoro dove gustare friselle e caffè col latte di mandorla, oltre ovviamente agli stuzzichini classici come gelati, frutta, snack e bibite.




Un altro aspetto che mi ha particolarmente conquistata è il fatto che ci siano delle zone del relais che non sembrano nemmeno appartenere ad un complesso con tante persone: la zona masseria è davvero il diamante della struttura con la sua piscina silenziosa a bordo di cui stendersi e leggere un buon libro o ascoltare la musica e disconnettersi dal resto del mondo.



Ciò che ritengo la vera essenza del lusso in vacanza è avere tempo per me stessa pur viaggiando con i bambini: già tutto l’anno siamo indaffarati tra lavoro dentro e fuori casa: il Relais Masseria Le Cesine mi ha trasmesso una pace e una serenità che si trovano raramente in luoghi con animazione e con tante famiglie.
Qui davvero per tutti c’è una dimensione in cui godersi momenti intimi e rigeneranti, dopo una settimana mi sentivo come nuova! Non posso che consigliarvi il soggiorno sia che vogliate dedicarvi al meritato ozio assoluto, sia che preferiate dedicarvi anche a qualche esplorazione dei dintorni.
Dopo avervi parlato del nostro buen retiro vi racconto più nel dettaglio cos’abbiamo fatto nel leccese. Come vi dicevo, conosco bene la Puglia per cui non sono tornata in alcune delle mete già ben note come la splendida Otranto e a Lecce abbiamo fatto una piccola toccata e fuga prima di ripartire perché volevamo provare una novità: salire sull’appena aperto “ascensore” panoramico del Duomo.
Partiamo da un luogo che ho amato molto: l’Abbazia Santa Maria di Cerrate gestita dal FAI.
A soli 30 minuti dal Relais, questo luogo merita assolutamente una visita. Io sono abbonata FAI per cui non perdo occasione di sfruttare la mia tessera perché so che qualunque sia il bene FAI, sarà un tour interessante, appassionato e il bene in questione trasuderà amore e gestione ottimale e infatti anche qui questa regola è stata perfettamente rispettata.
In un colpo solo, visitando l’Abbazia, potrete ammirare sia un imponente e splendido luogo di culto intriso di misticismo bizantino e medievale che una masseria storica. Qui vive, infatti, una doppia anima: accanto alla chiesa con scriptorium e biblioteca ci sono stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei.






Con un’oretta la guida e questo monastero straordinario vi offriranno una vera e propria overview del territorio e delle sue caratteristiche geografiche e storiche. Anche i bambini sono rimasti estremamente affascinati dal racconto dell’incredibile sistema idrico per approvvigionare il complesso durante il medioevo e si sono divertiti a ricostruire su un’installazione digitale touch screen uno dei mosaici della navata improvvisandosi restauratori. Non ve lo dico nemmeno, vero, che io e molti altri adulti del gruppo siamo tornati alla chetichella per cimentarci in questo puzzle speciale?
Da laureata in storia, ho trovato la giovane guida molto ben preparata pur essendo il tour semplice e divulgativo, una combinazione perfetta per intrattenere grandi e piccini e allo stesso tempo soddisfare curiosità più dettagliate.
Il negozio di souvenir annesso era un’altra chicca nella chicca: libri sfiziosissimi con selezione internazionale, servizi da tavola e accessori di artigianato locale, mi sono sentita nel paese dei balocchi e abbiamo fatto qui un vero e proprio shopping!
Ultimo plus: la loggia al piano superiore, restaurata e arredata con gusto offre un ulteriore momento di sosta dopo la visita dove si possono sfogliare libri di arte e storia e concedersi uno stuzzichino (allo shop ci sono in vendita anche cestini da picnic da portare su!).
La seconda attività, ancora più vicina dato che è a pochi metri dal Relais è l’Oasi WWF che dà il nome alla struttura: Le Cesine. Noi abbiamo scelto di attraversarla a cavallo: come sapete amiamo molto l’equitazione e Costanza va subito in crisi d’astinenza da maneggio.
Questa modalità è per tutti: non serve essere dei cavalieri esperti dato che al maneggio Il Piccolo Ranch vi accompagneranno per tutto il percorso che attraversa il folto della macchia mediterranea fino a condurre sulla spiaggia. Farlo come noi quasi al tramonto è davvero magico e indimenticabile, un’oretta davvero bellissima per tutta la famiglia!
Altre due mete assolutamente imperdibili che distano solo pochi minuti sono:
- i faraglioni di Sant’Andrea e la Grotta della Poesia: veri e propri monumenti naturali di fronte a cui restare a bocca aperta. Sia che vogliate nuotare in un mare cristallino, magari attraverso l’Arco degli Innamorati, sia che vogliate solamente godervi una vista spettacolare (vi consiglio di andarci o molto presto la mattina o al tramonto/imbrunire), questo tratto di costa offre dei panorami che si vedono davvero in pochi posti al mondo. Se ci andate coi bambini piccoli occhio a tenerli bene per mano/in braccio perché non ci sono protezioni agli strapiombi naturali.
- La Riserva naturale Pineta Costiera di Torre dell’Orso. È una delle spiagge imperdibili senza ombra di dubbio e per questo il tratto di pineta bellissima è purtroppo a fine giornata un pelino caotica e poco rispettata dai soliti che non si fanno problemi a depositare i resti della giornata al mare un po’ ovunque. Ciò nonostante, la spiaggia è una meraviglia senza pari, una delle più belle che abbia visto in Puglia a gusto personale. Le due Sorelle sono famose a buon conto: la vista è meravigliosa e anche qui, vi consiglio di fermarvi fino al tramonto perché la luce e i colori sono indescrivibili. Nel nostro caso a fine giornata abbiamo trovato qualche timido accenno di pioggerellina che non solo non ha fatto danni ma anzi, ci ha portato…l’arcobaleno. Leggete ai bambini la leggenda delle due Sorelle, un po’ triste ma chissà che non ravvivi un po’ di amore fraterno!





Infine, prima di ripartire (stavolta sì con un super magone tutti!!) come vi dicevo più su abbiamo voluto salutare di nuovo Lecce ma stavolta da una prospettiva diversa, dall’alto del suo pinnacolo fino a 43 metri d’altezza e dai quattro balconi che consentono di ammirare il panorama a 360 gradi.


Un giro per le vie del centro storico è sempre suggestivo specie se coronato da questa bella attrazione che anche stavolta, sfrutta la tecnologia in modo intelligente, dato che grazie ai visori con sensori multimediali si è in grado di focalizzare l’attenzione sui punti di interesse principali della città e del territorio tra cui, nei giorni di cielo limpido, persino costa albanese.



Un modo speciale di salutare la Puglia che non manca mai di offrire nuove meraviglie: sono convinta che non basterebbe una vita intera per scandagliarne i tesori e quindi è solo un arrivederci!



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