Ero impegnata a ninnare il piccolo per farlo addormentare e, come faccio spesso -anche mentre lo allatto, a dire il vero- vagavo con la mente e ripensavo a mia madre che ripeteva in giro con orgoglio “eh lei alle medie si è rivenduta il videogioco per comprarcisi i libri”. Ecco, ad essere proprio onesti i libri e LUI: il mitico “baulotto” naj oleari.
Che dire, già era tutto lì: lettura e moda. Poi però ho avuto un flash inquietante: “cavolo, vedi un po’ se non è la borsa da cambio perfetta“. Lo so, ora alle fashion blogger cadrà la mascella, ma quanto è vero??! Era bella grossa, né troppo rigida né troppo morbida e impermeabile, coi manici né troppo corti né troppo lunghi, perfetti per il passeggino. I fiorellini sopra, stile brandy-subdued mi acchiappano sempre. Da qui a pensare: la devo trovare, un nanosecondo. Poi realizzo che è sicuramente andata sbattuta chissà dove nel trasloco di mia madre che è stato peggio di quei racconti parto splatter: è già tanto se è sopravvissuta lei stessa + qualche documento random. Sconforto, e io che ci avevo pure speso tipo 100.000 lire, rubate alla tecnologia peraltro, mannaggia a me. Ma chi mi conosce lo sa, non sono una che si arrende e così mi dico “buon vecchio ebay…avrai pure quello che fa al caso mio!”. E qui, la tragedia: due, DUE modelli anche piuttosto schifidi a 180 euri. Il restante 90% dei risultati è composto dalle borse a postina che sono carine ma non fanno al caso mio. E poi non ambisco a sentirmi Holly Hobbie de noantri, il borsone che dico io rimanda più a “teenager pariolina con le superga/dr. Martens e la felpa annodata sui fianchi”. Patetico, lo riconosco: se faccio così a 33 -ommiodio-anni, a 80 rischio di sembrare la nonna che travia la nipotina innocente nel tempo delle mele. Però dai, possibile che solo la mia mamma sia così degenere da non aver conservato religiosamente tutti i residuati della mia adolescenza? I poster dei manga e Massimo di Cataldo? Le collezioni di Cioè e i diari “Smemo”? (ok questi mi pare di averli intravisti tra i superstiti). Perché sospetto che troverei il ciondolo con le due TT dei take that solo perché occupa poco spazio? Risultato delle elucubrazioni:
-o sborso (letteralmente) quasi 200 cucuzze oppure indico una raccolta firme al signor Naj Oleari per tornare a produrre i baulotti come borse neo-vintage per il cambio. Scommetto che là fuori ci sono un sacco di mamme anni ’90 che farebbero a botte e file fuori dal negozio, peggio della limited edition di Stella Mc Cartney da h&m. Qualora fosse in ascolto sappia che voglio una percentuale cospicua per l’idea, fare la testimonial e una partita di baulotti omaggio.
-appello a tutte le mamme in ascolto: non azzardatevi a buttare nemmeno una spilla. Vedete un po’ che per questa stagione P/E ’15 dopo le Stan Smith, è il turno dello zaino Invicta sfigatissimo ad essere più in della chanel 2.55. Anzi, ho spizzato persino un paio di ibridi, il quilted rucksack, da Zara e…River Island, tipo. Lo so, lo so, a voi le Cult o i sabot carro armato/zeppato della Fornarina facevano più o meno questo effetto:
Beninteso, ora anche a me. Comprendo, anche se tardivamente, il vostro orrore e raccapriccio, ma io vi dico: resistete alla tentazione buona e giusta di cestinare tutto come in una puntata di “Ma come ti vesti”. Un giorno le vostre figlie tamarre/sfattone/fighette che siano, ve ne saranno grate. Non solo per i corsi e ricorsi della moda, ma perché, a parte tutto, suonati i 30 o passando dalla vostra parte della barricata, rivedere quella robaccia ci farà una gran tenerezza. E io continuo a pensare che il baulotto sia figo. Quasi quasi mi rivendo la playstation del marito. Ah no, non ce l’ha, damn.
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