Non ho mai parlato molto di amore, di vita di coppia (a parte il mio vademecum semi serio per papà su come evitare il divorzio nel post partum).
Ma sarà che dopo 8 anni (cioè da quando siamo diventati genitori) abbiamo ricominciato a fare qualche mini viaggio solo io e lui, sarà che ormai San Valentino è dietro l’angolo, è un periodo che mi sento particolarmente romantica e sono arrivata ad ascoltare Al Bano e Romina Power (a proposito, team Romina!).
Mi sono trovata a ripensare ai nostri “primi tempi” da fidanzatini e anche Emi, simpaticissimo come sempre, se ne esce con un: “ma ti rendi conto che ci conosciamo quasi da metà della nostra vita?”.
E sì, anche se il nostro rapporto è una via di mezzo tra Sandra e Raimondo e Ranma/Akane, più che i classici piccioncini alla Romeo e Giulietta, siamo decisamente una coppia che resiste all’urto del tempo, in barba alle premesse.
Già, le premesse: correva l’epoca in cui i nerdoni ante litteram si radunavano su piattaforme misteriose, persino più di Myspace.
Io scaricavo canzoni assurde su Napster, lui tra i suoi file aveva sigle di Cristina d’Avena e altri dal dubbio gusto su Jennifer Lopez (cosa cavolo avrà trovato in me? Mistero…). Avrei dovuto capirlo subito che eravamo fatti l’uno per l’altra già da questo, ma io pur essendo nerdona, ho comunque aspettato trepidante di sentire almeno la voce (ve l’ho mai detto che è una delle primissime cose che noto nelle persone e che odio la mia?) e di vedere la foto che mi è arrivata nientepopodimeno che…nella cassetta della posta.
Passate le due prove del fuoco, e scattata la scintilla dal vivo, con tanto di giardino degli aranci sull’Aventino a fare da sfondo, ci siamo fidanzati: tra la connessione del modem 56k per cui si poteva chattare solo ad orari assurdi e sms coi caratteri super centellinati, abbiamo retto a tutto, inossidabili.
Ma sappiatelo, il secreta secretorum per capire se “è quello giusto” è tutto nelle limitazioni, quelle che oggi forse non esistono quasi più. Da che ne tenga traccia la letteratura umana, tutte le love story che si rispettino, hanno dovuto passare attraverso mille peripezie prima di coronarsi: che fosse il don Rodrigo della situazione o i Roditori Taglie Forti, l’amMore, quello vero, non si rivela davvero tale prima di averle superate tutte.
E siccome io divoravo i suddetti libri, qualcosa avrò pure imparato dalle storie strappalacrime delle eroine da romanzo?
Insomma, anche noi abbiamo avuto il momento della verità, in cui l’amore vero ha trionfato. Solo che non essendoci in giro mostri, pretendenti gelosi o genitori osteggianti, è toccato tirare fuori l’arma segreta, e qui sono a consigliarla pure a voi.
Altro che test di Cioè, consultazioni astrologiche o segnali triti e ritriti tipo “va d’accordo con i tuoi amici”.
Ho sottoposto il povero malcapitato fidanzatino che conosceva a malapena McGuyver o Tomas Milian ad una simpatica maratona di vecchi film indigesti al 99% del genere maschile che conoscevo: questo comprendeva fulgidi titoli quali: 7 spose per 7 fratelli, Via col vento, La Storia Fantastica (di cui a onor del vero è diventato fan anche lui, complice il mitico Vizzini), Vacanze romane, persino Le 3 vite della gatta Tommasina e Darby O’Gill e il re dei folletti, che avevo in vhs e che credo abbiano trasmesso una volta in tutta la storia della tv italiana.
Solo un amore purissimo poteva sopportare l’appioppo a getto continuo di filmoni simili (peraltro lui odia il bianco e nero, che io viceversa adoro) ed infatti eccoci qui, sposati da 9 anni a giugno prossimo, vicini alle nozze di latta (come il mago di Oz. Sì, sono incorreggibile!!).
Per farmi perdonare, prometto che stavolta non metterò Casablanca in tv, ma da vera nerd ho comunque comprato i nostri mini regali di San Valentino sull’unica e sola risorsa web che pensa a noi romantici sì, ma pur sempre mattacchioni dalla vena retrò: Troppotogo.
Regali San Valentino: il mio
Ho fatto molta, molta fatica ad evitare le idee più pazze e siccome siamo appena stati a Parigi, ho pensato che sarebbe stato carino portare con me nella città dell’amore per eccellenza, una bellissima candela per creare l’atmosfera nel delizioso boutique hotel che abbiamo trovato nel cuore del Marais, il mio quartiere feticcio.
Insomma ragazze: con gli uomini ci vuole il “bastone-carota”: io non sono una guru dell’amore, decisamente. Però quest’anno ho deciso che, dopo tante bastonate, un pochino di mood maliardo se lo merita quel sant’uomo del mio maritino.
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