Wipptal: un nome -a torto!- poco conosciuto in Italia, nonostante questa valle incontaminata si estenda a cavallo tra il nostro Paese e l’Austria, rendendola particolarmente interessante perché crocevia di lingue e culture ma soprattutto, una zona che per le famiglie è un vero e proprio scrigno di tesori.
A fine settembre siamo andati tutti e 6 alla scoperta delle nuove proposte che rendono la Wipptal una zona da segnarvi assolutamente per le prossime vacanze e oggi vi racconto nel dettaglio, dopo averlo fatto sui social in tempo reale, anche qui sul blog, tutto l’itinerario passo passo così che possiate “copiarcelo”: sapete che siamo sempre super felici di ricevere le vostre richieste, curiosità e anche le email e i messaggi in cui ringraziate per le dritte!

Ma torniamo a noi: 3 giorni in Wipptal sono già un ottimo assaggio che vi permetterà di scoprire alcune delle più belle escursioni che il territorio offre. Come prima cosa, dovrete trovare una “base” da cui le mete siano più facilmente raggiungibili: noi abbiamo alloggiato all’Alfaierhof a Gschnitz, un piccolo villaggio incastonato tra le vette delle Alpi dello Stubai, a 1.242 metri di altitudine.

Qui il tempo sembra essersi fermato e fuso con i ritmi della natura che scandiscono la vita di persone e animali che lo popolano. Fermarsi ad ascoltare lo scorrere dell’acqua, i campanacci del bestiame e il soffio del vento sono il modo perfetto per rilassarsi e assaporare la quiete del luogo.
Già, l’acqua: questo è stato il leit motiv del nostro viaggio in Wipptal: la protagonista di meraviglie naturali e ludiche che abbiamo amato tutti.
L’alloggio: Alfaierhof
Questa struttura dalla bellezza tradizionale è davvero perfetta per famiglie numerose: dispone infatti di una grande camera-appartamento attrezzata, con balconcino da cui abbiamo subito potuto ammirare le mucche di rientro dal pascolo.







Non solo la camera è pensata per famiglie XL: anche le zone comuni sono state create con un occhio agli ospiti più piccini e al relax dei genitori: la nostra colazione è stata il massimo del relax perché dopo aver mangiato, i bambini hanno potuto giocare nella zona con i giochi e le attività lasciate nell’angolo per loro, a vista di mamma e papà.

A volte basta davvero poco per evitare bambini “molesti” perché annoiati o a disagio e posso assicurarvi che in tutto il nostro viaggio in Wipptal, quest’attenzione discreta ma efficace è stata il perno di tutta l’esperienza. In Italia possiamo solo prendere spunto ed esempio!
Quali attività fare in Wipptal in 3 giorni?
Ecco l’itinerario che abbiamo creato:
Giorno 1. “Gschnitzy & Gossy”: il nuovo percorso tematico nella Wipptal
Sul sentiero tematico che costeggia la valle Gschnitztal (una delle 5 valli laterali della Wipptal: Gschnitztal, Obernbergtal, Valsertal, Schmirntal e Navistal), le due goccioline d’acqua Gschnitzy e Gossy raccontano storie emozionanti e fatti interessanti sull’acqua – anche in lingua italiana (potete scaricare volendo l’App).


La strada è puntellata dalle indicazioni a forma di goccia lungo il torrente Gschnitzbach nella valle fino al rifugio Feuerstein. Sul percorso, due avventurosi parchi giochi aspettano i bambini per giocare all’aria aperta (noi siamo stati davvero fortunati perché abbiamo fatto il percorso in una giornata di sole incredibile che ha reso tutto ancora più incantato).
Effettivamente, Trins, il paesino di fianco a Gschnitz da cui abbiamo imboccato il sentiero, è considerato uno dei luoghi più soleggiati dell’intera valle.
Per avere un punto di riferimento di dove iniziare il percorso, tenete presente la sede della banca (si chiama Raiffeisenbank Wipptal – Stubaital Mitte, Bankstelle Trins, potete trovarla anche sul navigatore).




Ci sono alcuni parcheggi -pochi- se non trovate qui potete parcheggiare poco oltre dove c’è la pizzeria Cafè Max e tornare poi alla banca. Da qui imboccate la strada che, sulla sinistra della facciata, scende dolcemente verso il fiume. Vedrete una grande insegna con tutti i punti segnati del percorso che vi conferma essere sulla strada giusta.
La passeggiata è davvero meravigliosa, accompagnata dal gorgogliare del fiume, il saltellare degli scoiattoli che ci hanno subito accolti lungo il percorso, e uno spettacolo che rimette in pace col mondo. Più avanti incontriamo anche le immancabili mucche, le regine dei monti.

Come potete vedere nella mappa, il percorso completo è lungo ben 16 km per cui se volete farlo completo è da spezzettare. Vi consiglio di concentrarvi nella parte centrale che è quella compresa tra il punto 5 e il 9.
Il punto 13 noi lo abbiamo fatto a parte, dedicandogli un’intera mattinata nell’ultima giornata, anche perché è a pochi minuti a piedi dall’albergo e quindi perfetta per una mezza giornata di relax assoluto.
Seguendo il corso del fiume non sbaglierete: in pochi minuti si arriva alla tappa 6: il Parco giochi di energia e laghetto paesaggistico. Se avete con voi il pranzo al sacco potete anche fermarvi qui per mangiare, c’è infatti un tavolo con le panchine e anche una “poltrona” di legno su cui rilassarvi ammirando il laghetto (io e Greg ne abbiamo approfittato per leggere un po’ accoccolati vicini).
L’area con la sabbia e i tanti giochi deliziano qualsiasi bambino ma resteranno sicuramente a bocca aperta dal grande turbine acquatico che possono azionare proprio loro!









Se non vi siete portati il pranzo, potete fare tappa, tornando sui vostri passi, al Liftstüberl Trins, per un pranzo semplice e piacevole (immancabile mini parco giochi proprio davanti al nostro tavolo).


Nel pomeriggio potete fare un altro tratto sempre in Gschnitztal oppure fare un giro nel tratto di Colle Isarco, che però vi consiglio di più nelle giornate estive molto calde perché essendo nel bosco è più fresco e umido e quindi meno gradevole in autunno.
La sera abbiamo deciso di cenare al Cafè Max con una semplicissima pizza: molto bene il servizio super disponibile pur essendo in 6 senza prenotazione e in orario di punta di sabato. Qui si cena presto e la sera non c’è “movida”, per noi il massimo perché desideriamo solo rilassarci e buttarci nei letti per ricaricare le batterie e ripartire in esplorazione di buon mattino.
Giorno 2. Bärenbachl
Il giorno due siamo pronti per salire in quota con la cabinovia che porta da Steinach am Brenner (comodissimo il parcheggio proprio a ridosso della biglietteria) fino a Bergeralm, la stazione di monte da cui parte un vero e proprio paradiso a tema acqua.
Potete avventurarvi sul percorso didattico, anche con il passeggino oppure se avete meno tempo a disposizione (o il tempo è meno clemente del giorno prima, come è stato per noi) buttarvi direttamente sui giochi che sono letteralmente a perdita d’occhio.
Diversi laghetti con giochi e zattera per attraversare da una sponda all’altra, ai percorsi acquatici con le mini dighe manuali, i tanti animali di legno, i mulini ad acqua, la cascatella…vi lascio le foto e il video per darvi un’idea migliore che con le parole!





Il Bergeralm è pieno di attività anche in inverno: scuola di sci per grandi e piccini con noleggio attrezzatura in loco, slittino e tutto ciò che serve per godersi appieno la Wipptal innevata.
Per il pranzo ci siamo fermati al Panorama Bergeralm Restaurant, a un minuto dalla cabinovia per scendere: dopo il freschino che avevamo preso eravamo super affamati e ci ha attirati il fatto che avesse una zona al chiuso e al caldo ma con una splendida vista sul panorama circostante. Dopo esserci rifocillati siamo tornati giù.



Proprio mentre scendevamo ha iniziato a piovigginare ma niente paura: avevamo già un piano B che somigliava molto a un piano A.

Adiacenti all’area del parcheggio si trovano due attrazioni, una è Il mondo delle Gallerie e un’altra è una delle novità in zona: il nuovissimo parco giochi in legno del JUFA Hotel Wipptal. I due edifici sono contigui per cui avete a disposizione tutto nello stesso punto, un altro plus se fuori piove e se magari avete un piccolo addormentato come noi con Greg che faceva il suo pisolo pomeridiano in passeggino.
Il parco giochi interno è gratuito, aperto e a disposizione non solo degli ospiti dell’hotel ma di tutti: l’ambiente è in stile montano ma moderno, molto piacevole da alternare allo stile generalmente più tradizionale della zona.






I bambini si sono tuffati nei giochi (c’era anche il campo da calcio interno ed è stato bellissimo vederli giocare e divertirsi parlando loro italiano e i nuovi amici tedesco riuscendo a capirsi e trascorrere del tempo in compagnia e tra risate e sana competizione), io e papà ci siamo gustati un bel caffè caldo e abbiamo potuto rilassarci sugli spalti con Greg addormentato.
Ancora più coinvolgente è stata la porzione di pomeriggio trascorsa nel mondo delle Gallerie: un “museo” interattivo pieno di giochi e curiosità che tutti possono sperimentare suddivisi in 7 mondi: il passo del Brennero, la Galleria didattica, Geologia delle Alpi, Mondo d’avventura per bambini, Tecnologia e traffico, Progetto Galleria di Base del Brennero e Area esterna.
Simulazioni di viaggi in treno, di percorsi di traffico, steroscopio e lenti varie attraverso cui fare scoperte sul paesaggio alpino, mappamondi da girare e illuminare, terremoti da simulare con un vero sismografo…insomma, ve lo dico, mi sono divertita persino io come se avessi di nuovo 10 anni! Vi lascio immaginare poi Lorenzo che adora i treni e tutto ciò che li riguarda fin da piccolo, è impazzito! Vi consiglio di dedicargli almeno un’oretta (noi siamo stati di più) perché merita davvero tanto la visita.






Quando abbiamo esaurito la carica di vitalità era ormai buio. Potete cenare nel ristorante dell’hotel (per sfortuna era chiuso una tantum ma prometteva benissimo come atmosfera) o all’angolo pizzeria sempre nell’hotel.
Giorno 3. La valle dei Mulini
L’ultima mattinata ci ha regalato un meteo di nuovo più clemente, ottimo per una camminata in direzione Valle dei Mulini, sempre seguendo il corso del torrente Gschnitzbach, stavolta in direzione opposta a quella verso Trins.


La cascata di Sandes domina il suggestivo Villaggio dei Mulini che è una vera e propria full immersion nella vita rurale di 100 anni fa con le sue capanne contenenti gli strumenti da lavoro e della quotidianità dei contadini tirolesi.

Il villaggio è il vero e proprio cuore pulsante della zona: qui si tengono eventi, barbecue, concerti, mercatini. Tenete d’occhio il sito per controllare cosa si svolge quando siete nei dintorni.
Per chi è appassionato di storia, tradizioni e folklore come me, la valle dei mulini è davvero irrinunciabile: tutto è ricostruito nei minimi dettagli ed è facile immedesimarsi nelle giornate dei tempi andati. Macine per i cereali, vecchie fucine, laboratori artigianali, il forno del villaggio che è ancora funzionante e sforna ogni settimana di giovedì il pane contadino. Personalmente mi incanto davanti alla cura e alla preziosità che avevano anche gli strumenti e gli indumenti più semplici: ricami, intaglio…tutti i gesti una volta avevano un grande valore e una simile attenzione è arrivata fino a noi con tutto il suo fascino.

L’ingresso costa 3 euro ed è possibile organizzare visite organizzate anche in italiano (la signora che gestisce il posto sa benissimo la nostra lingua ed è gentilissima!).
Dopo aver giocato con gli immancabili piccoli mulini e visitato le capanne, siamo arrivati alla chiesetta con alle spalle la magnifica cascata: da qui parte il percorso di trekking sulla destra: si cammina pochi minuti in salita fino ad arrivare in cima.














La vista è semplicemente spettacolare, con la sua distesa verdissima puntellata di mucche e casette, sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo.


Ancora una breve passeggiata tra gli alberi del bosco e si torna a scendere dolcemente fino al ponte che conduce a lambire la cascata che scorre con la sua potenza e offre un vero e proprio “aerosol” naturale: “un microclima specifico con ioni dell’aria caricati negativamente altamente concentrati e aria di alta montagna: si dice che questa miscela influisca sulla funzione immunitaria del corpo. “Gli effetti negativi dello stress vengono modificati positivamente”.
Insomma, decisamente una meta perfetta per preparare noi stessi e i bambini alla stagione invernale che non farà mancare i malanni, specie dopo due anni di mascherine e tappati in casa.



Non manca anche qui un bellissimo parco giochi alla fine del percorso, di fianco al chiosco dove ci siamo rifocillati con un bel tagliere di montagna e io la mia adorata bevanda al sambuco: lo spuntino perfetto prima di tornarcene a casa.







Se volete fare un pranzo più completo, all’uscita dal villaggio, sulla sinistra trovate la Gasthof Feuerstein dove ordinare piatti tipici tirolesi (molto abbondanti, noi ci abbiamo cenato la prima sera al nostro arrivo).
In questo weekend ci siamo innamorati dell’autenticità della zona: lontanissima dal turismo di massa che appiattisce tante mete, la Wipptal conserva il suo cuore intatto e la sua naturale propensione per un’offerta che possa soddisfare tante fasce di età diverse, come si trovano tutte insieme in una famiglia numerosa: non vediamo l’ora di tornare ad esplorare il Tirolo in stagioni diverse (ora sarà tutta bianca e già in piena atmosfera natalizia!) perché la montagna è uno di quei luoghi che emozionano in modo diverso tutto l’anno.
Post in collaborazione con Tirolo.com
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