…qui è dove vi spiego perché il blog resterà chiuso tutti gli anni ad agosto (e i social saranno ridotti all’osso). In poche parole perché ho deciso deliberatamente di fare “digital detox” un mese all’anno.
Lo scorso anno ad agosto ho trascorso l’intero mese con pochissima connessione. Non era stato “premeditato”, almeno non del tutto ma mi ha portata a riflettere molto, come mamma iperconnessa, su quanto sia difficile gestire questo aspetto che ormai fa parte di tutte le nostre vite, ma di chi come me con il digitale lavora a tempo pieno forse all’ennesima potenza.
Forse proprio perché il livello di digitalizzazione “base” è ormai molto alto, si inizia a prendere coscienza di quanto la filosofia del “sempre connessi” abbia davvero modificato profondamente le nostre abitudini quotidiane, a volte per il meglio ma a volte anche per il peggio. Chi di noi appena sveglia non dà almeno una sbirciata (che poi magari diventano 10 minuti) allo smartphone per controllare le notifiche?
In fondo a noi sembra naturale e “innocuo”, invece la verità è che ci fa dimenticare un certo ordine di priorità, il cosiddetto “focus“. Personalmente è l’effetto negativo che sento maggiormente: finisco per disperdere energie preziose, cercare una certa approvazione sociale (le cosiddette vanity metrics, mi sto imponendo di guardare meno statistiche di visualizzazioni e like se non strettamente necessario per report richiesti) e pure ad innervosirmi e dormire male (cosa che, per noi mamme non dovrebbe necessitare di aiutini, basta il “mamma acquaaa” notturno).
Invece restare focalizzate è fondamentale. Ed è particolarmente difficile autoimporselo. In fondo se si hanno dei genitori che ti dicono “non più di due ore di pc” è facile, ma è molto più complicato quando sei tu “il boss”.
Per questo motivo, dallo scorso anno ho deciso di tenermi un mese di pausa, di disintossicazione appunto, dal digitale. Uso questi 30 giorni come sfida con me stessa ma soprattutto per “rifocalizzarmi”, riflettere sull’anno appena trascorso e darmi UN obiettivo e una parola chiave per quello in vista. Ho notato che funziona molto bene, al contrario delle vaghe liste con propositi vaghi tipo: “voglio dimagrire” e “voglio dedicare più tempo ai miei hobby” che lasciano davvero il tempo che trovano.
A settembre vi racconterò quello che mi ha portato agosto, come ho vissuto l’esperimento, quali insegnamenti ho tratto dal digital detox e magari qualche spunto se volete organizzarne uno a vostra volta.
Personalmente lo consiglio di cuore in particolare alle mamme che hanno un costante senso di affanno all’inseguimento delle attività dei figli da incastrare alle mille incombenze familiari e lavorative, ma in modo davvero speciale a tutte le persone che lavorano nella comunicazione digitale. A volte nemmeno ci rendiamo conto di quanto stress accumuliamo con le nostre attività: bellissime sì, ma a rischio di quello che in inglese si definisce “burn out” (corto circuito). Io quel corto circuito incombente lo percepisco più di ogni tanto, e voi?
Ma veniamo all’ “attrezzatura”.
Il mio “kit” del detox digitale
Ad agosto, già di suo il tempo scorre più pigro e passare dai ritmi folli dell’anno a quelli lentissimi estivi può non essere indolore, I primi giorni vi sentirete tremendamente frustrate, preparatevi.
Ma allora, quali attività fare? Se avete dei bambini in giro, non vi mancheranno proprio le idee, ma in compenso probabilmente almeno la sera o il primo pomeriggio vi resterà qualche ritaglio tutto per voi, e qui è dove vi dico cosa ho in programma io (che ho già fatto in buona parte lo scorso anno), ma sono sicura che ognuna di voi ha la propria lista personale, siate creative!
Andare fuori a fare una corsetta/lunga camminata
Soprattutto la mattina, è un toccasana sia per il fisico che per l’umore e alzare subito il livello di energia. Se siete in montagna o al mare, vi godrete i luoghi -magari molto turistici- prima che si riempiano del brulicare di umanità, assaporerete tutta la quiete della natura, impagabile, specie per chi come me vive in città e non riesce (come vorrei) ad estendere questa fantastica abitudine a tutto il resto dell’anno. Almeno ad agosto, “ossigenatevi”, in tutti i sensi.
Riprendete un’abitudine “vecchia”, dell’era pre-digitale
La mia abitudine era, a fine passeggiata/corsetta, passare in edicola, godermi l’ambiente rimasto agli anni ’70 e comprare riviste. Purtroppo il cartaceo, da quando ho il blog e leggo soprattutto online, è semi scomparso da casa mia, se escludiamo libri classici o di valore particolare/affettivo. Invece in vacanza è bello riappropriarmi di uno dei miei grandissimi amori (da adolescente leggevo in modo compulsivo e avevo una predilezione particolare per i volumoni alla trilogia del Signore degli anelli).
La settimana enigmistica
Ebbene sì, la rivista in assoluto più acquistata dalla sottoscritta è stata proprio la benemerita che è “dal 1932, il passatempo più sano ed economico che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione”.
Per me questo claim è la quintessenza della promessa mantenuta e con la sua immutabilità (credo che il suo aspetto sia praticamente quello del ’32 o almeno degli anni ’90 da che ho memoria) sfida l’incertezza e l’instabilità del mondo digitale. Per me, sfida stravinta. Settimana enigmistica, ti prego non cambiare mai. Sei come i completi evidenziatori della regina, come le gag della commedia all’italiana e come i calzini sotto le Birkenstok dei tedeschi in vacanza sul Garda. Sfogliarti è come fare un tuffo in uno spot dell’Algida della mia infanzia.
Leggere almeno un libro totalmente “inutile”
Chi lavora nel digitale lo sa: per essere sempre al passo in un mondo in continua evoluzione, la formazione continua è indispensabile. Bello eh, specie per chi come me è curiosa e ama leggere, per cui non mi pesa affatto. Però sento la necessità di una lettura totalmente frivola e senza un perché. Per me la lettura “non espressamente pedagogica” spesso è quella che insegna e fa riflettere di più. Oltre che naturalmente far sognare, ispirare e far scoprire universi lontani e inventati dalla fantasia. Un pizzico di magia ci da lo slancio necessario per buttarsi nel nuovo anno al meglio.
Fare qualcosa che ci riporta alla nostra infanzia
Sì, il vintage è un po’ il leit motiv, ve ne sarete accorti. Ma di solito quello che ci piaceva da piccoli, ci restituisce un riflesso di spensieratezza e leggerezza, anche quelle, ingredienti che ci tengono giovani e secondo me anche più produttive e focalizzate. Che sia pasticciare in cucina ricreando la ricetta della nonna coi bambini, andare a fare la spesa al mercato o dal negozietto di frutta e verdura oppure ritagliare vestiti di carta per le bamboline (io e Costanza stiamo creando un’intera collezione!).
Io da piccola amavo molto disegnare. Avevo iniziato nelle lunghe giornate invernali canadesi, in cui stare fuori significa poca luce, freddo glaciale e imbacuccamento livello +500. Allora meglio starsene nel tepore della casa a disegnare fatine e principesse: ho consumato intere risme di carta e solo mettermi davanti ad un foglio con la matita in mano mi rilassava. Anche adesso dopo 30 e passa anni mi fa quell’effetto. Oltre al disegno, ho preso dei giochini “no-digital” tipici degli anni ’80 in stile “tricky traps” (chi se lo ricorda?). Ne avevo diversi e secondo me anche solo vederci giocare Lorenzo e Costanza sarà super divertente. Altre idee? Battaglia navale, Mastermind…se li avete sotto mano anche i giochi di società classici.
Giocare a carte
Fin qui abbiamo parlato di attività che fanno rientrare in sé stessi: questa ci fa riscoprire la socialità di una volta. Ricordo chiaramente gli assolati pomeriggi in Liguria passati a giocare a carte con gli amici, quando ero una bambina che si affacciava all’adolescenza. Strategia, saper perdere, vincere con garbo: tutte competenze che si imparavano in una situazione di sfida divertente. Quest’anno portatevi un mazzo di carte in valigia e fatevi qualche partita a…”merda”!! Se proprio le carte non vi piacciono, optate comunque per sfide di squadra: racchettoni, pallavolo ecc.
Non sono io che lo dico, ma i benefici dei giochi di questo tipo sono confermati dalla scienza.
Organizzate una mini recita-spettacolo per i bambini
Anche questa era una tappa fissa delle vacanze liguri. Una simpatica coppia di milanesi, credo animatori di oratorio perchè erano particolatmente esperti, organizzava sempre per tutto il gruppo di ragazzini (parliamo di bambini piccoli ma perfino di ragazzi di 13-15 anni) un mini spettacolo da preparare tutti insieme, spesso anche musicale, che alla fine presentavamo una sera davanti a tutti gli ospiti. Ah, e oltre a quella di gruppo, alcuni (i più grandicelli) avevano anche la possibilità -su base volontaria- di fare un’esibizione individuale. Per la cronaca, io avevo cantato “Felicità” e avevo vinto a parimerito con le mie due migliori amiche avevano portato un balletto/esercizio di ginnastica ritmica. Avere un piccolo “compito” e relativa presentazione fa uscire un pochino dal guscio i timidini, è sempre qualcosa che resta nei ricordi più belli.
Alternativa meno impegnativa (ma più passiva) è guardarvi insieme un bel filmone classico della Disney. Ho sperimentato che molti dei cartoni di quando ero piccina, piacciono anche alle nuove generazioni (i miei hanno avuto la fase Mila e Shiro!!)
Infine..”Il dolce far niente”/meditazione
Prendetevi un momento ogni tot per stare semplicemente seduti a riflettere senza distrazioni. La sera o la mattina molto presto sono sicuramente i momenti migliori. Un’abitudine dei nostri nonni che personalmente penso andrebbe recuperata, era quella dell’ “esame di coscienza serale”, oltre ai fatidici “esercizi spirituali”. Non serve essere particolarmente devoti per capire l’esigenza di ripercorrere le nostre azioni, intenzioni, aspettative ecc. Questo salutare esercizio aiuta a capire dove dobbiamo fare degli aggiustamenti, se abbiamo tralasciato qualcosa magari per paura, per non aver ascoltato il nostro io più profondo ma soprattutto cosa vogliamo fare perché la vita futura somigli sempre di più a quella che sogniamo. Chiudete gli occhi, lasciate vagare la mente, facendo sfilare il tempo alle spalle e quello davanti. E poi, buttate giù quello che vi viene, su un quaderno. Se come me vi sentite oberate dal “troppo” e volete partire dal decluttering (che non è solo eliminare giochi o vestiti, ma va esteso alle cattive abitudini), segnatevi 3 cose che volete lasciar andare a settembre. Mi saprete dire…
Buon agosto internet free a tutte!
Ispirazione e letture sul tema
Ricerca di Deloitte sulle abitudini digitali
Curiosità: il digital detox day è il 1° luglio! (per me un mese dopo, insomma! 😛 )
Il 2018 è già ufficialmente l’anno del Digital Detox: persino i big player come Apple hanno lanciato dei software e app per ridurre le distrazioni e il tempo sul cellulare.
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