Guardare la mia famiglia è come fare un tuffo emozionante nella continuità stessa della vita: soffermarsi a contemplare i lineamenti, quali ritornano nell’uno o nell’altro dei miei piccoli, mi rimanda alla sensazione di miracolo che si prova davanti ad una nuova culla.
Questa sensazione di una tradizione fedele che però si rinnova ogni volta, è per me l’essenza stessa della famiglia: una continuità rassicurante, calda, che sa di casa, declinata però ogni volta in diverse sfumature inaspettate e dalle mille sfaccettature.
Nel mio essere mamma si riflette molto questo amore per una bellezza immutabile ma dal volto sempre diverso: i figli stessi, nel venire al mondo si sentono al sicuro riconoscendo la voce dei loro cari che li ha accompagnati nel lungo viaggio ovattato della vita prenatale. Il viso di colei che li ha chiamati all’esistenza, che si dipinge in ogni istante di un’emozione unica: una tavolozza da cui imparare cosa sono la gioia, la dolcezza, la paura, lo sconforto.
Quella voce di mamma, lo schiamazzare dei fratelli e il tocco delle carezze paterne, sono il patrimonio, la dote che ogni piccolo riceve in dono e che servono per affrontare il passaggio dal bozzolo all’aria aperta.
Perché ogni nascita è un mistero insondabile, che porta in sé qualcosa di ancestrale ma anche uno slancio verso il futuro, verso cui incamminarsi con le manine intrecciate, insieme.
Quanta tenerezza provo, quando sfoglio le foto e l’occhio mi cade su piccoli dettagli che hanno un mondo da raccontare: la mia Costanza, durante la caldissima estate del suo primo anno, con il suo completino bambina cerimonia, gli shorts frou frou comprati solo per lei, ma anche con la t shirt neutra ereditata da Lorenzo. Il segno tangibile del passare del tempo e di tutto il mulinello di sensazioni che ho appena raccontato.
Quell’abbigliamento bambino minuscolo, riposto con un groppo in gola dopo poche volte, rimasti come in attesa fiduciosa e riemersi durante i preparativi frastornati e felici, hanno assorbito, trattenuto e conservato un po’ di quell’amore stupefatto dei primi momenti. Così come i vestiti per ragazzi più grandicelli, portano con sé l’eco delle marachelle e delle risate.
Ecco il valore aggiunto di una raffinatezza sottile che non si auto celebra e delle scelte fatte con cura. Non è detto che siano ponderate e razionali (“conto di sfruttarle più volte” oppure “mi concedo un piccolo lusso, tanto quando ricapita”), ma difficilmente sbagliano, quando vengono dal cuore.
E tutte le volte che ho scelto Brums veniva dal cuore!
Un grazie speciale anche ai giardini di Villa Monastero a Varenna: uno dei luoghi “del cuore” anch’essi, legati alla memoria di quando aspettavo Costanza. E alle prime giornate di clima primaverile che permettono di trascorrere il tempo fuori tutti insieme!
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