Prima del parto e di diventare mamma ero una ragazzina, come lo siamo tutte prima di uno o più eventi “critici” che segnano il nostro percorso.
Mi affacciavo alla vita con i difetti tipici dell’età spensierata e dello spirito del tempo: la pigrizia, la tendenza a evitare i fastidi e le situazioni scomode, una notevole dose di insicurezza e timidezza verso il mondo esterno così come il mettere me stessa al centro della scena (sì, non è affatto incompatibile come potrebbe sembrare, con timidezza e insicurezza).
Adesso che ho passato quella “porta stretta” non dico di essere chissà quale wonder woman, anzi. I difetti tipici del mio carattere restano, e sono lì che si riaffacciano quotidianamente. Non sono spariti, sopraffatti dalla mia straordinaria “prestazione” in sala parto. Eppure, dopo quel giorno ho acquisito una maggiore sicurezza, una spinta ad affrontare le situazioni difficili. Procrastino meno le cose spiacevoli della vita, ho meno paura di affrontarle. E’ come se ora fossi la solita me stessa ma indossassi un’armatura forgiata da ogni contrazione passata, da ogni notte in bianco o da ogni senso di impotenza, di solitudine, di inadeguatezza che sono fedeli compagne (più o meno accentuate) di qualsiasi normalissimo post partum. Per questo ad ognuno dei miei parti e dei miei figli dico dentro di me sempre un immenso grazie.
Grazie per avermi fatta uscire da me stessa per rientrarci più forte, migliore, più propensa a vivere in modo “sano” (non salutista, eh, ANZI!) Ognuno di loro mi ha offerto la possibilità di lanciarmi nel vuoto sostenuta da una fede e un’amore quasi incoscienti. Come un equilibrista sospeso su un filo impercettibile: se appena appena l’occhio cade sul vuoto, sei perduto.
Questo è quello che avviene in sala parto: bisogna guardare dritte davanti a sé, in direzione del nostro bambino, delle mamme che saremo e della vita che tornerà a sorgere dopo quel momento oscuro. Se lo sguardo resta inebetito, incollato al dolore di quegli istanti, si precipita nel vuoto. Forse detta così appare un quadro spaventoso e può esserlo, se vissuto male, per mancanza di sostegno di chi è intorno o di sfiducia verso sé stesse.
Vorrei che la mia esperienza potesse raggiungere tutte le donne che tremano al pensiero di quei momenti, che fosse la mano tesa che oggi tante, troppe, non ricevono da nessuno. Chi ti spiega più queste cose? Spesso neppure le nostre stesse mamme. Tutt’al più ti dicono “eh ci siamo passate tutte” o poco altro. A volte anche loro cedono alla tentazione tutta femminile nel senso peggiore, di indulgere in particolari raccapriccianti, che loro, puerpere modello, hanno dovuto sopportare per eroico amor nostro. Io ho scacciato con decisione estrema sia le voci disfattiste che quelle edulcorate: le une volevano sgomentarmi e convincermi di non essere “all’altezza” (?), le altre facevano come il medico pietoso che stende un velo di ipocrisia sulla realtà per non spaventare. Ascoltare le prime significa essere seriamente tentate di scappare. E’ troppo per me, non ce la farò mai.
Dare retta alle seconde significa andare incontro a una solenne tranvata in faccia, come si suol dire. Prendere le misure reali dell'”avversario” invece è fondamentale: questa dose di realismo è l’ingrediente principale per il successo dell’impresa. Se la mia avventura in sala parto ha portato dei frutti buoni è dovuto in gran parte a questa fase: all’aver scacciato queste voci e tendenze opposte, vere Scilla e Cariddi della povera gestante sballottolata dalla nave in tempesta della gravidanza (maledetti ormoni!!).
A tutte le mamme già nel cuore che dondolano una culla ancora vuota e fantasticano sul “come sarà” così come a tutte quelle a cui forse la maternità è piombata addosso quando non si sentivano ancora pronte, un benvenuto speciale su queste pagine: sono tutte per voi. Sia che le usiate per informarvi, per svagarvi o sfogarvi, possano essere delle compagne di quella che è la fase più intensa della vita di ogni donna.
After exploring a handful of the blog posts on your web page, I seriously like your way of blogging.
I book marked it to my bookmark website list and will be checking back in the near future.
Please visit my website as well and let me know what
you think.
Ciao volevo farti i complimenti per il blog l ho scoperto da poco tramite fb e lo trovo proprio carino e utile. Visto che ho letto anche il tuo pensiero che è sempre bello e giusto lasciare un commento a un articolo a un opinione espressa volevo dirti quanto condivido questa tua presentazione w trasformazione che ti porta il diventare madre. Anche io timida e un po chiusa ho trovato in me una forza che non conoscevo e tutto grazie al mio nanetto di ormai quasi tre anni. Un abbraccio
Grazie infinite, il tuo commento è di quelli che spronano e ricompensano il lavoro, ne sono il senso ultimo. ricambio l’abbraccio e un bacino al nanetto! :-*
Ciao Sabina! Ti seguo ormai da qualche tempo e volevo farti i complimenti! Sia per il blog che per come riesci a conciliare tutto! Una Super Mamma Blogger! I tuoi articoli sono sempre stimolanti ed in molti, mi ci rivedo … da mamma 🙂 Grazie per l’allegria e la sincerità che trasmetti! A presto
tu sei sempre un tesoro 🙂 grazie infinite per l’affetto! Non mi sento super, anzi! ma ho tre figli che mi hanno trasmesso un po’ di super energia!! un bacio grande :*
Grazie per questa meravigliosa descrizione di un momento magico e difficile come il parto, mi sono rivista molto nelle tue parole. Anch’io, in quella sala, oltre che incontrare il mio piccolo Amore, ho conosciuto anche me stessa.
Un abbraccio
Ciao, ho scoperto oggi il tuo blog trovando i tuoi post sui pro e contro di avere tre figli ravvicinati… perché io ne ho due di 4 e 1 anno e mezzo e un fortissimo desiderio (che va di pari passo con la paura!) di un terzo.
Sono passati un po’ di anni dai quei post. Come è la tua vita oggi? Sei riuscita a trovare il vostro equilibrio oppure ancora fai fatica?
Hai voglia di raccontarmi un po’ come ti organizzi?
Magari dalle tue parole troverò l’aiuto di cui ho bisogno per decidere se abbandonare il sogno oppure buttarmi ad occhi chiusi…
Grazie in anticipo se vorrai rispondermi e complimenti per il bellissimo blog!
ciao Martina, dopo il primo anno che è stato sicuramente tosto (ma in realtà più per le peculiarità di Ale, un bimbo difficile da gestire anche fosse stato da solo -tra l’altro ora ha quasi 5 anni e posso dire che sta invece diventanto bravissimo, ci è voluta pazienza ma sono orgogliosa di lui), abbiamo ritrovato l’equilibrio e siamo diventati pian piano una vera squadra. I grandi vanno alle elementari e io, papà e nonni ci alterniamo nel seguire i compiti perché quando il terzo aveva un anno ho ricominciato a lavorare a tempo pieno. Per quanto mi riguarda questo mi ha da un lato resa una trottola ma dall’altro aiutata a ritrovare un equilibrio come persona, non solo come mamma più appagata e soprattutto ha responsabilizzato gli altri, non essendo io a disposizione tutto il giorno. Insomma, come sempre ci sono tante variabili ma io credo che con l’impegno e la pazienza si riesca a fare tutto. La pazienza, nella maternità come nella vita in generale, è un valore che stiamo perdendo, abituati a volere tutto subito (mi ci metto per prima!) ma invece è solo grazie a questa dote che si riesce ad intessere la tela della vita, specie se si sogna una famiglia “large”. Quindi il motto, personalmente è non avere fretta e non cercare la perfezione. La casa non sarà linda e pinta più di un’ora al giorno e i momenti di pace pochini ma imparare a godere del poco è la chiave per vivere in modo sereno e faccio del mio meglio per sforzarmi su questa strada ogni giorno. Spero di aver risposto sia lato “pratico” che ad un livello un pochino più profondo la questione ma se hai qualche dubbio in particolare, chiedi pure! Grazie per il commento e un bacione
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Ciao volevo farti i complimenti per il blog l ho scoperto da poco tramite fb e lo trovo proprio carino e utile. Visto che ho letto anche il tuo pensiero che è sempre bello e giusto lasciare un commento a un articolo a un opinione espressa volevo dirti quanto condivido questa tua presentazione w trasformazione che ti porta il diventare madre. Anche io timida e un po chiusa ho trovato in me una forza che non conoscevo e tutto grazie al mio nanetto di ormai quasi tre anni. Un abbraccio
Grazie infinite, il tuo commento è di quelli che spronano e ricompensano il lavoro, ne sono il senso ultimo. ricambio l’abbraccio e un bacino al nanetto! :-*
Ciao Sabina! Ti seguo ormai da qualche tempo e volevo farti i complimenti! Sia per il blog che per come riesci a conciliare tutto! Una Super Mamma Blogger! I tuoi articoli sono sempre stimolanti ed in molti, mi ci rivedo … da mamma 🙂 Grazie per l’allegria e la sincerità che trasmetti! A presto
tu sei sempre un tesoro 🙂 grazie infinite per l’affetto! Non mi sento super, anzi! ma ho tre figli che mi hanno trasmesso un po’ di super energia!! un bacio grande :*
Buongiorno,
mi chiamo Andrea Borgia e sono proprietario di un negozio one line di Giocattoli Ecologici per Bambini e Neonati.
http://www.biosolex.com/
Nel nostro negozio abbiamo una sezione dedicata ai Bisogni Educativi Speciali:
http://www.biosolex.com/categorie/bisogni-educativi-speciali/
Vorrei sapere se è disponibile a sviluppare insieme interessanti progetti di collaborazione.
Resto in attesa di un suo riscontro.
Cordiali saluti,
Andrea Borgia.
Grazie per questa meravigliosa descrizione di un momento magico e difficile come il parto, mi sono rivista molto nelle tue parole. Anch’io, in quella sala, oltre che incontrare il mio piccolo Amore, ho conosciuto anche me stessa.
Un abbraccio
Ciao, ho scoperto oggi il tuo blog trovando i tuoi post sui pro e contro di avere tre figli ravvicinati… perché io ne ho due di 4 e 1 anno e mezzo e un fortissimo desiderio (che va di pari passo con la paura!) di un terzo.
Sono passati un po’ di anni dai quei post. Come è la tua vita oggi? Sei riuscita a trovare il vostro equilibrio oppure ancora fai fatica?
Hai voglia di raccontarmi un po’ come ti organizzi?
Magari dalle tue parole troverò l’aiuto di cui ho bisogno per decidere se abbandonare il sogno oppure buttarmi ad occhi chiusi…
Grazie in anticipo se vorrai rispondermi e complimenti per il bellissimo blog!
ciao Martina, dopo il primo anno che è stato sicuramente tosto (ma in realtà più per le peculiarità di Ale, un bimbo difficile da gestire anche fosse stato da solo -tra l’altro ora ha quasi 5 anni e posso dire che sta invece diventanto bravissimo, ci è voluta pazienza ma sono orgogliosa di lui), abbiamo ritrovato l’equilibrio e siamo diventati pian piano una vera squadra. I grandi vanno alle elementari e io, papà e nonni ci alterniamo nel seguire i compiti perché quando il terzo aveva un anno ho ricominciato a lavorare a tempo pieno. Per quanto mi riguarda questo mi ha da un lato resa una trottola ma dall’altro aiutata a ritrovare un equilibrio come persona, non solo come mamma più appagata e soprattutto ha responsabilizzato gli altri, non essendo io a disposizione tutto il giorno. Insomma, come sempre ci sono tante variabili ma io credo che con l’impegno e la pazienza si riesca a fare tutto. La pazienza, nella maternità come nella vita in generale, è un valore che stiamo perdendo, abituati a volere tutto subito (mi ci metto per prima!) ma invece è solo grazie a questa dote che si riesce ad intessere la tela della vita, specie se si sogna una famiglia “large”. Quindi il motto, personalmente è non avere fretta e non cercare la perfezione. La casa non sarà linda e pinta più di un’ora al giorno e i momenti di pace pochini ma imparare a godere del poco è la chiave per vivere in modo sereno e faccio del mio meglio per sforzarmi su questa strada ogni giorno. Spero di aver risposto sia lato “pratico” che ad un livello un pochino più profondo la questione ma se hai qualche dubbio in particolare, chiedi pure! Grazie per il commento e un bacione