Già: regalare o no un animale a Natale? Ecco uno di quei problemi in cui più o meno tutti noi genitori siamo incappati almeno una volta. Proprio oggi mi sono ritrovata a parlarne con un’amica, dell’annoso dilemma.
Io da piccola volevo tanto un cane. Avevo avuto un gattino che aveva mangiato una pianta in terrazzo ed era morto pochi giorni dopo che mia mamma me lo aveva preso. Quanti pianti! Nonostante il poco tempo, si era affezionato tantissimo a me, mi aveva “scelta” nella famiglia, ero la sua prediletta: veniva a dormire ai piedi del mio letto, acciambellato dolcemente.
Qualche anno dopo passai per varie “fasi” in cui ambivo, di volta in volta, ad un animale diverso: i canarini (un anno, feci tutto il viaggio di ritorno dalle vacanze estive in montagna, dove c’erano gabbiette a ogni finestra, ossessionando quella povera donna della mia “bisnonna”, che avevo prontamente individuato come il “cavallo di troia” designato per arrivare allo scopo con mamma e nonna), poi i cani.
Curiosità: la scena di Lilli e il Vagabondo in cui “Tesoro” riceve Lilli da “Gianni-Caro” è basata su un episodio reale. Il signor Disney regalò alla moglie un cagnolino in una scatola da cappelli per farsi perdonare una cena dimenticata!
E se per gli uccellini, dopo il martellamento in macchina che avrebbe convinto un sasso, l’avevo spuntata, alle prime avvisaglie della mia nuova fissazione, mia madre saggiamente corse ai ripari. Prima ricevetti vari giocattoli tipo quei cosi pelosi al guinzaglio degli anni ’80 di cui nemmeno ricordo di preciso il nome…poi “Lulù dolci sorprese” (altro che Dolce Forno, chi se la ricorda è un grande), infine un libro con tutte le razze dei cani.
Peccato che, oltre ad aver imparato a memoria i nomi scientifici delle varie specie, che potevo andarmela a giocare al Rischia tutto, e ad aver assegnato un punteggio di gradimento ad ognuna (avevano proprio le stelline e i commenti), la questione era ben lungi dall’essere accantonata, anzi me l’aveva involontariamente peggiorata attraverso questi “contentini”. All’ennesima letterina in cui chiedevo questo benedetto cane, mia madre finalmente capì l’antifona. Mi arrivò sotto l’albero una risposta di Babbo Natale in persona in cui mi spiegava che anche lui, al Polo Nord, aveva un cagnolino di nome Zampa d’oro. Gli voleva molto bene ed era triste di doverlo lasciare spesso solo per preparare i regali ai bambini, per cui aveva dovuto affidarlo ad altre cure più costanti.
Com’è ovvio, io ci rimasi malissimo, sul momento, ma ricordo perfettamente che dopo un po’ capii la motivazione e mi resi conto che anche da noi, senza giardino, il cagnolino avrebbe sofferto quando io e mia sorella eravamo a scuola (buona parte della giornata).
Quindi, regalare o no, questo animale a Natale? Credo che la mia reazione da bambina, che vi ho raccontato, sia già una risposta.
Per quanto io stessa ami gli animali, credo sia giusto a volte saper dire, nel modo giusto, NO alle richieste dei bambini, e senza sentirsi dei mostri per questo.
Anzi, credo sia ancora meglio non tentare di “scantonare” come aveva fatto inizialmente mia madre (anche se, da mamma a mia volta, capisco fin troppo bene la tentazione).
Quest’anno i miei hanno chiesto un tablet personale e ho già detto loro che per stavolta, Babbo Natale non li porterà. Cinque anni (e tre, perché ovviamente la sorella vuole, o comunque usa, le stesse cose dell’altro) non la ritengo un’età accettabile per avere un dispositivo simile ad uso esclusivo. E no, non si sarebbero accontentati di qualcosa tipo Clempad educativo. Lorenzo lo voleva per scaricarcisi Angry Birds e altre applicazioni di giochini che vede di quando in quando sul mio smartphone.
Il discorso degli animali, insomma, lo estendo, a diverse “tipologie” di regalo impossibile. Non trovo sensato accontentare sempre e comunque le richieste dei nostri piccoli. Così come impediamo istintivamente loro di cadere, tenendoli per mano mentre imparano a camminare, allo stesso modo ritengo doveroso anche beccarsi un “cattiva” quando i desideri non sono realizzabili o non sarebbero opportuni, magari in quel momento.
Non crediate che sia un “cuore di pietra”. Se penso alla loro delusione, sento un fremito atavico e insopprimibile, che penso sia connaturato nell’amore viscerale per i nostri figli. Ma sono anche fermamente convinta che non tutti gli “istinti” siano da assecondare e voglio trasmettere loro questo valore, prima ancora di un desiderio soddisfatto o un regalo materiale. Credo che il voler bene, passi anche per questi momenti scomodi. Ora non capiscono e tutto il peso del nostro gesto, ricade su di noi. Ma com’è stato per me, spero e sono convinta, che i frutti positivi li vedrò nella lunga distanza.
E questa pratica credo occorra cominciarla abbastanza presto, per evitare che diventi incontrollabile. Perché potrebbe essere una di quelle cose che, dopo, è tardi per metterci una pezza.
6 Comments
Io non regalerei mai un animale che sia gatto o cane… oppure un pesce! Al momento mia figlia ha un po’ di paura, ma la penso come te. Perché dovresti sentirti col cuore di pietra? Non sempre si possono tenere animali, tu citi per esempio il giardino, ma c’è gente che vive in spazi ristretti o in zone dove è quasi impensabili uscire per far passeggiare il proprio animale. Il tuo lo trovo un modo per far capire ai tuoi figli, anche se piccolissimi, che ci sono regole e che alle volte un No è la cosa migliore…
C’è anche da considerare che un bambino vede solo il lato coccoloso dell’avere un animale ovviamente…non si può pretendere che abbiano un vero senso di responsabilità. Beh diciamo che razionalmente so di fare la cosa giusta ma non è semplice negare ad un figlio qualcosa che desidera, nonostante tutto. Ma tocca tenere duro!
Secondo me, se già si ha intenzione di prendere un animale domestico, il natale puó essere un bel momento per fare la sorpresa ai bambini.
Non penso nemmeno che senza il giardino gli animali soffrano, a loro basta il nostro affetto, oltre al fatto che per molti l’alternativa è una vita in gabbia.
Ma deve essere una decisione condivisa da tutti e non uno sforzo per accontentare i bambini
Certo Silvia, se tutta la famiglia ha già deciso è senz’altro il momento più magico ☺ il giardino “da solo” come motivo forse no, infatti io parlavo anche di tempo
D’ accordissimo su tutto, tranne sul giardino.
Non c’ è bisogno assolutamente di avere un giardino, ma ovviamente un cane necessita tante cure e attenzioni (che un bimbo non potrebbe oggettivamente dare)
No beh il giardino era sommato al fatto che eravamo sempre via…e cnel caso attuale che con tre bimbi piccoli non so se ce la farei fisicamente. Ma tra un due-tre anni sarebbe fantastico