Quando ho avuto i miei tre pancioni, l’epoca delle App era ancora da venire o appena agli inizi (e, ragazzi, parliamo di 6 anni fa massimo!).
Con Lorenzo mi documentavo nel modo peggiore possibile: ricerche a tappeto su Google, forum tematici, youtube. Come vi raccontavo tempo fa, ho persino cercato tutorial del tipo: “come tenere in braccio un neonato”, non sto scherzando. La cosa grave è che non ero mica una ragazza madre impaurita, ero una normalissima ventisettenne (anzi, al parto ne avevo appena compiuti 28).
Sembra paradossale, eppure nell’era delle bufale online, dell’eccesso di informazioni, ci siamo dimenticati le cose più semplici. Quando poi ci troviamo a vivere lontani dai cari e dalla famiglia, mettere su la propria può diventare davvero estraniante e si finisce per cercare informazioni e comunanza nelle community online. Io personalmente ho notato un’estrema differenza tra la prima, in cui non ero inserita in un gruppo di mamme, in cui nemmeno avevo ancora lo smartphone con la connessione fuori casa, con la successiva in cui ho invece passato i nove mesi con le mie amiche virtuali che poi sono diventate anche in carne ed ossa, tanto che all’ospedale con Alessio una di loro è persino venuta a trovarmi portando il mitico panino al prosciutto! Ditemi voi se non è amicizia commovente questa….
Facezie a parte, io sono una mamma pro-tech. L’ho sempre detto, che le innovazioni non mi spaventano, ma sono uno strumento nelle nostre mani: possiamo abusarne (come di qualsiasi altro mezzo), ma possono anche essere di grande aiuto e utilità.
Nel caso della gravidanza l’ho provato sulla mia pelle: l’avere a disposizione una community, delle app e dei consigli di esperti online lo trovo un ottimo ammortizzatore sociale, in un mondo che ha distanze globali, e non parlo solo della geografia.
Sarà che sono relativamente giovane, ma non ho mai vissuto “internet” come una realtà parallela in cui essere una persona diversa da come sono offline, per me conoscere qualcuno via pc non è così diverso dal baretto sotto casa. Sicuramente si perdono alcuni elementi importanti, ma se ne guadagnano altri.
Quindi sono ben contenta che un brand come Mustela abbia deciso di lanciare questa nuova App (sia per ios che per android): io con Costanza nella pancia, sbirciavo Imamma sull’iphone del marito, con Ale avevo già una scelta molto più variegata ma spesso erano app in inglese oppure sempre per ios e poco per Android.
Le future mamme 2016/17 invece hanno a disposizione tutte queste belle novità: non si parla solo di prodotti (che comunque sono davvero il top, ora c’è anche la linea completa con anche l’opzione senza profumo), di marketing, ma sul sito di Mustela si condividono molti contenuti di grande qualità del tutto spontanei e gratis (solo le vignette della bravissima Silvia Lonardo valgono il click). Poi beh, se come me adorate le fragranze delle creme per bebè della Mustela, oltre al suo stile sempre così discreto e “francese”, non troverete proprio nulla di invasivo o fastidioso.
Insomma, io ho girato su app, blog e sito e ne ho ricevuto un’ottima impressione, per cui mi sento di consigliarvelo. Così come mi sento di consigliarvi di non essere né dipendenti né diffidenti nei confronti di internet.
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