Il Lago d’Iseo è una delle mete proprio dietro l’angolo che volevamo scoprire da tanto: quest’anno, complice la difficile situazione sanitaria, abbiamo scelto spessissimo gite ai laghi di cui è ricco il nord Italia, ad esempio eravamo stati da poco sul Garda.
Anziché avventurarci lontano, abbiamo privilegiato posti vicini e in questo caso, molto più che il pur bellissimo “cugino” veneto, esenti da movida o folle.
Il piccolo lago d’Iseo non ha nulla di grandioso nell’aspetto e i suoi dintorni sono dolci e freschi come un’egloga di Virgilio
Ecco, questa citazione di George Sand, letterata e femminista ante litteram, che in questi luoghi visse un’intensa storia d’amore con Chopin, descrive molto bene il lago: un luogo intimo e raccolto.
Se cercate il relax assoluto non possiamo che consigliarvelo vivamente: tra tutti i laghi maggiori della Lombardia, il lago d’Iseo è sicuramente il meno colpito dal turismo di massa. Da un lato penso sia un peccato che in pochi scoprano un vero gioiello nascosto, dall’altro sicuramente il suo fascino e la sua autenticità vengono maggiormente presevati, così come il suo charme discreto e pieno di poesia e romanticismo.
Torniamo al nostro giro: venerdì sera siamo approdati a Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Italia: nonostante il vento gelido, vedere stagliarsi all’orizzonte le casette illuminate riflesse nell’acqua è stato davvero emozionante per grandi e piccini.
Qui non sono ammesse le automobili, fattore che accresce la sensazione di assoluta quiete dei suoi vicoletti in salita e delle sue sponde.
Lasciata la macchina al parcheggio di Sulzano ci siamo imbarcati: in pochissimi minuti siamo giunti alla riva opposta e ci siamo diretti al Castello Oldofredi, la nostra base per partire alla scoperta del Lago d’Iseo.
In pochi passi, tra le caratteristiche viuzze e i lampioni già accesi, siamo sbucati all’entrata di fianco alla suggestiva chiesa di San Michele, il cui profilo domina il panorama di Peschiera Maraglio, uno dei borghi più belli d’Italia e intriso dell’antica sapienza dei pescatori, abilissimi produttori di reti da pesca (e ora anche per altri usi, ad esempio per le amache).

Oltre al castello e alla chiesa, si scorgono da lontano anche Rocca Martinengo e il santuario della Madonna della Ceriola che se avete anche solo un’altra mezza giornata a disposizione meritano una visita (tutte le info dettagliate di cosa fare a Monte Isola qui).
Siamo stati subito accolti alla reception e siamo stati accompagnati da Simona al nostro appartamento: se avete una famiglia numerosa, il castello Oldofredi ha diverse soluzioni davvero spaziose e di notevole fascino: gli arredi sono infatti caldi e retrò come ci si aspetta da una location di grande storia come questa, ma al contempo non troppo carichi, con la giusta dose di linearità minimal, insomma una piccola chicca.
Nel varcare la porta abbiamo ammirato tutti la bellezza che ci circondava e ci siamo goduti l’ambiente così accogliente, oltretutto circondati dalla vista del lago, una vista meravigliosa che abbiamo potuto ammirare nel massimo splendore la mattina, dopo un buon sonno ristoratore.
Io mi sono alzata presto apposta -insieme al mini galletto!- per godermi il panorama che toglieva semplicemente il fiato ed è stata un po’ l’antipasto di ciò che ci attendeva: le nuvole erano state spazzate via dal vento notturno e il cielo azzurrissimo preannunciava una splendida giornata.

La colazione è stata servita nella sala ristorante interna (durante la stagione più calda si può gustare anche all’aperto), anch’essa splendidamente decorata, in un armonico alternarsi di arazzi e quadretti di scene di vita semplice del borgo di un tempo, di specchi e porte finestre da cui ammirare, onnipresente, il lago tornato placido.
Proprio dalle porte finestra siamo usciti per goderci una mezz’oretta di sole nel magnifico giardino del castello: ulivi, piscina e le immancabili amache ci hanno fatto rimpiangere di poterci fermare solo un giorno!
L’attività che ci attendeva a brevissimo però ci ha spinti a riprendere lo zaino ed incamminarci al porticciolo dove ci attendeva il nostro tour delle tre isole con i Barcaioli di Monte Isola.

Esplorare su un battello è una delle attività che la ciurma apprezza di più: essere cullati dallo sciabordio dell’acqua e in questo caso dai racconti e dalle informazioni del capitano è sempre piacevolissimo per tutta la famiglia, una modalità che consiglio vivamente con i bambini al seguito, specie dei piccolissimi.

Tantissime le curiosità: dall’ambientazione locale del romanzo di George Sand “Lucrezia Floriani”, dove la protagonista è figlia di un pescatore di Monte Isola, ai passaggi di proprietà delle isolette di Loreto e San Paolo, fino alla suggestiva descrizione della festa della Santa Croce nella piccola frazione di Carzano dove ogni anno, in ringraziamento per la fine del colera asiatico, si porta in processione la reliquia della croce e si addobba tutto il borgo con rami di pino e fiori di carta fatti rigorosamente a mano dagli abitanti del luogo che, la sera, si accendono di mille luci bianche. La festa doveva avere luogo proprio pochi giorni prima della nostra visita ma è saltata a causa…del nuovo “colera asiatico” e dunque è rimandata, si spera, al prossimo anno, segnate in agenda e intanto se siete curiosi come me, sbirciate per farvi un’idea dell’atmosfera fiabesca della festa.

L’isola di Loreto
Un’altra visita virtuale che vi mostro è quella del Museo della Rete, spaccato della vita dei pescatori che hanno fatto la storia di queste terre. Anche questa, o in alternativa la visita al cantiere nautico sono parte delle esperienze che potete prenotate con i Barcaioli di Monte Isola, sono i “tour dell’artigianato”.
Tornati sulla terraferma, siamo andati a pranzo all’Hostaria Milago dove abbiamo mangiato molto bene (persino Greg ha rifiutato il latte e si è pappato con proteste a gran voce la polenta!) e che consiglio come family friendly: siamo stati subito ben accolti e ci è stato offerto il seggiolone, nel bagno è presente il fasciatoio che ci è stato molto utile con Greg al seguito.

Nel pomeriggio abbiamo proseguito a piedi il giro per Monte Isola dove siamo entrati a visitare la chiesa di San Michele che ci ha davvero stupiti: la facciata in semplice stucco nasconde un interno semplicemente incantevole e dagli affreschi scenografici, anche qui la bellezza di Monte Isola sembra celarsi con pudore agli sguardi indiscreti e svelarsi solo a chi la vuole scoprire davvero.
Con (più di) un filo di rammarico salutiamo infine Monte Isola alla volta della sponda bergamasca per una seconda passeggiata in direzione Sarnico, dopo aver ripreso la macchina.
Essendo la nostra prima volta in zona, vogliamo farci un’idea ad ampio raggio, per capire cosa vogliamo poi approfondire con una puntatina successiva: essendo il lago d’Iseo a pochi Km da casa nostra, non sarà certo difficile, lockdown e restrizioni permettendo, tornare per qualche attività mirata, magari espandendo il raggio d’azione alla Franciacorta o alla Valcamonica, entrambe ottime mete per famiglie alla ricerca di zone autentiche e di esperienze per grandi e piccini.
Sarnico, borgo caratteristico che conserva l’impronta urbanistica medievale, è una meta perfetta per trascorrere un tranquillo pomeriggio con i bambini con una vista incantevole: questa sponda occidentale del lago d’Iseo, infatti, confluisce qui nel fiume Oglio creando un panorama di rara bellezza. Con il passeggino questo punto è particolarmente indicato, non essendoci saliscendi ma un lungolago costeggiato da un parco giochi, perfetto per far svagare i piccoli esploratori e fermarsi ad ammirare il lago magari con un bel gelato in mano.
Sarnico per me ha anche altre 2 attrattive: è il paradiso lombardo dello stile architettonico che prediligo, il Liberty (nominata nel 2017 Best LibertyCity) conserva tantissime ville storiche opera dell’architetto milanese Giuseppe Sommaruga ed è possibile percorrere un vero e proprio itinerario per ammirarle. Se siete appassionati di architettura, vi segnalo in un altro bel borgo sul lago d’Iseo, Lovere, anche il giro alla scoperta delle case torri.
L’altra attrattiva però non l’ho ancora citata: è il mercatino d’antiquariato e collezionismo che si tiene la quarta e quinta domenica del mese, ho già segnato in agenda!
Infine, se volete visitare questa zona, vi segnalo un’altra modalità che a me ha incuriosito molto: il Treno Blu Sebino Express: un treno storico che parte da Milano Centrale ma anche da Monza e da Bergamo, insomma noi lombardi non abbiamo proprio scuse. Ciao Lago d’Iseo, non vediamo l’ora di tornare!

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