Costanza è un’adorabile principessa maschiaccio: non poteva essere altrimenti, essendo circondata da due fratelli scatenatissimi. Lei è più pacata e comincia ad avere la passione tutta femminile per scarpine sbrilluccicose e vestitini “da ballerina” (leggi tutù). Ma per il resto, guarda allegramente Maledetti Scarafaggi, fa versacci e gioca anche con macchinine e camioncini. In compenso, da sempre adora Sofia.
Credo questo sia, in effetti, l’unico cartone animato “da femmina” che ha il potere di catalizzare la sua attenzione: ha collezionato l’album di figurine, conosce tutti i personaggi e le storie, gioca sul tablet con l’App per creare le mise della principessa gentile e “normale”.
La mia teoria è che Sofia non è la classica smorfiosetta, come le protagoniste dei cartoni “da bambine” a cui eravamo abituate anche noi: altro che Georgie o Lamù, per dire.
Questo suo essere un personaggio così normale ma circondata di magia, la rende speciale agli occhi anche di una piccolina senza troppi vezzi come Costanza. E io sono davvero contenta, una volta tanto, di non dovermi sorbire mostri e treni, ma bacchette magiche e coniglietti.
Io non volevo una piccola Bratz in miniatura, era uno dei motivi per cui ero quasi dissuasa dal desiderare una femmina: per fortuna la principessa di casa, con la sua dolcezza così impalpabile ha saputo conquistarsi, fin da subito, tutta la famiglia. E quindi, ora che si inizia ad intravedere qualche spiraglio di femminilità, sono ben felice di incoraggiarlo!
Quando Sofia in persona ci ha invitate alla sua festa al bellissimo Hotel Chateau Monfort a Milano, in occasione della trasmissione dei nuovi episodi, né io né Costanza stavamo nella pelle! Siamo arrivate tutte elettrizzate nonostante la pioggia scrosciante e il freddo non proprio invitante.
Per fortuna, appena entrate, tra palloncini, giochi e prove da Accademia Reale, il pomeriggio è trascorso allegramente. Tutte le bimbe presenti hanno avuto modo di cimentarsi in una sfilata di portamento (con tanto di libri in testa e riverenza finale!), di magia, di creatività e infine di ballo -ma la mia principessina a quel punto era bell’e cotta dalle tante emozioni della giornata-.
Potevo resistere al selfie con il diadema?!
Adesso però aspettiamo un pomeriggio per principini: Lorenzo lo ha già chiesto a gran voce!
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