l’Alpe Cimbra è la meta perfetta per una famiglia che vuole rilassarsi e offrire uno svago perfetto fatto di attività per figli di età diverse, tutte nel raggio di pochi metri.
A fine gennaio siamo partiti per un fine settimana sulla neve, dopo che finalmente era caduta abbondante nei giorni precedenti. E se in città non sempre è la benvenuta, è invece un vero e proprio incanto sulle nostre montagne e non vedevamo l’ora di tornare ad inforcare scarponi, sci e scoprire con grande entusiasmo una meta che abbiamo amato molto, l’Alpe Cimbra.
Già dalle premesse (“Seduce per la sua natura, affascina per la sua storia”) non poteva che essere un posto perfetto per il nostro “Play & Learn”, il format digitale con cui vi portiamo nelle nostre avventure dove amiamo giocare e imparare insieme e la scuola è fatta proprio di natura e storia!
Dove si trova di preciso l’Alpe Cimbra?
Alpe Cimbra in Trentino, è uno dei più estesi alpeggi d’Europa, costellato da incantevoli villaggi alpini: comprende Folgaria, Lavarone, Luserna e Vigolana.
Ognuna di queste località ha la sua peculiarità e sicuramente non basta un weekend per scoprirne tutte le bellezze, per cui dopo averne avuto un assaggio vi avviso che sarà pressoché impossibile non aver voglia del bis!
Vi racconto qui il nostro itinerario per una prima esperienza ma torneremo senz’altro col bel tempo per tante nuove attività e il panorama estivo che sarà ugualmente meraviglioso.
Dove abbiamo soggiornato: l’Hotel Due Spade a San Sebastiano, Folgaria






L’hotel Due Spade è stata una scelta perfetta in primis per la posizione (quando abbiamo pochi giorni a disposizione è il primissimo fattore che io personalmente valuto, deve permettere spostamenti veloci e agevoli per tutte le attività): il Due Spade è infatti a poche centinaia di metri (letteralmente, 10 minuti scarsi a piedi) dal Maso Guez, una delle attrazioni imperdibili della zona, di cui vi parlerò più nel dettaglio nel paragrafo dedicato, ed è a metà strada tra Folgaria e Lavarone per cui consente di godere di tutti i punti d’interesse in davvero pochi minuti.
Oltre a questo l’atmosfera familiare e accogliente si nota subito, ci siamo sentiti a nostro agio e super coccolati dallo staff gentile e disponibile.
La cucina è ottima, sicuramente uno dei suoi fiori all’occhiello: i piatti che abbiamo gustato avevano il giusto mix di tradizione locale e personalità che denotano particolare cura e attenzione a tutti i dettagli sia del palato che alla vista.
Le camere sono molto spaziose e confortevoli ed è ottimo anche avere a disposizione il garage coperto in inverno: anche l’auto è stata bella calda e comoda viste le temperature che erano sempre abbondantemente sotto lo zero.
Le attività invernali con i bambini sull’Alpe Cimbra
Abbiamo letteralmente avuto l’imbarazzo della scelta, lo ammetto. E’ stato difficilissimo scegliere tra le molteplici escursioni e sport a disposizione ma alla fine abbiamo optato per dei must see che ci permettessero di usare pochissimo l’auto e penso che sia stata una formula vincente per ricaricarci tutti al massimo. L’Alpe Cimbra è, infatti, una meta che fa parte del circuito Alpine Pearls, che comprende le destinazioni eco-sostenibili e promotrici del viaggio come filosofia dolce e slow, un valore in cui ci riconosciamo e che sposiamo appieno. Qui trovate le proposte per famiglie che, come noi, vogliono viaggiare con questo approccio.
Giorno 1. Neveland Park, il sentiero del Drago Vaia, Pattinaggio sul ghiaccio
Fatta colazione in hotel (e sfruttato anche la graziosissima sala giochi attigua) la prima direzione possibile con dei bambini al seguito non poteva che essere il Neveland.



Il Parco sulla Neve Neveland si trova a Lavarone Bertoldi, proprio alla partenza degli impianti dello Ski Centre Lavarone. Ci sono a disposizione due grandi parcheggi alle estremità opposte del paese per cui anche durante il fine settimana, con picchi di grande affollamento non abbiamo avuto problemi a trovare parcheggio.
L’accesso al parco è aperto a tutti per cui abbiamo fatto giocare i bambini con lo snow tubing, lo slittino e gli immancabili scivolo-altalena e i vari giochi “tradizionali”. Un ottimo modo per iniziare la giornata all’insegna del divertimento (e sì, anche noi mamma e papà abbiamo fatto lo snow tubing e ci siamo divertiti un sacco!!).


Il Neveland è perfetto soprattutto per chi ha al seguito anche bimbi ancora piccini che si approcciano per le prime volte alla neve. Nello stesso comprensorio potete far divertire sia i più grandi, che anche i piccolissimi. Gregorio e Costanza ad esempio hanno adorato la lezione di sci tarata sulle loro -ovviamente diverse- abilità.
Dopo un’oretta ci siamo diretti proprio di fronte al parco all’imboccatura del sentiero che conduce, attraverso la meraviglia delle piccole frazioni e del bosco ricoperti di neve, fino al Drago Vaia, che si trova nella frazione Magré di Lavarone.


Quest’escursione ha fatto il giro del mondo negli scorsi due anni, da quando cioè il drago di legno più grande d’Europa è stato realizzato dall’artista Marco Martalar con 2000 pezzi di legno recuperati dopo la tempesta Vaia (appunto).
La tempesta Vaia nel 2018 aveva abbattuto ben 14 milioni di alberi, un disastro naturale spaventoso alla cui ricostruzione avevamo assistito con sgomento durante il nostro viaggio al Muse di Trento pochi mesi dopo.
Vi confesso che è stata una grande emozione poter ammirare il simbolo di rinascita di questo territorio fiero, operoso che ha saputo creare il bello dalla distruzione: un esempio per tutti noi come collettività e come persone, spesso nella tempesta, forse non atmosferica ma interiore.




Per arrivare al drago avete due opzioni: una splendida camminata di circa 1 ora a tratta (il sentiero è in perfette condizioni, non sono servite le ciaspole o i ramponcini se si hanno delle normalissime scarpe da trekking di montagna come nel nostro caso. Sicuramente non vanno bene i doposci o comunque delle scarpe senza il necessario grip) oppure potete anche scegliere di prendere la seggiovia Tablat che con partenza dalla frazione Bertoldi, arriva allo chalet Tana Incantata. Da qui fino al Drago avete solo l’ultimo tratto di sentiero (circa 20 minuti) con anche alcune piccole installazioni giocose e vicino alla vetta, animali di legno.
Essendo una splendida giornata noi abbiamo intrapreso la passeggiata che ci ha permesso di ammirare un panorama invernale indimenticabile. Credo che le immagini parlino per me
















Arrivati al Drago, oltre alla sua imponente e maestosa figura, la vallata sottostante con le sue casette innevate è anche una vista molto bella e caratteristica che merita decisamente.
Dopo aver fatto il pieno di bellezza, anche la pancia reclama il suo e allora la sosta allo chalet Tana Incantata ci ha deliziati con la sua super offerta di specialità tipiche trentine come il tortel, i cannelloni, il gulasch e molto altro. Ottima l’idea di proporre, oltre ai classici taglieri, anche dei Piatti tematici (il Piatto Petrich, la mia scelta, aveva il tris di canederli con il gulasch ma ci sono anche il Piatto dello Sciatore
che comprende Wurstel di maiale, wurstel bianco alle erbette contornati di polenta di patate, polenta gialla di Storo e crauti o il Piatto del Ghiotto, servito in un piatto di grandi dimensioni, è composto di un primo (Cannellone dorato “Tana Incantata”) e da un secondo a scelta tra uno dei seguenti: Lucanica ai Ferri, Goulasch, Capriolo. E’ accompagnato da polenta gialla di Storo, polenta di patate e funghi.
Anche i dolci ci sono piaciuti molto, soprattutto il gelato servito con frutti di bosco freschi, un ottimo fine pasto.

Il ritorno, in dolce discesa è stato particolarmente gradevole e, di ritorno a Lavarone, abbiamo inforcato l’auto per tornare verso Folgaria, dove, prima del rientro in hotel, abbiamo fatto tappa al Palaghiaccio che permette di pattinare fino alle 22. Costanza adora il pattinaggio ed è stata entusiasta di poter pattinare un’oretta mentre Greg ronfava beato. Un mini giretto per il grazioso centro di Folgaria (Greg aveva perso il suo ciuccio e ci è toccato correre in farmacia per evitare una nottataccia…!) e poi di ritorno all’hotel.

La giornata è stata impegnativa e dopo la cena, i bambini sono crollati velocemente, sognando la giornata successiva.
Guarda altre idee di: Sentieri Tematici e Ciaspolate invernali sull’Alpe Cimbra
Giorno 2. Maso Guez e sci
La domenica si preannuncia ancora più bella: il meteo è stato particolarmente generoso con noi in questo fantastico weekend.
Siamo elettrizzati dal programma di oggi che ci porta alla scoperta di una realtà la cui fama è andata ben oltre i confini della piccola realtà pastorale di San Sebastiano, dove un tempo i caseifici e le fattorie erano diverse e che sono state “fagocitate” dal mondo moderno.
Maso Guez, proprio come il Drago Vaia, è un simbolo di rinascita di un territorio che riscopre le proprie radici come un valore da traghettare nei giorni nostri, non più come qualcosa da lasciarsi alle spalle. E poi, chi lo ha detto che realtà “tradizionali” come un Maso debbano essere solo questo? Maso Guez dimostra come un progetto portato avanti con passione da due generazioni (Serafino e suo figlio Andrea) sia vincente proprio nella combinazione tra anima antica e mezzi digitali: tantissimi sono stati i servizi televisivi locali e nazionali e i media innovativi come i blog e i social che hanno scoperto e fatto conoscere Maso Guez che ormai è amatissimo in tutta Italia da grandi e piccini.
Oltre alle molte attività da fattoria didattica come la mungitura, l’accudimento degli animali e la scoperta del loro mondo, qui è possibile infatti sperimentare anche l’agriescursionismo nella forma del trekking con le capre riproponendo ciò che un tempo era la normalità, ossia i bambini che portavano al pascolo gli animali.
Grazie alla passione di Serafino per i suoi animali (menzione speciale per le star del gruppo: Cimbra la cagnolona che custodisce il gregge dai predatori e dai pericoli, Geltrude, la capretta che col suo manto incredibile che ha un cuore “naturale” ha ispirato il logo dell’azienda e il caprone Filiberto) le famiglie possono percorrere durante la bella stagione un bel tratto di bosco accompagnati dalle 140 caprette che vorranno essere coccolate e sfamate dalle mani dei visitatori, incredibile vedere come siano amichevoli e a loro agio con i piccoli (e grandi) umani e allo stesso tempo in libertà nel loro pascolo e nella natura circostante, il loro ambiente naturale.





Se siete in zona, chiamate direttamente al telefono o sbirciate i social (Facebook e Instagram) su cui la famiglia è molto attiva e tiene aggiornati sui laboratori e le iniziative.
Dopo aver passato una bella mattinata con gli animali, potete assaggiare i formaggi speciali del caseificio tornando verso il paese e anche qui ascoltare la storia di come nascono i prodotti genuini del Maso.
Nel pomeriggio siamo tornati in pista: il richiamo dello sci in famiglia è sempre irresistibile.
Se venite nel weekend vi consiglio vivamente di prenotare in anticipo tramite il sito o il telefono: noi abbiamo faticato a trovare dei maestri disponibili ma per fortuna ce l’abbiamo fatta!
la scuola sci di Lavarone infatti si fregia del titolo di “FAMILY ski school”, ossia una scuola a misura di famiglia. Ebbene sì, qui le famiglie numerose sono non solo sopportate…ma anzi, vi riporto la politica della scuola, purtroppo non così diffusa altrove:
Crediamo che diffondere la pratica sciistica sia un bene per tutti… se ne guadagna in salute sia fisica che mentale. Consci del fatto che spesso lo sci diventa elitario per le famiglie numerose, abbiamo deciso di venirvi in contro… applichiamo scontistiche molto vantaggiose sui nuclei famigliari!
A testimonianza di quanto citato, ho assistito alla lezione di Gregorio che era incredibilmente felice di sciare per la seconda volta e che ha affrontato una bella discesa per i suoi 3 anni appena compiuti anche grazie ad un maestro giovane, pieno di energia ed entusiasmo…Greg è super portato per lo sci ma sono sicura che soprattutto così piccini, avere una guida paziente ed empatica sia davvero molto importante perché come sappiamo, la disaffezione è dietro l’angolo e invece il sorrisone orgoglioso di Gregorio alla fine della sua oretta è stata la dimostrazione migliore per promuovere quest’esperienza.


C’erano tantissime altre mete nella mia personale lista, questa terra di confine ha un fascino incredibile e merita ben più di due giorni…non vediamo l’ora di tornare e di raccontarvi una parte seconda!
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