Quando si tratta di mare, ci sono pochi dubbi: un’isola difficilmente si batte.
Quest’anno ho scelto con una certa attenzione perché avevamo a disposizione una sola settimana, quindi volevo un posto non troppo grande e dispersivo, non troppo lontano da casa per evitare tour de force o essere spennate da biglietti aerei last minute, ma rigorosamente d’atmosfera, un luogo bello.
Infatti, se è vero che come mamma l’aspetto pratico ha una notevole rilevanza, allo stesso tempo penso che la vacanza sia un momento privilegiato dell’anno, oltre che per rilassarsi (e quest’anno vi assicuro che ne avevo davvero bisogno!), anche per circondarsi di quel pizzico di meraviglia che rende le giornate pigre ma anche incantevoli.
La magia è tutta intorno a noi, ma i ritmi quotidiani troppo spesso se la inghiottiscono e ci impediscono di goderne appieno e, ancora peggio di trasmetterla ai nostri figli.
Ecco, invece questa magia e anche di più l’ho trovata nell’isola-cuore dell’arcipelago toscano: selvaggia abbastanza da piacere a due innamorati ma anche rassicurante per le famiglie, perfetta insomma.
Un incredibile miscuglio di atmosfere saline da repubblica marinara e borgo rurale da vita d’altri tempi: Ho potuto immergermi in vicoletti coi panni stesi e le focaccerie dove ancora ti regalano un pezzo da assaggiare insieme ad un sorriso, con le tende di merletto alle finestre linde ma polverose e le vecchine che salutano i bambini che accarezzano il loro gatto, o i racconti e le mani sapienti di chi intreccia reti da pesca.
Un’isola dalla natura indescrivibile per profumi e per varietà: palme e ulivi convivono con i fichi d’india e i cactus, con i meravigliosi pini marittimi che mi hanno regalato un tuffo nell’infanzia, quando andavo coi nonni a raccogliere pinoli al parco. Bouganville e oleandri si alternano in una distesa rosa dalle tonalità ora pastello, ora fucsia acceso.
Per questo, nonostante tutto ho scelto proprio una casetta rosa circondata da pergolati fioriti e fontanelle, anziché un albergo con tutti i comfort. Non che disprezzi l’all inclusive, che è spesso un toccasana, ma la possibilità di immergersi nella vita di un posto come se per quei giorni fossi un “locale” è una delle esperienze che ho sempre amato profondamente nei viaggi.
E anche per questo motivo ho scelto uno dei paesi meno comodi e forse fuori dal “giro”, Marciana Marina.
I suoi tramonti:
Ho apprezzato molto la vitalità di luoghi come Capoliveri o Porto Azzurro, che la sera si animano di risate e sagre (quella del pesce povero non ce la siamo fatta scappare, è imperdibile!), ma sono stata conquistata dall’atmosfera sospesa nel tempo di Marciana: una “movida” più semplice e un’anima autentica, fatta di mercatini di gioielli artigianali, di tramonti mozzafiato e botteghe ritrose. Un luogo dove contano solo le colazioni pigre, la pelle che si fa dorata e i piedi scalzi.
Esiste anche la versione “montana”, una vera chicca per una gita, qui trovate qualche info e foto suggestiva.
La consiglio a tutti quelli che amano i luoghi un po’ rarefatti e che si fanno scoprire senza clamore.
Ma adesso veniamo ai “consigli” pratici.
Marciana Marina
Se decidete di fare stanza a Marciana Marina e siete con i bambini, avrete a disposizione direttamente in paese la spiaggia della Fenicia, molto graziosa e attrezzata, ma di scogli. Se andate al mare lì, appena usciti trovate il ristorante migliore del paese, il Capo nord. Un altro posto molto più a buon mercato ma davvero ottimo è la Fiaccola, dal lato opposto del lungomare, verso il centro. Abbiamo gustato in particolare degli gnocchetti (al polpo io e ai frutti di mare e rucola mio marito) e uno stoccafisso all’elbana deliziosi.
A 10-15 minuti trovate diverse spiagge con la sabbia come Procchio, Spartaia, Campo all’Aia. Sono tutte carine e ben servite e trovate posto anche a orari un po’ tardi se come noi non riuscite a svegliarvi prestissimo in vacanza.
Ce la prendiamo comoda…
Se tornate dal mare prima oppure dopo cena volete un dessert strepitoso, vi segnalo una gelateria veramente da 5 stelle: si chiama La Svolta ed è proprio fronte ristoranti. Ha gusti particolarissimi ma anche i tradizionali sono sublimi, non credo proprio di essere l’unica ad averla adorata!
Altre spiagge da non perdere sull’isola
A volte con le maree sfortunate si becca qualche alga, quindi meglio prima assicurarsi della situazione, ma abbiamo trovato molta correttezza su questo: anche a Fetovaia ci è stato subito segnalato prima che pagassimo.
Se vi volete spostare e girare alcune spiagge davvero super, noi abbiamo adorato Cavoli: una sabbia finissima e acqua cristallina come in pochi altri punti, davvero perfetta per grandi e piccini. Gli stabilimenti sono diversi e tutti davvero molto organizzati, anche se parcheggio e servizi costicchiano ma non ve ne pentirete: vi consiglio vivamente di farci almeno una volta una giornata. In alta stagione l’unico neo è che è molto affollata.
Noi siamo stati anche più avanti, al lido di Capoliveri per poi andare lì la sera ma se non avete questa intenzione, non posso dire che meriti il “viaggio” da Marciana solo per il mare. In ogni caso una serata a Capoliveri e Porto Azzurro è una tappa quasi obbligata: il loro fascino è indiscutibile, anche se personalmente le trovo un pochino troppo prese d’assalto e turistiche, ma non è certo “colpa loro”. Locali e negozietti sono veramente molto belli: se volete fare shopping, avrete l’imbarazzo della scelta perché il gusto locale è delicato e raffinato, senza ostentazioni.
Vi cito solo alcuni di quelli che mi hanno colpita, ma gironzolando senza meta vi imbatterete in tantissime gemme nascoste
Negozietti
BaraOnda (lo trovate sia a Capoliveri che a Porto Azzurro)
Viola Vintage (Marciana Marina, sul lungomare)
Mono (Marciana Marina)
Cagliostro (Marciana Marina)
Sud (Capoliveri)
MareMosso (Porto Azzurro)
L’utile e il futile (Porto Azzurro)
A Marciana in particolare, vi suggerisco di esplorare, dopo il lungomare, il dedalo di vicoletti che ruota intorno a Santa Chiara (piazza Vittorio Veneto), uscirete con gli occhi a cuore come me, ci scommetto.
Un’altra zona che ho amato dal primo momento è il tratto che sbuca dopo la vista mozzafiato del Volterraio- in praticolare Cavo, frazione di Rio Marina: essendo una zona d’imbarco, probabilmente non è considerata proprio la perla dell’isola.
Invece io l’ho trovata meravigliosamente elegante e autentica allo stesso tempo: il trionfo del liberty con le sue ville e la cappella Tonietti progettata nientemeno che da Coppedè in persona. Queste architetture superbe dominano la distesa azzurra sottostante e fanno la corte alle due isolette Palmaiola e Cerboli. Il lungomare è delizioso e ha anche un bel parchetto con i giochi per i più piccini.
Mi sono ripromessa di approfondirne la conoscenza assolutamente perché questa toccate e fuga in attesa del traghetto mi ha lasciata con l’acquolina in bocca. Vi consiglio comunque di cercare il traghetto proprio per Cavo: oltre a costare meno, vi permetterà di vedere questa zona che non tutti riescono ad ammirare. Noi abbiamo scelto, per il viaggio Moby lines e siamo rimasti molto contenti: nelle navi c’è sempre una saletta completamente adibita per i bambini con i gonfiabili: Costanza ha esclamato “ma è il compleanno!!” prima di tuffarsi nei giochi.
Insomma, non credete a chi vi dice che una settimana basta per “vederla tutta” perché mente spudoratamente. Io ho una wishlist da spuntare macroscopica e l’impressione di averla solo sfiorata.
Avessimo avuto un’altra settimana si poteva:
-circumnavigare l’isola in barca, magari se avete bimbi molto piccoli potete scegliere un’escursione di due ore
-vedere Pianosa, che dagli snap di Nunzia Cillo mi è sembrata incantevole!
-il trenino nel museo minerario
-l’acquario
e tante spiagge che sono rimandate alla prossima volta.
Eh sì: mi ha lasciato la voglia di tornare, sono certa che ci rivedremo presto! La mia faccia nel ripartire la dice lunga…
P.s. Se volete sbirciare l’album di foto completo della nostra settimana sull’isola d’Elba, lo trovate sulla pagina Facebook del blog. E se invece volete scoprire la nostra prossima meta ormai imminente (partiamo domenica)…seguitemi su Instagram!
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