Il cambio di stagione procede lentamente ma meno di quanto il clima chiederebbe: sarà che ormai abbiamo trovato (se tutto va bene!) la casa del cuore, ma con il pungolo di un trasloco a breve, sto velocizzando l’operazione decluttering e qui vi racconto la parte “fisica” da Baby Bazar.
Complice il maltempo di entrambi i ponti qui al nord, ho continuato a selezionare, smistare ed eliminare senza pietà i “rami secchi”, forte dei consigli di tante di voi e grazie alla mia ricerca di dove destinare il bottino.
Per quanto riguarda i miei vestiti ho optato per la soluzione più rapida e indolore (Humana) -mi aveva solleticato l’idea di ebay-depop ma rischiavo di veder stazionare la roba ancora in giro per mesi e addio decluttering!
Per quanto riguarda i vestiti dei bimbi invece, ho avuto la grande fortuna di intercettare una realtà come quella di Baby Bazar: ci sono tantissimi punti vendita e io ne ho vari vicini per cui mi sono decisa a portare tutto quello che non poteva passare ad Alessio in uno dei negozi distribuiti in tutta Italia. Ve ne ho già accennato nel post precedente e ora voglio entrare nel dettaglio dell’esperienza.
In primo luogo, l’impressione che ho avuto entrando è stata davvero piacevole: un luogo luminoso, curato e pensato su misura dei più piccini con un allestimento allegro e colorato (la carrozza di Cenerentola all’ingresso metteva già di buonumore!).
Delizioso l’angolino dei libri per una che come me, impazzisce per la lettura, fornitissimo il reparto di puericultura (c’erano tantissimi pezzi nuovi, compresi quelli più richiesti del momento come le culle Next to me della Chicco ecc.).
Per quanto riguarda vestiti e scarpine, la selezione è davvero “spietata”: i vestiti vanno consegnati (ovviamente) lavati e stirati e della stagione corrente, così da avere più possibilità di essere venduti.
Ho scorso con occhio “critico” tantissimi capi e devo dire che sono assolutamente immacolati, le scarpine sono nuove, praticamente tutte avevano ancora il cartellino o senza la minima traccia di usura (e in particolare quando si tratta di calzature, spesso basta davvero averle messe su solo 1/2 volte per vedersi).
Dopo la mia prima occhiata in negozio, ho consegnato il contenuto dei miei sacchetti che è stato selezionato, il personale ha assegnato un prezzo (a me come venditore va il 50% ) e dopo essere stato fotografato e cartellinato, viene messo in vendita. Interessante il fatto che si beneficia in contemporanea della vetrina fisica del punto vendita ma anche di quella virtuale online, totalmente gratuita.
Se entro 60 giorni gli articoli non si vendono alla cifra di esposizione, Baby Bazar li mette in sconto e poi si può scegliere se riprenderli o devolverli in beneficenza.
Niente, l’esperienza e l’impressione finale dopo la mia visita a Baby Bazar Rovato mi ha confermato ancora di più che avere un bambino non significa spendere e spandere per forza e mi ha messo sotto gli occhi quanto sia terribilmente breve il ciclo di vita dei prodotti legati al mondo dell’infanzia.
Se siete tra quelli che hanno ancora reticenze ad abbandonare la fast fashion, vi consiglio vivamente di iniziare proprio da qui: l’usato per bambini è davvero difficile da definire “usato” in senso stretto.
Quante tutine per il borsone da ospedale taglia 50 cm mai usate perché lo scricciolo previsto è nato di 4 chili oppure ha sforato ampiamente il termine nonostante le minacce di prato prematuro, quanti ciucci nella confezione perché regalati ma la mamma ha preferito dare solo il seno, oppure un trio ancora imballato per doppio regalo o perché la mamma è una mamma canguro che porta in fascia.
I bambini scuotono ogni giorno le nostre certezze, ci spingono ad uscire dai nostri confini mentali: spero che un giorno anche in Italia cadano le ancora dure a morire resistenze al consumo etico anche sull’abbigliamento.
Perché rivolgersi a catene come Baby Bazar, per come la vedo io non è solo una questione di risparmio, ma in primis l’adesione ad uno stile di vita che evita lo spreco, che si abbia il conto di Berlusconi o quello di una normale famiglia che fatica ad arrivare alla fine del mese.
Spero di avervi incuriosito e fornito gli input per approfondire il discorso. A brevissimo tornerò ancora sul tema per chiudere il cerchio e vedere com’è andata a finire anche dal punto di vista dell’esperienza vendita e acquisto.
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