Il mio blog è giovane: ha solo un anno e mezzo. Non ho nessuna intenzione di fare la solita guru saccente che dispensa consigli dall’alto di chissà quale (spesso millantato) successo e collaborazioni invidiabili. Pertanto, leggete queste dritte che ho scritto un po’ per disperazione da panorama ancora desolante, un po’ con ironica speranza di contribuire a fare chiarezza.
Ogni contributo è bene accetto e mi piacerebbe leggere le vostre esperienze nei commenti!
Nonostante questo, sento molto a cuore la problematica, effettivamente complessa, del discorso collaborazioni con i blogger, e nonostante il poco tempo online, ho avuto modo di vagliare la questione decine e decine di volte.
Mini parentesi: sarà stata anche la fortuna del principiante, fatto sta che le richieste di contatti e collaborazioni sono iniziate fin quasi da subito (sono andata online con il primo post il 25 settembre 2014 ma ero quasi al parto per cui non ho curato il neonato digitale con le stesse premure che meritava e che ho riservato a quello in carne e ossa!)
Mi ero affacciata in prima linea senza vera esperienza nel settore, se non come lettrice, per cui mi sono trovata davvero impreparata e in contropiede di fronte a certe email: una mini guida come questa mi avrebbe fatto davvero piacere leggerla, e siccome ora sento chiedere in tante, a me o in giro, le stesse cose, ho pensato che avrebbero beneficiato di un post come questo. E anche adesso, è un reminder che dovrei ripetermi perché di certo non ho finito con gli errori!
Vorrei condividere questi consigli da due prospettive: una è quella dei blogger, l’altra dei brand e degli addetti stampa/pr che intessono il database e propongono le collaborazioni.
Iniziamo da questi ultimi, ossia quelli che “propongono”:
Proposte di collaborazioni: a chi e come farla?
- Visualizzazioni e “numeri” vari contano. Ma non bastano e vanno anche interpretati.
Questa è una (giustissima) lamentela che sento pressoché sempre dalle colleghe blogger. I brand considerano solo la quantità, senza minimamente valutare la qualità oppure indagare un attimino su certe cifre poco limpide.
Far capire questo punto è molto difficile ma cruciale, se si vuole stabilire una collaborazione efficace e di buon livello: è vero che la reach è un elemento basilare e comprensibilmente allettante, ma è altrettanto vero che spesso la mancanza di approfondimento e l’appiattimento a livello stilistico è dannoso sia per il blogger, che per chi rappresenta. Molto meglio un nome meno altisonante ma magari emergente o con uno stile/taglio particolarmente in linea con il brand. I lettori si accorgono quando c’è una sinergia e un’affinità elettiva autentica e non forzata.
- Allora, quali sono gli elementi decisivi nella scelta?
Personalmente, ritengo che gli elementi decisivi siano due:
-la professionalità (purtroppo la figura del blogger risente molto della non netta divisione tra chi scrive per puro hobby/diletto personale -posizione che ha la sua assoluta dignità e perchè ma che va distinta a parte- e chi ci guadagna).
-un mix tra capacità personali (storytelling, stile riconoscibile, costanza nel seguire il blog e i social, gestendo il tutto in maniera intelligente) e dall’altro, la capacità di creare un forte engagement, trasmettere qualcosa al pubblico. Insomma, in una parola: essere avvincente.
- Creare un contatto efficace, empatico
Ok, avete scelto i nomi, ottimo: anche il prossimo passo però, l’approccio, è importante. Personalmente non sopporto le email eccessivamente impersonali così come quelle troppo zucchero e miele. Un punto poi, che fa davvero infastidire un blogger quando viene contattato, è la mancanza di chiarezza dell’obiettivo (comune). In termini di professionalità ed engagement paga molto la trasparenza ed essere diretti. Parlare del progetto con passione è un plus non da poco. Mi è capitato di accettare di essere coinvolta se leggevo una proposta descritta con entusiasmo, anche gratis. Se invece si vede lontano un miglio che “ci stai a provare”, il cestino è dietro l’angolo.
- Sei uno dei tanti?!
Questo è un discorso psicologico, oltre che di stile di comunicazione e piano digital. Le campagne massive non piacciono a nessuno: né a chi partecipa, né a chi legge. Purtroppo è ancora una pratica estremamente diffusa e difficile da scardinare: le stesse agenzie non riescono a farlo capire ai clienti. Ad ogni modo, se siete delle pr e dovete trasmettere l’ingrata novella, meglio tenersi sul vago e -mai e poi mai- dare ad intendere che se non accetti, c’è pronto un esercito di pennivendoli che camminerebbe sulle braci ardenti pur di comparire come nome associato ai rotoloni Regina. Decisamente, non è uno stile accettabile. Quale ragazza, corteggiata, si convincerebbe a “starci” venendo a sapere che è la numero 145 della fila? Non è meglio sentirsi una tra mille?
Bene, passiamo alle dritte per i Blogger: cosa valutare quando si presenta l’occasione di collaborare?
Collaborazioni: quando accettarle o rifiutarle e perchè
Anche qui, piccola premessa: a parte casi particolari, prima che un blog ingrani ci vuole pazienza: chi entrerebbe volentieri in una casa vuota? Perché così è il vostro sito, appena nato: una casa, magari anche bellissima, ma senza mobili e vita. Sta a voi riempirla di contenuti belli almeno quanto la struttura che avete messo su. Trovo abbastanza assurdo “pretendere” chissà che collaborazioni quando si è scritto tre post in croce.
Inoltre ricordate questo: i brand vi cercano/cercheranno solo in relazione ad UNA cosa: l’affetto e il seguito di chi vi legge. Quindi non pensate mai a compiacere i clienti, ma a conquistare i lettori, il resto verrà da solo. In questo, come in molti altri settori, oltre a muoversi nel modo giusto, contano anche le tempistiche, saltare le tappe è molto pericoloso, se gestito male, quindi…occhio a non svendervi e bruciarvi!
- La prima domanda, fondamentale da porsi: è in linea con me e il mio pubblico?
Ebbene sì: è lei la questione davvero imprescindibile da porsi, e non è retorica. Accettare di sponsorizzare (che vuol dire metterci la faccia, ricordiamocelo) un prodotto o un marchio in cui non si crede nemmeno un po’, verrà percepito al 99% anche dai lettori. Che non sono dei fessi o dei polli da spennare. Abbiate rispetto e ne guadagnerete in credito. Dopo aver rifiutato delle collaborazioni che non ritenevo idonee, non mi sono MAI pentita. Al contrario, quando magari tentennavo un minimo ed accettavo, mi è capitato di pensare che era meglio un bel NO. E un lettore perso, credetemi, vale molto più di quei 30 euro di marketta che vi ha offerto il brand pulcioso per parlare del mal di calli.
- Elementi interessanti per accettare
Non mi addentro in valutazioni fiscali. Il compenso, per come la vedo io, è un elemento estremamente variabile. Rispetto, ma non credo nelle formule matematiche standardizzate: trovo agghiacciante l’idea di un “prezzario” blogger, nonostante lo chiedano in molti a gran voce e forse sarebbe un passo verso una sorta di embrionale riconoscimento di professionalità distinta dall’hobbismo. Detto ciò: alcuni elementi da considerare in una proposta sono:
-ho l’esclusiva o comunque è una campagna con numeri molto ridotti? Questo è senz’altro un punto a favore. Uscire con un post/argomento in contemporanea ad altre 80 persone non è esattamente il massimo, per ovvi motivi.
-la tempistica: se è molto stretta è giusto che il compenso si alzi un po’ (come del resto in altri settori, ad esempio le traduzioni), viceversa se si è molto larghi si può anche abbassare.
-il prodotto/brand di cui parlerò è davvero prestigioso e interessante, oppure mi potrebbe aprire una nicchia in cui vorrei posizionarmi: un altro fattore da considerare come un plus.
-c’è la concreta (e lo ripeto, concreta) possibilità di collaborazioni future e continuative
-l’ufficio stampa gestisce anche altri brand interessanti
-il contatto è particolarmente valido
- Campanelli d’allarme: meglio stare sul chi vive o cestinare direttamente
-Come ho già accennato, l’essere vaghi, per me è un pessimo, veramente pessimo inizio. Mi dà l’idea di volerla “buttare là” senza un’idea precisa. A chi attirerebbe un atteggiamento simile?!
-Email impersonali “cara blogger/nome random”…(croce sopra immediata) oppure piene di strafalcioni e in generale un pessimo italiano. Al 99% c’è dietro #miocugggino: e non intendo solo zero budget, ma proprio una conduzione amatoriale e inconsistente di tutto il “progetto” (ammesso che ci sia…).
–proposte strabilianti: l’imbonitore è una figura che non passa mai di moda. Il povero blogger alle prime armi si vede recapitare una roba in cui dovrebbe andare in tv e condurre un programma in prima serata. Magari siete stati miracolati eh, ma io terrei le antenne ben dritte…di solito spariscono nel nulla.
-la paga in “visibilità”. Ecco, questa è una piaga purulenta che solo al nominarla mi viene l’orticaria. Se davvero TU dessi visibilità a ME, non staresti ad elemosinare il mio lavoro. Ergo: è l’esatto opposto. Non c’è molto da replicare se non: “non pago in visibilità le bollette, bye bye”.
-Quelli del “ti metto alla prova”: stavolta fai un bel lavoro, POI magari ti offro di meglio. Tradotto: smazzo sicuro ora e “interessanti prospettive per il futuro”, stile Pozzetto. Ma chi ve lo fa fare?! Molto meglio un terzo della fatica e un super post spontaneo.
-Palesemente “Voglio solo piazzare il link del cliente”: occhio a che sito rimandate, potreste incorrere in penalizzazioni SEO anche pesanti.
Infine, alcuni suggerimenti se le collaborazioni “non arrivano”:
-I vostri contenuti hanno un buon impatto? Sono scritti anche a livello grammaticale e sintattico in modo, se non impeccabile, almeno decente? Non voglio fare la nazi grammar, ma davvero alcuni blog sono illeggibili! Fare un corso di scrittura e soprattutto leggere di più offline è un ottimo modo per esercitarsi.
-Avete messo bene in evidenza i vostri contatti? Io non mi ero nemmeno resa conto che la mia email era pressoché invisibile nel sito, inghiottita da qualche categoria reimpastata…grazie Monica!
-Avete curato, MOLTO, la grafica? Il primo impatto spesso conta, anche troppo e può fare la differenza. Da quando ho fatto un restyling del blog, il livello di richieste si è notevolmente alzato.
-Siete attivi, e nel modo giusto, sui social? Un buon numero di followers attivi reali è un indicatore molto amato da chi seleziona i blogger per le collaborazioni.
-Come siete messi a SEO? Se non avete un sito ben indicizzato è più difficile essere trovati, nel marasma che c’è ormai sulla piazza. Io per prima devo appiccicare un bel post it in fronte, a questo proposito!!
-Da quanto siete online? Se avete un blog da pochi mesi sarebbe strano il contrario, state tranquilli!
-Se tutto questo è ok, il problema potrebbe essere il mancato networking: molte collaborazioni arrivano per passaparola. Se siete ben inseriti nella community della vostra nicchia, il vostro nome non ci metterà molto a girare.
Insomma, a ben guardare non c’è nessuna strategia particolare da mettere in pratica: bisogna curare con passione il proprio blog (mettete in conto diversi mesi di lavoro “a buon rendere”, se non vi piace davvero quello che scrivete e fate vi scoraggerete fin troppo facilmente!) e poi non svendersi al primo offerente ma valutare con grande prudenza e accortezza, il panorama è ancora molto simile al Far West!
Per approfondire l’argomento con i veri esperti.
18 Comments
Grazie Sabina!
Ci stai dando delle pillole preziose per poterci orientare nel mondo nebbioso del blogghing, dove i confini non sono definiti ed è facile cadere in errore.
Questo è uno dei post che una neo blogger dovrebbe salvare e leggere, di tanto in tanto!
Serve anche come reminder a chi è meno neo Silvia, a me in primis! ma sono ben contenta di mettere a disposizione cosa ho imparato in questo pezzetto iniziale di cammino ☺
Molto carino e di facile comprensione. Per me che arrivo sempre in ritardo sulle cose utili da sapere questo é uno di quei post da comodino. Grazie!
grazie mille, i feedback sono importantissimi! Non trovo utile produrre guide interminabili o iper tecniche su questioni, in fondo, realtivamente “banali” e di buon senso in cui conta soprattutto l’esperienza!
Questo post è davvero utilissimo,complimenti!!! Io ho aperto il mio blog 6mesi fa e ho trovato questa guida molto utile
grazie mille Ottavia, l’ho scritto proprio pensando a come potesse tornare utile per risparmiare magari fatiche e tempo inutili a chi sta cercando una via (che è sempre e comunque personale) 🙂
Brava!! Ottimo post e ottimi suggerimenti!!
Grazie
PS e non c’è di che 😉
grazie Monica, per fortuna ho anche io chi mi pungola 😀 serve sempre, pure a 90 anni!
ottimi consigli Sabina! hai fatto passi da gigante da quando hai aperto il tuo blog.
persone come te sono di grande esempio 8))
Silvia tu sei sempre un tesoro :*
Condivido ogni parola Sabina! Soprattutto all’inizio le 30/40 euro per post assurdi fanno gola….solo col tempo si capisce che possono essere controproducenti…..
concordo, ho scritto il post proprio perché ci possiamo cascare tutti, specie se (come spesso succede) si apre un blog senza coglierne le reali potenzialità e ci si trova impreparati di fronte a certe (pr)offerte
Clap clap clap! Brava Sabina! 🙂
Bellissimo post. Volevo scrivere anch’io di “marketing e markette”, Soprattutto perché, dato il taglio dei miei argomenti, ho dovuto declinare diversi inviti a causa di incompatibilità coi prodotti. Interessante anche la distinzione che fai tra scrittori per hobby e “addetti marketing freelance”…perché, alla fine, un blogger di professione sta diventando proprio quello! E, secondo me, non c è nulla di male, ma trovo che ci sia una tendenza generale ad accettare troppo facilmente lavori sottopagati. Grazie e complimenti per tutto!
mi trovi completamente d’accordo, credo che molti blogger sottostimino il proprio ruolo, a fronte di altrettanti che invece si atteggiano a super “Influencer” molto opinabili…ma credo sia un po’ la naturale evoluzione del fenomeno, sono curiosa di vedere dove si andrà nei prossimi anni, è un osservatorio davvero interessante. Grazie del commento che aiuta a riflettere Delia!
[…] fa, la mia amica Sabina del blog The Swinging Mom, ha scritto questo post dove racconta la sua su Blog e Collaborazioni: leggetelo se avete un blog e siete interessati a instaurare collaborazioni con le aziende. Vi […]
Un post molto interessante per chi, come me, si affaccia ora sul web con un nuovo blog. Personalmente sono molto diffidente di natura e muovo il passo in avanti solo quando mi sento pronta. Per il momento sarebbe già una grande soddisfazione andare avanti a scrivere e instaurare un dialogo con altre mamme. Da neofita sicuramente sto compiendo degli errori per cui se ti andasse di visitare il mio “neonato” e darmi un parere mi farebbe un immenso piacere
Saluti da Firenze
Michela
ciao Michela, grazie per aver letto e commentato il mio post, verrò a vederlo con grande piacere, da quando lavoro fatico a trovare il tempo per trovare nuovi blog interessanti quindi mi hai risparmiato la fatica 😀 😀 un bacione!
Sabina