Piccola precisazione: qui è dove NON si vuole convincere a lavorare da casa, soprattutto se solo da casa. Ci sono molti pro ma anche molti contro, come un po’ tutte le cose.
E’ innegabile che la sua flessibilità, così come il risparmio di tempo/stress/soldi facciano molto comodo, ma non credo sia adatto a tutti e per tempi lunghi. Aborro quei furbacchioni che girano su Facebook che scrivono: “vuoi lavorare da casa e tirar su 400 euro euro al mese? Scrivi OK nei commenti e ti contatto per spiegarti tutto”. Se va bene è Mastrota che ti propone di vendere le pentole porta a porta, se va male qualche setta di invasati del fitness/intrugli dimagranti. E leggere le dozzine di commenti di “richiesta info” mi fa piangere il cuore per come siamo messe male. Provate a ragionare: è quasi al livello di “vuoi dimagrire ingozzandoti?”. Le scorciatoie non portano da nessuna parte: lavorare da casa può andare bene ma secondo me, soprattutto in una fase iniziale di un lavoro serio, meglio un classico “training” iniziale più possibile a contatto con persone esperte.
In generale, tranne eccezioni (eccezioni, appunto) ho visto persone avere successo come imprenditori, autogestendo il proprio tempo DOPO trascorsi aziendali. Molto più raro e difficile il contrario, proprio perché essere i datori di lavoro di sé stessi (questo quindi non vale per lo smartworking, ma per chi svolge libera professione, in autonomia), è per molti versi molto più complicato e stressante. Farsi le ossa in un posto di lavoro, credetemi, spesso ripaga e getta le basi per poi eventualmente mettervi in proprio. Ma capisco perfettamente che in alcune zone dove il lavoro manca, a volte mettersi in proprio è davvero l’unica via e quindi, via con la teoria, che va bene in condizioni ideali.
Io personalmente ho passato praticamente tutte le condizioni: sono stata per scelta a casa nei primi anni di vita dei bambini -volevo dedicarmi completamente a mettere le fondamenta della nostra famiglia e credo (lo credo tutt’ora) che sia un mestiere a tempo pieno, anzi pienissimo- poi ho lavorato da casa, in condizioni davvero poco invidiabili (però mi ha aiutata tantissimo e ho imparato molto sulla gestione del tempo e su mille altri punti di cui vi parlerò in questo post), per poi passare infine, da un annetto ad una formula di lavoro full time ma destrutturato (sono consulente, per cui gestisco il mio lavoro, a seconda delle attività e delle necessità in ufficio e a casa, da entrambe le “postazioni”).
Vi dico subito che per me un mix di ufficio/casa è la situazione ideale.
Ne ho scritto lo scorso anno su Donna Moderna e lo ribadisco con forza: credo sia la condizione migliore per tutti e particolarmente per noi donne.
Il famoso “part time” (che in Italia è una specie di animale mitologico), almeno come location (anche perché da casa, per quanto mi riguarda, lavoro ininterrottamente senza distrazioni, un full time nel senso letterale: per alcune attività produco molto di più, mentre in altri casi necessito di confronto e…perché no, anche di socialità, di staccare un po’, cosa che a casa da sola non faccio, ovviamente).
Ma veniamo al lavoro da casa.
La premessa indispensabile è: se lavorate da casa, soprattutto online, affronterete una serie di ostacoli non indifferenti, specie se siete abituati a lavorare in sede. Ora lo smartworking, almeno nel Nord Italia e nelle grandi aziende, inizia a prendere piede, quindi anche se per ora non vi riguarda, sappiate che in un futuro non lontano questi consigli potrebbero tornarvi molto utili.
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Se lavori da casa gli altri ti considerano “in ferie”
Questo personalmente trovo sia uno dei problemi principali da affrontare: credo sia questione di tempo e pazienza. Quando lo smartworking sarà una pratica più diffusa e consolidata, questo fatture culturale cambierà. Intanto tocca fare un po’ i “pionieri” e aiutare chi ci è intorno nel cambio di paradigma. Bisogna chiarire che un conto è magari un’eccezione (ok, posso anche in pausa staccare mezz’ora per andare in lavanderia a ritirare quella giacca una volta), un conto è che diventi un’abitudine, un continuo. Se si lavora, si lavora, punto.
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Se lavori da casa devi essere il primo a trattarlo seriamente
Lavorare da casa dev’essere trattato come un lavoro a livello anche “pratico”, non solo teorico: questo significa impostare la giornata, darsi scadenze (nonostante la flessibilità delle ore, se c’è una consegna va rispettata!), gestire tutto con grande precisione. E’ molto, molto facile perdersi via su Facebook (eh ma è “per lavoro”, sì come no.). Questa gestione all’inizio può traballare un po’, ma poi vi assicuro che ci prenderete la mano e ingranerete. Ultimamente sento tante “colleghe” blogger in difficoltà su questo punto e in un gruppo sono venuti fuori spunti interessantissimi: esistono App per la gestione del tempo, per evitare il cazzeggio ecc. Insomma, tutto pur di evitare perdite di tempo ed energie.
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Se lavori da casa non perdere i contatti umani
Questo è un punto importantissimo secondo me: quando si lavora da casa, per forza di cose, si tende ad isolarsi. Per fortuna potete ovviare a questo problema in vari modi:
-frequentate -anche solo una volta la settimana- un coworking o uno spazio dedicato al networking, agli eventi ecc. Le sinergie offline sono sempre un pilastro e molto spesso le occasioni e le idee migliori nascono proprio grazie a questi preziosi incontri e scambi tra persone. La sensazione di avere un monologo continuo con il vostro pc è davvero tremenda!
-se avete un lavoro online, non perdetevi gli scambi nei gruppi sui social, gli eventi organizzati nel vostro settore, insomma tenete ben vive le “antenne”. Intorno c’è un mondo ed escluderlo è la cosa peggiore che possiate fare.
-se lavorate in ufficio e siete a casa quegli x giorni: non esitate a telefonare, scrivere e in generale interagire coi colleghi che sono in sede.
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Se lavori da casa non disperderti in n attività tutte insieme, focalizzati
Per me è stato difficile, ma ora ho imparato la lezione: il multitasking è allettante, ma a volte può essere una sirena che fa naufragare le vostre giornate. Preferite concentrarvi su un’attività per volta, tranne rare eccezioni. Uno dei miei prof. di digital marketing lavorava con più device contemporaneamente: se questo può ancora essere accettabile, non applicate lo stesso sistema ai “task”.
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Se lavori da casa…MAI restare in pigiama!
Sì lo so che anche voi come me li adorate e usate quelli con gli unicorni o coi cactus. La tentazione è forte, e io sono la prima a cedere di tanto in tanto.
E ok, escludiamo se hai un super mega raffreddore e altri casi limite: MA vinciamo insieme la tentazione e rifacciamo i letti e vestiamoci come se dovessimo uscire. Questi semplicissimi gesti danno il via alla giornata, fanno sentire subito più in pista. Così come fare la coda ai capelli, nel mio caso. Ognuno di noi ha i suoi “rituali”, in ogni caso pensate ai vostri e attuateli, incide tantissimo sulla produttività e la serenità della giornata. So che ci sono le due opposte correnti di pensiero sul rifare il letto, io sono per il sì, decisamente!
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Se lavori da casa preparati una postazione (ordinata e bella)
Come l’avete in ufficio, è indispensabile avere uno spazio, anche micro, a casa per lavorare. Tenetelo più possibile minimal e curato, magari con qualche elemento “ispirazionale/motivazionale”. Trovate tantissime idee su Pinterest e se siete curiose di sbirciare le postazioni di 10 mamme blogger che…non sempre rispettano questi consigli ma sono tutte bravissime, la mitica Silvia ne ha appena fatto un post molto divertente. Per ricordarci che le regole, certe volte, si possono anche lasciare da parte!
…infine un piccolo “trucco” salvavita:
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Se lavori da casa e sei in super crisi…fai una camminata a passo svelto
Capita anche ai migliori di essere davvero in crisi: in particolare a me succede in fase creativa e di ideazione di un progetto o di un contenuto. Bene, in questi casi ho scoperto un piccolo “trucco” che mi sento vivissimamente di regalare anche a voi: camminate. E non intendo passeggiare pigramente per vetrine (anche se staccare la mente dal lavoro per una mezz’ora, fa parte integrante e indispensabile di questa terapia d’urto), ma proprio camminare a passo svelto, se potete nella natura o comunque in un ambiente più tranquillo possibile e pensate a tutt’altro. A me questo problema capitò in fase di redazione della mia tesi di laurea e mi fu consigliato dalla mia relatrice di staccare completamente per 1-2 giorni. Col tempo ho perfezionato il “metodo” e non ha mai, mai fallito. Quando davvero vi accorgete che state impazzendo su un argomento, staccate la spina e fate movimento fisico, con la testa il più leggera possibile.
Raccontatemi tutte le vostre dritte per lavorare da casa al meglio che sono sempre in caccia di consigli!
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