…di questo ed altri effetti Madeleine
L’estate per me è da sempre il periodo della lettura: presa dagli affanni quotidiani, nel resto dell’anno, pur tenendo un minimo botta, riesco sempre a leggere meno di quanto vorrei.
Ecco che appena i ritmi iniziano a farsi più pigri, il mio comodino si riempie di titoli da troppo tempo nella mia wishlist.
Quando riattivo la modalità turbo sulla lettura, non mi limito al momento serale: quando un titolo mi prende, non riesco proprio a staccarmene e lo porto in giro con me finchè non arrivo all’ultima pagina. E’ così anche per voi?
Sarà anche per questo che in estate, oltre ai romanzi, se sono in spiaggia o in mezzo al verde, mi dedico tantissimo ad alternative un pochino più light, ma che mi divertono e stimolano la mia proverbiale curiosità, per esempio La Settimana Enigmistica. Ve l’ho citata proprio a luglio scorso come una delle mie attività estive da detox digitale preferite.
Sarà che da sempre per me lo svago significa dedicarmi a qualcosa di lieve ma non di “stupido”, io continuo a preferire i “quesiti della Susi”, nel suo completino in stile Bardot, così deliziosamente anni ‘60, ai meme di Tina Cipollari.

Il bello de La Settimana Enigmistica è che su di me ha un duplice effetto: da un lato il suo profumo di carta e inchiostro fragranti ha un effetto madeleine che mi riporta a quando uscivo con mia nonna e andavamo in edicola, anche lei in stile 60s. Non era il classico chioschetto, ma un vero e proprio negozio spazioso e straripante di mille tesori.
Dall’altro, ha un effetto “una tira l’altra”: quando inizio con un numero, non mi fermo più, almeno fino a settembre.
Quest’anno ho inaugurato la stagione con un numero davvero speciale: quello appena uscito ieri, giovedì 4 luglio, con enigmi e giochi dedicati al grande Leonardo da Vinci.

La Settimana Enigmistica e la storia? Praticamente il mix perfetto per una vintage lover come me, non potevo proprio perdermelo!
Ero appena uscita dall’evento di Veepee in cui i bambini si sono cimentati in un laboratorio dedicato al genio rinascimentale e ho fatto tappa in un’edicola a corso Lodi, proprio una di quelle rimaste uguali uguali alla mia infanzia, anche se era una viuzza puntellata di oleandri alla Balduina.
Ho preso la mia copia, con in prima pagina il più famoso autoritratto di Leonardo, e con un sorriso sono tornata in un attimo alle estati di tanti anni fa, quando tre mesi sembravano interminabili e come sospesi e, senza pc e smartphone, mi dedicavo a libri, disegni e Ransie la strega in televisione.

E allora, anche se amo la tecnologia e penso abbia portato tantissimi vantaggi, mi soffermo anche su tutto quello che si è portata via, senza che ce ne siamo resi conto mentre succedeva. Si è portata via quella noia benefica che ci lasciava tempi “morti” per decomprimere, per dedicarci a piccoli riti e futilità.
La Settimana Enigmistica è uno di questi, tra i miei preferiti e nessuna serie di Netflix (no, nemmeno Stranger Things) avrà mai quel fascino su di me.
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