Quando sei mamma di tre bimbi sotto i 6 anni, le scelte sono due:
O compri una marea disumana di prodotti per fasce iper specifiche (come vorrebbe il marketing malefico) oppure diventi la maga del multifunzione. E’ un po’ l’evoluzione naturale del multitasking femminile standard, in pratica.
Inutile dire che io ho puntato decisamente su tutto quello che mi consente di intrattenere/trasportare/sfamare contemporaneamente le mie tre pestine senza rinunciare del tutto alla sanità mentale.
Ma è anche vero che il multifunzione non può andare a scapito della qualità: quando si tratta di piccolissimi, tutte noi puntiamo istintivamente a dare loro il massimo. La ricerca, allora, può essere ardua, quindi quando mi imbatto in qualcosa che può semplificare la vita a noi e nel contempo funzionare alla grande per la mini tribù, mi affretto a passare la dritta.
Fin da quando aspettavo Alessio, un punto che mi preoccupava particolarmente della gestione familiare era il “portare”. Io ho usato di tutto: fascia, marsupio ergonomico -l’ergobaby – carrozzina, passeggino, sdraietta e (last but not least!) braccia (non a caso è la parte del corpo che vado dicendo scherzosamente è cambiata di più in assoluto dopo i figli, faccio invidia a Braccio di Ferro!).
Nonostante questo, non sono molto a favore del classico passeggino oltre i tre anni, a meno di casi particolari (è capitato in vacanza che Lorenzo crollasse e lo piazzassimo sul gemellare al posto di un fratellino arzillo, e chissene se aveva cinque anni suonati).
Per le gite, i parchi, ci voleva una soluzione ibrida per tutti e tre e l’ho trovata nel nostro “bolide” multifunzione smartTrike Explorer 5 in 1.
Un po’ passeggino, un po’ triciclo, dai 10 mesi cresce letteralmente con i bambini: bastano pochi gesti per adattarlo a varie età e situazioni. Si reclina per il momento di relax post avventure, si può tenere o staccare l’appoggio per le manine e il maniglione per lasciare più o meno autonomia al mini esploratore a seconda delle competenze acquisite. Mi piace particolarmente il concetto di gradualità del “lasciar andare”, è precisamente la linea di buon senso che ho adottato come mamma. E poi, lo ammetto, qui il gioco che va fortissimo è il grande che porta a spasso i piccoli, Ale è il “bambolotto” di casa, che alla fine nonostante le zuffe, tutti coccolano e quando tocca a Costanza, c’è una complicità con il fratellone maggiore che ripaga delle gelosie all’ordine del giorno.
E’ bellissimo vedere i miei tre monelli inseguirsi e divertirsi con tutta l’energia che possono avere solo in quel momento magico che è l’infanzia.
Sarà che sono cresciuta fino all’età di Lorenzo in uno scenario da Anna dai capelli rossi, ma per me l’essenza dell’essere bambini è quella libertà che si dispiega in modo straordinario a contatto con la natura, col gioco all’aria aperta.
Non ho ricordi più felici di questi momenti immersi nel nostro essere famiglia, nel verde. Non per caso noi abbiamo scelto questa tinta sia per il classico passeggino che per lo smarTrike!
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