A inizio anno, penso sia comune a molte, mi viene la smania di fare le pulizie di primavera anticipate: dopo le feste natalizie che sono il trionfo dell’opulenza, degli ingombri (anche se bellissimi) dovunque, il desiderio del minimal e del decluttering mi assale irrefrenabile.
Lo confesso: nonostante mi ci metta di buona volontà, io tendo all’accumulo.
Non è questione -solo- di abitudine, ma proprio di carattere: mi sento in colpa a buttare, regalare diventa faticoso da incastrare tra i vari impegni e soprattutto la verità è che io fatico terribilmente a “lasciar andare qualcosa”.
Mi ci sono interrogata nel profondo e credo che le radici di questo atteggiamento vadano trovate nei miei primissimi anni di vita: nella separazione dei miei genitori e nella “fuga nella notte” in Italia. Lasciare la mia casa per le bambole alla bambina vicina di casa fu un piccolo trauma infantile che ricordo ancora nitidamente.
Il problema però non posso ignorarlo o relegarlo al “ci penserò domani”, stile Rossella O’Hara: avere troppo in giro in una piccola casa di cinque persone, di cui tre sotto il metro e mezzo, inizia a diventare opprimente.
Questo lungo preambolo per arrivare al sodo: avevo in mente da un mese questo post su decluttering e risparmio ma mi sono resa conto che c’è davvero troppo da dire e quindi lo dividerò in puntate. In questa voglio appunto parlarvi del perché ho deciso di “darci un taglio”, dei lati negativi dell’accumulo eccessivo.
Nella seconda e terza puntata darò voce a tutte voi che mi avete scritto per partecipare ai consigli e all’argomento, che ho constatato essere molto sentito da veramente tantissime: parleremo di consigli generali e di alcuni trucchetti molto pratici su dove iniziare e come fare al meglio questa operazione, che però, lasciatemelo dire, penso debba partire come nel mio caso da un’analisi a monte, “psicologica”.
In ogni caso, questo tema credo che lo tratterò a lungo perché ho fermamente deciso che da quest’anno la mia filosofia sarà, nel modo più assoluto “less is more”: ho notato che quando ho a disposizione poche cose, tendo ad essere molto più rilassata: gli oggetti e l’accumulo sono una fonte di stress immensa, oltre che richiedere una cura e un pensiero continuo che non posso permettermi più nella mia già incasinatissima vita quotidiana.
Se anche voi avete voglia di cambiare (anche solo un po’) il vostro stile, cominciamo insieme questo percorso che, ne sono convintissima, ci darà molte soddisfazioni!
Perché decluttering in famiglia?
Motivi “filosofici”
- Perché avere troppi oggetti genera stress
A me, l’ho toccato con mano, tantissimo: chi di voi non ha mai provato un senso di frustrazione e fastidio davanti ad un armadio che scoppia? E se a 20 anni non hai chissà che pensieri e puoi permetterti di perdere le ore a provare e comporre outfit ed è anche divertente, una mamma ha troppi pensieri per dedicare tempo spropositato a queste attività. Anche chi, come me, ha una passione per la moda, sente comunque l’esigenza di avere le cose più sotto controllo e meno lasciate al caso, di avere pezzi passe-partout, abbinamenti “facili”. Tocco con mano questa cosa ogni volta che mi vesto in viaggio: avere quei tot capi prestabiliti e abbinabili tra loro ma “limitati” rende tutto semplice. Già durante la giornata dobbiamo prendere innumerevoli decisioni, per qualsiasi minima cosa: sgravarsi di quelle più “futili”, ammetto che inizia ad allettarmi molto.
- Avere troppo rende il proprio stile meno riconoscibile
Gli inglesi la chiamano “consistency”, ed è un concetto su cui ultimamente mi sono soffermata molto spesso: è davvero così positivo cambiare continuamente? Prima credevo di sì: mi piaceva l’euforia di essere sempre diversa. Adesso sto mettendo molto in discussione questo punto. Non so se sia l’età che avanza o che: fatto sta che invece di apprezzare la creatività a tutti i costi, inizio a pensare che invece sia meglio avere degli elementi costanti, che ti facciano ricordare. Mi sono resa conto che mi soffermo più ad ammirare persone che fanno così, piuttosto che un eclettismo esasperato.
- Non voglio trasmettere ai bambini un messaggio sbagliato
Davvero, non voglio farne una paternale, ma è impossibile non pensare che ad essere circondati da tanto ciarpame, i bambini assorbano quasi senza che ce ne rendiamo conto, uno stile che non voglio sia il loro. Non voglio che abbiano l’ansia di avere -come il punto sopra- sempre l’ultimo gingillo per essere contenti, salvo buttarlo via un’ora dopo. Questo atteggiamento è, per come la vedo io, profondamente BRUTTO, nel senso stretto del termine. Non ho volutamente usato il termine “sbagliato”, ma brutto. E’ brutto quello che ci rende peggiori, che ci degrada. E questo è uno di quegli atteggiamenti, tipico della nostra epoca. Sarà che sono appassionata di storia, di “vintage”, ma quando guardo un film degli anni ’30-’40 vedo persone a volte anche misere ma con tutt’altro senso della cura, della dignità e della bellezza. Avevano poco, ma quel poco valeva molto.
Motivi pratici
- Basta disordine
Non credo ci sia particolare necessità di una disamina su questo punto: tutte noi, mamme o meno, sappiamo perfettamente cosa significhi ritrovarsi con pile di roba in giro, con scatole dappertutto. A me ultimamente manca davvero l’aria. Avere degli spazi vitali sgombri il più possibile mi fa sentire più calma, mentre al contrario, il disordine mi mette subito di cattivo umore e mi innervosisce. Quando sono in queste condizioni perdo la pazienza anche coi bambini più facilmente, il clima in casa è più facilmente teso.
- Meno cose a cui stare dietro, come manutenzione
Acquistare meno ma di maggior qualità ha dei vantaggi oggettivi: mi sono resa conto che quando ad esempio compro vestiti di qualità maggiore (magari ai saldi, come mi è successo il mese scorso con il bellissimo abitino di Costanza di Nellie Quats di cui vi ho parlato), la manutenzione è molto più semplice: questo vestitino, ragazze mie, non richiede nemmeno di essere stirato e ditemi voi se non è un plus che vale da solo tutto il leggero sovrapprezzo a scapito di 2/3 vestitini di Zara, magari sfiziosi ma difficili da gestire e che si rovinano prima.
- Risparmio economico
E’ un plus indiscutibile, e questo vale anche se si è i Rockefeller. “Chi più spende meno spende”, per quanto mi riguarda, si riferisce non al numero, ma al singolo capo. E dopo anni di shopping, constato che comunque i pezzi che restano indossati per anni sono quelli più semplici ma di maggior pregio. Ci sono eccezioni e dubito che mi priverò mai al 100% di uno sfizio ogni tanto (i radicalismi non sono nella mia natura), ma tenere questa regola verissima a mente è molto utile per evitare sprechi. Vedere vestiti giacere col cartellino nel guardaroba ingombro non è un bello spettacolo, nemmeno se si hanno soldi da buttare.
Ecco qua: spero di aver tratteggiato il quadro sulle premesse del decluttering in modo efficace. Io ho iniziato già a eliminare, ma avendo purtroppo tempi limitati ho dovuto dividere in giorni diversi il guardaroba dei bambini dal mio e dal resto della casa, ma pian piano arrivo, inizio già a sentire i benefici della prima parte di lavoro fatta e non vedo l’ora di mettermi all’opera sul resto.
Raccontatemi le vostre storie, che ho moooolto bisogno di incoraggiamento, la faccio facile ma la verità è che, specie all’inizio è una piccola violenza e ci si deve fare forza!
Alla prossima “puntata”!!
4 Comments
Ciao Sabina, visto i nostri problemi su FB, ti lascio un commento qui. anche perchè, a mio avviso, sui blog si commenta molto meno di prima…scriverò un post su questo. Posso dirti che mi ritrovo in tutti i tuoi motivi di decluttering? Anch’io avendo una famiglia composta da 5+gatto, gli spazi tendono a mancare , per non parlare dell’accumulo di giochi e affini nel corso dei 12 anni da quando sono mamma. Io mi sono accorta, come per te, che quando riesco a fare ordine e eliminare le cose superflue, tendo a rilassarmi più facilmente e ritrovare serenità anche in una giornata non proprio al top. Attendo i prossimi articoli. Silvia
Verissimo, ormai tutta l’interazione si è spostata sui social, purtroppo! Allora linkami il tuo post quando esce che sono argomenti che ho molto a cuore, quelli sul digital.
Io ti dico: ho notato che ultimamente mi viene l’ansia persino quando vedo foto di case molto ingombre, mentre la stessa serenità che dici me la trasmettono spazi ordinati e senza cianfrusaglie…e pensare che io anni fa ero per lo stile “country” (anche se moderato, gli eccessi non mi sono mai piaciuti!). Adesso non dico che ami le cose futuristiche ma comunque ho molto ridimensionato questa tendenza personale. Saranno le tante persone (come fai pure col micio, hai tutta la mia stima!! Io adoro i gatti, da ragazzina ne avevo ben 3 in casa, ma ora se penso ad un altro a cui badare mi prende malissimo 😛 ) nel poco spazio!
Già da un po’ di tempo ho deciso di attuare la filosofia del decluttering. Per esempio il mio armadio è quasi vuoto. Ho pochi capi ma li indosso quasi tutti, faccio i miei abbinamenti e compro solo quello che mi piace e che sono certa sfrutterò! Stessa cosa faccio con la mia bambina e cerco di farlo con i suoi giochi. Eliminare il superfluo aiuta sia per organizzare meglio la giornata ma anche per stare bene con te stessa.
Interessante post, spero di non perdermi le altre puntate 😉
Samantha sui giochi mi servono dritte!! Dimmi come fai tu please….specie con quelli regalati 🙁