Come sapete, prosegue ormai da un anno la nostra ricerca della casa dei sogni e ancora non si è (ahimé) conclusa.
Non so perché, ma all’inizio di ogni nuovo anno, tutte le mie energie ed ispirazione ruotano sempre intorno al concetto di nido (questo post dello scorso anno è uscito esattamente nello stesso periodo!): ho sempre avvertito fortemente questo richiamo.
In gravidanza la sindrome del nido mi ha davvero fatta uscire di testa: io che normalmente sono una pigrona riuscivo a spostare mobili e scatoloni senza nemmeno sentire la fatica.
Ma a parte quel periodo specifico, ho da sempre una passione per le riviste d’arredamento (poi è arrivato Pinterest!), per tutto quello che ruota intorno al concetto di casa. E’ stato proprio il desiderio di mettere radici (sì sono decisamente in controtendenza con chi prende e parte per fare il nomade perenne, forse perché è una condizione che conosco bene e non associo proprio a sensazioni positive) che mi ha spinta due anni fa a cercare un lavoro più full time, che ci desse la possibilità di comprare la casa dei nostri sogni.
Sono passati ormai 3 Natali da che ho regalato a mio marito quel portachiavi con una piccola casetta di legno e un cuore sopra e spero davvero che questo 2018, non iniziato purtroppo al meglio in famiglia, mi porti finalmente a realizzarlo.
Come vedrete tra poco, forse è anche colpa del famoso “l’ottimo è il nemico del buono” e di desideri un po’ “troppo” che ancora non abbiamo trovato “quella giusta”, lascio a voi il giudizio!
Cosa non deve mancare nella casa dei miei sogni: la struttura
Quando penso alla mia casa ideale, la immagino come un mix perfetto tra un cottage anglosassone nel verde e uno studio parigino. Credo che siano un po’ le mie due anime: una è quella della bambina cresciuta a piedi nudi non nella via Gluck ma praticamente nella casa di Anna dai capelli rossi e l’altra è la me adulta che ha girato e vissuto le metropoli.
- Del cottage della mia infanzia, mi piacerebbe poter riavere una bow window/window seat: in pratica un angolino su cui oziare guardando fuori, ovviamente nel verde. (ma mi accontenterei pure dei tetti parigini eh 😀 ) Nella mia testa, è l’immagine stessa del relax, del lasciar scivolare via i ritmi frenetici della giornata, con tra le mani una tazza fumante e una lettura piacevole.
Oltre al relax, credo che questo elemento sia molto collegato alla mia idea di luce: nei Paesi nordici ne hanno meno di noi (anche se, dite quel che volete ma la pianura padana non è messa poi così tanto meglio…) e fanno di tutto per attirarla e trattenerla. Pareti e arredamenti chiari sono studiati proprio per dare un’idea di ariosità e luminosità, in barba al meteo inclemente.
- Un altro elemento che fa molto nido per me è il camino. Il soggiorno dei miei sogni non ha al centro un asettico televisore da un milione di pollici, ma un focolare, come quelli di una volta. Nonostante siano ormai slegati dalla loro funzione originaria, ultimamente anche il design contemporaneo pare averli riscoperti e rivalorizzati, tanto che in tanti se ne ricreano uno persino acquistandone una struttura puramente decorativa. Questo elemento è anche collegato ad una mia ulteriore passione che è lo stile Liberty. Milano e Roma non ne sono le capitali in Europa ma ne conservano esempi davvero pregevoli (a Roma penso a Coppedè, Garbatella e villa Torlonia, mentre a Milano esistono veri e propri itinerari di grande fascino – vi suggerisco questo bel post se anche voi volete fare una passeggiata alla scoperta degli angolini “fioriti” del capoluogo meneghino).
da Kate La vie
- Una zona green: come vi dicevo, per me il passaggio dai prati canadesi ai banchi di scuola romani è stato abbastanza traumatico e l’impronta è rimasta viva. Quando ho bisogno di ricaricarmi, il verde su di me ha un’azione fortissima nel rimettermi in pace col mondo. Non credo che avrei le capacità e l’attitudine di vivere in una fattoria vera e propria come volevo a sei anni, ma sicuramente almeno un giardino o un gazebo sono uno di quei requisiti a cui guardo con grande desiderio. E no, nessuna delle sensatissime istanze di non praticità è riuscita mai a dissuadermi finora.
- Il legno: ebbene sì, nonostante le tre pesti, io spero di trovare una casa che abbia travi a vista (queste le ho anche ora, ma mi piacerebbero bianche o in legno chiarissimo) e un bel parquet, ho una vera venerazione per la posa a herringbone (ma mi accontenterei pure di quella chevron eh!)
Come vedete, le parti strutturali sono tutte prese pari pari da un cottage nordico. Per quanto riguarda l’arredamento e gli elementi più propriamente decorativi invece, viene fuori il mio lato un po’ più frivolo e un filo meno tradizionale.
- Porte o persiane colorate. Questo è il mio immaginario: ante azzurro cielo o porticina rosa, per far capire subito che il “mio” mondo è pieno di colori e di vita. Metteteci anche un bel roseto o cespugli di lavanda e qui arriviamo dritti dritti in Provenza o in Portogallo. Il minimalismo eccessivo, per quanto mi possa affascinare, è troppo lontano dalla mia personalità. Fin da quando ero ragazzina venivo bellamente presa in giro da mia sorella per essere quella che sul pc aveva una cartella denominata “fiocchi e cose carine”. Non aggiungo altro che imbarazza un filino pure me.
- Il bancone in cucina per l’arredamento amo un mix di stili: un po’ di industrial in cucina, di boho in salone e un tocco vintage-country nelle camere da letto. Per il bagno, lo ammetto, sono sempre stata in crisi! Il bancone un po’ all’americana mi piace concettualmente per un rapido spizzico, per affacciarsi e fare due chiacchiere e ovviamente lampadine/lampade che scendono e creano un effetto scenografico.
Potrei andare avanti un bel po’, ma mi fermo qui che già con questo elenco ho messo automaticamente una croce sopra sul 90% delle case in budget nel circondario.
Raccontatemi cosa non può proprio mancare nella vostra casa dei sogni e se avete voglia di cambiare look con pochi tocchi alla vostra casa date un’occhiata a questo post in cui vi parlo di tutti i siti per prendere ispirazione o acquistare low cost con stile.
2 Comments
Noi cerchiamo casa da ormai sette mesi, ne abbiamo viste decine, ma non ne troviamo una che corrisponda ai nostri criteri, considerato anche che io voglio abitare non oltre i 500 metri da dove abitiamo adesso (mio marito è più elastico, si sposta fino a 3 km ).
A parte questa disgressione: io come te vorrei il bancone, la finestra con vista da trasformare in angolo panoramico, vorrei le persiane (in legno, come nella villetta in cui ho abitato vent’anni), ma niente camino perché sono ancora traumatizzata da quella volta in cui mio papà ha dato fuoco al divano per sbaglio (una “caccola” di cenere rovente che è volata sul divano, non si sa come) e niente parquet, ce l’ho in camera da letto ed è un’agonia.
Ps. Scusa il pippone
Azz 500 mt è tosta eh!! Quella del camino sputacaccola infuocata non so se scoppiare a ridere o essere terrorizzata e comunque passa più spesso che adoro troppo i tuoi pipponi