Quando ho visto sulla bacheca della mia amica blogger Ilaria di Cosa mangia Camilla l’evento di swap per mamme, mi sono subito entusiasmata.
Cos’è lo Swap?
Il termine inglese “Swap” significa letteralmente baratto: in pratica si organizzano un paio d’ore in una location (può essere una casa prestata per l’occasione o una sala affittata se si è in molte o non si vuole ammattire troppo!), ognuna porta i capi che vuole scambiare e poi si creano dei “match”, ossia delle combinazioni perché alla fine gli scambi siano perfetti per ciascuna e si torni tutte a casa propria contente dell’esperienza.
Era un bel po’ di tempo che avevo come sogno nel cassetto di organizzarne uno tra mamme blogger e quindi quando me lo sono trovata già bello “pronto”, non me lo sono fatto dire due volte.
In questo caso le organizzatrici, le amministratrici di un gruppo Facebook molto vivace, Mamme e Papà di Milano: Consigli e Mutuo Soccorso hanno pensato questo evento come un’occasione per conoscersi di persona e passare una piacevole mattinata insieme: l’aspetto social è molto importante.
E’ vero, infatti, che se si tratta solo di “svuotare gli armadi”, esistono tante realtà sia per rivendere (vi ho parlato in più occasioni della mia esperienza con Baby Bazar, ad esempio, una catena diffusa a livello nazionale), sia per scambiare su gruppi o app online (basti pensare sempre a Facebook o a Depop). Se siete anche voi in cerca di spunti sempre nuovi per fare un po’ di decluttering, ho scritto qualche mese fa su questo argomento qui e qui.
L’idea dello Swap è comunque diversa: si fanno nuove amicizie con mamme con cui ci si scambia esperienze, gusti, chiacchiere. Proprio per questo consiglio di organizzarlo tra amiche o comunque persone di fiducia: magari mamme con bambini della stessa fascia d’età oppure con un retroterra simile. Io ad esempio da sempre sogno di farne uno tra mamme blogger!
Perché organizzare un evento Swap?
Possono essere diversi i motivi: si può volere “solo” un’occasione tra amiche un po’ diversa dal solito, oppure dare una seconda vita a vestitini che altrimenti finirebbero in soffitta a fare la polvere oppure magari ad associazioni di cui non si conosce bene/non si condivide la policy: è comunque diverso conoscere le famiglie con cui si scambia. E poi anche ricevere, fare uno “shopping etico” è davvero divertente!
Come partire con l’organizzazione di uno Swap Party?
Le ragazze sono partite con largo anticipo decidendo la location, definendo le “regole” (che poi sono giusto una sorta di griglia per rendere il tutto più semplice ma non sono costrittive) e infine partendo con la diffusione dell’iniziativa attraverso Facebook (creando un evento ad hoc in piattaforma e condividendolo attraverso gruppi e pagine).
Personalmente, penso che farei in via preliminare un giro per cogliere l’interesse: se si è in 5-10 si può anche pensare di farlo in una casa bella grande (che va comunque allestita con piccoli tavolini o sedie per esporre i capi), altrimenti occorre pensare ad una location da affittare ad hoc, come in questo caso, chiedendo quindi una piccola “fee”, una quota a partecipante per coprirne la spesa. In questo caso con 5 euro si aveva la colazione e anche la zona gonfiabili per i bambini.
Ovviamente va considerato un margine di defezioni last minute: con i bambini ahimé, specie in periodo autunno-inverno, i malanni di stagione sono sempre in agguato e non sempre si hanno papà-nonni a disposizione!
Piccola considerazione personale sullo Swap
Proprio come per l’inciso sulle regole, anche per lo scambio dei capi mi viene da dire: attenetevi al buon senso: vestitini o cartellinati/nuovi, oppure in ottime condizioni ben lavati. Sullo stirarli io sono molto meno “intransigente”, sarà che amo proprio taaanto farlo eh?!
Noi abbiamo attribuito un simbolico valore sotto forma di cartoncini colorati (5, 10 o 15) proprio perché è comunque diverso un capo griffato o nuovo da uno di minor valore/più utilizzato.
Poi tra mamme swappatrici ho visto molta poca rigidità: io ho dato capi da 15 senza aspettarmi per forza un corrispettivo perfetto a livello numerico e credo che la flessbilità sia sempre una scelta molto saggia, ma qui sta anche alle partecipanti se attenersi più scrupolosamente agli scambi di valori corrispondenti.
Prima di iniziare lo Swap vero e proprio e durante
Ci siamo presentate velocissimamente dicendo cosa avevamo sul banchetto e cosa cercavamo, in modo da individuare subito con quali mamme era possibile scambiare o meno e concentrarci subito su quelle 2-3 opzioni.
Il bello inizia dopo: si formano piccoli capannelli di mamme che mostrano, parlano di mille cose, ridono e si scambiano anche i numeri!
Le “contrattazioni” tra una quindicina di mamme non sono lunghissime. Calcolate in tutto tra pre-durante e saluti un paio d’ore, sono più che sufficienti. Insomma, niente di impegnativo: si può organizzare una colazione di sabato come noi, oppure una merenda o anche un dopocena.
Un consiglio finale
Buttatevi! Quando ne ho parlato nel mio gruppo e in altri, ho ricevuto tantissimi commenti entusiasti di mamme che vorrebbero partecipare oppure organizzarne uno a loro volta dalle loro parti: non serve chissà cosa, solo un pochino di organizzazione ma non è niente di complicato. Magari in 2-3 ci si possono smezzare un pochino i compiti, ma se non si è un numerone, ce la può fare tranquillamente anche una sola organizzatrice. E poi…osate anche sulla formula: siate creative: potete pensare ad un mix mamma-bambino in cui ci si scambia anche capi tra mamme o prevedere un’ “asta”…sono tante le varianti!
Spero che questo post vi possa essere utile ma soprattutto incoraggiarvi a creare un evento di swap anche da voi! E se avete dubbi o richieste non esistate a scrivermi.
2 Comments
Bella questa iniziativa, e bello parlarne! 🙂
Grazie, è stata veramente una bella esperienza che spero le mie lettrici siano ispirate a replicare e che spero di bissare prestissimo! Stay tuned 🙂