Credete che i nostri bambini abbiano già i disturbi della personalità per colpa nostra? Magari, tanto per cambiare, di noi mamme moderne crudeli e carrieriste che li affidiamo al nido steineriano che costa tutto lo stipendio e pure qualche extra che ci fa mangiare pane e cipolle per metà mese?
Bene: guardate questa carrellata di veri e propri orrori pedagogici estrapolati nientepopodimeno che dalla cinematografia più buonista della storia (che, poi…anche qui, parliamone). Andiamo a incominciar:
Jane e Michael di Mary Poppins
Lo sapete, vero, che solo l’ultima tata (Katy) li aveva smarriti 4 volte in un mese, no? E che la madre è una simpatica svampita che gioca a fare la suffragetta e incatenarsi alle ruote della carrozza del primo ministro (anzi no, è la collega, di cui riporta esaltatissima le gesta alle domestiche sconvolte). Ecco. La mamma non c’ha palesemente una mazza da fare. Potrebbe giocare alla casa delle bambole inglese e fare barchette di carta sul lungofiume tutto il santo giorno con i suoi pargoletti. E invece niente, decide di darsi anima e corpo alla causa politica. Come si diceva? L’angelo del focolare. E vabbè, sono inglesi. Non mi addentro nel descrivere le canzoncine del signor Banks, che verrebbero censurate direttamente, se il film non fosse dei primi sixties. Per fortuna dopo essere stato defenestrato con tanto di rituale da setta segreta, ammattisce. Questo aggiusta il menage familiare. Ditemi voi!
Le gemelle -Il cowboy con il velo da sposa (meglio detto Parent Trap)
Ecco: qui nonostante l’happy end, il comportamento degli adulti è quantomai deplorevole. I due genitori oltre ad essere separati, hanno nascosto alle figlie l’esistenza l’una dell’altra facendo loro involontariamente un bello scherzetto da restare sotto shock e andare in terapia per il resto dell’esistenza. Ma c’è di peggio: hanno persino occultato completamente l’altra figura genitoriale. Roba da far rabbrividire il fior fiore degli assistenti sociali. Per fortuna, come da buona tradizione Disney, ci si mette di mezzo la sorte beffarda a raddrizzare le sorti di questa famiglia sgangherata. Insomma: se alla fine vediamo le due facce da patate lesse belgioiose nei loro abitini rosa da damigelle, è solo una colossale botta di chiul. Ah, menzione speciale per il pessimo comportamento dell’aspirante matrigna: un cameo di maturità! In tutto ciò, le due vispe ragazzine non sembrano particolarmente sconvolte, comunque.
Quattro Bassotti per un Danese
Ora mi direte: e sta roba da cani che c’entra coi bambini?! C’entra, c’entra. Qui abbiamo un caso alquanto precoce e patologico di Paris Hilton de noantri. Questa invece di dare un erede allo smidollato maritino, tratta sta squadra di guastatori a quattro zampe come esseri umani (e infatti li vizia talmente tanto che i bassottini vengono su proprio come ragazzini capricciosi che fanno i dispetti al fratellastro…). Come se non bastassero le sue manie compulsive (tipo, di notte invece che mettere in cantiere bebè, appunto, passa le ore a scegliere nomi astrusi per la cucciolata), la Fran si fa un baffo pure dei saggi consigli degli psicologi sul dedicare spazi anche al rapporto di coppia al di fuori dei figli. Dico solo che manda all’aria la seratina romantica per il compleanno di Mark, per mettere su una pagliacciata con le povere bestiole travestite che devono consegnare doni (da cani) al poveretto. Anche qui, nel lieto fine, l’accento va proprio sul fatto che finalmente i ruoli sembrano tornare alla normalità e la nostra eroina parrebbe aver imparato la lezione: ammiccando maliziosamente, lascia trapelare l’idea di voler allevare cani “tra le altre cose”.
Mary – Le tre vite della Gatta Tommasina
Qui, ragazzi, siamo all’apoteosi del padre degenere. Ok: siamo in Scozia nel 1912. Mi rendo conto che la vita era dura e che il tizio aveva perso l’adorata moglie…ma si arriva a livelli di sadismo degni di Mr Grey. Intanto, gli irrompe sta povera bimbetta disperata in ambulatorio perché ha la gatta moribonda e lui niente, piglia e dà ordine di sbatterla dalla finestra senza battere ciglio. Poi tenta di blandire la traumatizzata figliola promettendole un cagnolino (?) inviando il messaggio “chiodo scaccia chiodo” come panacea di tutti i lutti. Anche qui, la piccola è seguita solo di striscio dalla governante, ma passa tutta la giornata per i cavoli suoi in giro con gli amichetti. Va bene che in questa Scozia del ’12 non c’erano babygang o predatori d’organi, ma qui sfioriamo livelli da abbandono di minore. Infatti poi incappano in “streghe” e zingari violenti, per dire.
Il segreto di Pollyanna
Ecco, sto segreto più che di Pollyanna è di Pulcinella. È evidente che si droga pesantemente, per essere tutta sorridente, circondata da simili mummie.
Penso non ci sia troppo da commentare: un’orfanella ingenua che si deve scontrare con i peggio soggetti. Il più normale alla fin fine è il predicatore pazzo che fa tremare i lampadari. La zia è un’acidona frigida con la puzza sotto il naso che, con un maniero al posto della casa, schiaffa sta nipote di serie B nel sottoscala ammuffito con le ragnatele, con la labile scusa del chiasso infantile. Anche lei non ci pensa proprio ad occupare i suoi pomeriggi con lavoretti e canzoncine: molto meglio andare a prendere il tè con le altre Dame di carità e sbolognare Pollyanna alle cameriere. L’unico sforzo in prima linea che le vediamo compiere è accompagnarla a fare un super shopping nel negozio più costoso della città. Mm…il sogno di ogni teen ager dei giorni nostri, ma non certo l’emblema delle premure materne o quasi, che ci immaginiamo dei “bei vecchi tempi”. Anzi, aggiungo pure che la zietta sfrutta la nipote per i suoi loschi fini (tenersi buoni i concittadini, dando l’immagine della ricca sì, ma impegnata nel sociale, che fa tanta charity…). L’apoteosi è che le proibisce di andare alla festa di tutto il paese solo perché è stata organizzata alla faccia sua. La nipote giustamente decide di evadere dalla prigionia, scavalcando la finestra e a momenti si rompe l’osso del collo. Alla faccia della felicità!
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Conoscete una mamma che si sente pessima e in colpa perché non trascorre ogni secondo libero con i bambini? Bene, fate un’opera buona: linkatele questi esempi, scommetto che si sentirà MOLTO meno pessima!
5 Comments
Sabina, stupendo post!! Mi sento già meno m..da quando lascio i miei bimbi in compagnia del tablet!!
allora ha raggiunto il suo scopo! ci facciamo troppi problemi a volte 😉 riderci su e cambiare prospettiva può fare la differenza 🙂 un bacio anche al piccolo convalescente :*
Grazie mille, sarà fatto!
Beh sicuramente hai ragione…… ma sono esempi un lontani al nostro quotidiano, giusto?
certo, è una carrellata ironica che vorrebbe smentire il clichè secondo cui i bei vecchi tempi avevano i valori ecc 😉 anche allora, le magagne non mancavano, tutto qui e riderci su insieme può far sentire meno inadeguate!