Sono finiti per sempre, ufficialmente, i tempi in cui lo stadio veniva visto come lo svago di evasione maschile contrapposto agli affetti familiari.
Nemmeno Rita Pavone avrebbe da lamentarsi troppo minacciando di tornare da mammà, anzi si aggregherebbe volentieri al nuovissimo stadio Friuli sponsorizzato Dacia Arena, pensato per l’intera famiglia e concepito più come un teatro. Un luogo sicuro, senza barriere architettoniche, dove tifare ed emozionarsi, sperimentando solo il buono dello sport.
Un progetto ambizioso e una partnership, quella tra Udinese Calcio e Dacia, che dura da sette anni ed è culminato in questa struttura che è il fiore all’occhiello di un sodalizio fatto di innovazione e visioni comuni. Anche Dacia, infatti, ha una gamma di automobili espressamente pensate per la famiglia: valore ancora molto forte, nonostante tutto, in Italia e fortemente sostenuto da Dacia.
Basti pensare al Dacia Family Project: iniziativa che coinvolge le neo famiglie in prima persona: invita infatti a raccontare l’esperienza e la scelta di diventare genitori, senza rinunciare alle proprie passioni come persone. Qui trovate tutte le info per iscriversi al concorso.
L’ho trovato un focus molto bello che sottolinea come la famiglia sia armoniosa se si riesce a mantenere un minimo di equilibrio tra le esigenze e le preferenze di ciascuno.
Personalmente sono stata portata allo stadio soprattutto in occasione dell’ormai decennale “derby del cuore”, per cui in situazioni di particolare tranquillità e ho potuto godermi solo il lato piacevole dello spettacolo: credo che tutti i bambini sarebbero felici di poter fare una simile esperienza con il papà e la mamma!
Anche perché, in fondo, lo sport lancia una sfida particolarmente adatta alle famiglie: si vince solo se si fa davvero squadra, nel rispetto delle singole individualità e caratteristiche, ma sapendo fare fronte comune, compattarsi soprattutto nei momenti cruciali: un team che si mette in gioco allo stadio può essere un esempio azzeccato per un team che si passa la palla delle situazioni quotidiane.
No Comment