Per la seconda tappa veneta abbiamo dovuto improvvisare un pochino: come vi accennavo in chiusura della prima parte, abbiamo rimodulato la giornata avendo trovato chiusa la prima meta della giornata, sul tragitto dalle Dolomiti Bellunesi a Verona.
Avendo più tempo del previsto a disposizione prima dell’attesissima tappa al Children’s Museum di Verona, abbiamo deciso di fare un rapido pranzo e gelato a Borghetto sul Mincio, una sosta molto rinfrescante e che ha deliziato con il suo antico mulino e la vista spettacolare, sia i bambini che noi adulti.
Non a torto, Borghetto è tra i borghi più belli d’Italia: è una vera e propria bomboniera che merita -almeno- una passeggiata se siete in zona.




L’aspetto medievale e fortificato di Borghetto è reso più gentile dal tripudio di fiori, dal lento sciabordio del fiume e dai mulini ad acqua ancora funzionanti (e visitabili). Anche le forme del castello Scaligero e del Ponte Visconteo sono aggraziate, nel complesso il colpo d’occhio mi ha ricordato quello dei meravigliosi paesini della Vaucluse in Provenza, in particolare L’Isle-sur-la-Sorgue (dove ho lasciato un pezzettino di cuore, confesso!).
Insomma, se siete diretti alla città degli innamorati, questo delizioso angolino di quiete merita assolutamente una visita! Si può anche abbinare facilmente alla visita al Parco Sigurtà dato che è a solo 1 Km di distanza.
Rifocillati siamo ripartiti alla volta del Children’s Museum: già online mi aveva conquistata con la sua filosofia esperienziale e interattiva, che è sempre valida ma più ancora dopo mesi di lockdown e terrore del contatto. Penso che pochi posti come questo siano un concentrato di quanto sto portando avanti nel progetto 2 Days Play&Learn: imparare e divertirsi allo stesso tempo non solo si può, ma è anzi il modo migliore per “curare” i bambini dall’eccesso di didattica a distanza. Imparare solo da uno schermo è un modo di apprendere in emergenza che non è connaturato soprattutto nella fascia d’età più giovane. I più piccoli hanno un bisogno innato di toccare, interagire ed emozionarsi: portarli al Children’s Museum sarà una vera scarica di questi stimoli positivi.
Intendiamoci, anche al Museo vigono i protocolli sanitari (tanto è vero che abbiamo indossato la mascherina per tutto il percorso e igienizzato le mani frequentemente), ma al Children’s Museum è impossibile davvero non correre per tutta l’area con la frenesia di provare tutti i “giochi” a base STEAM ma anche musicali, luminosi, acquatici, gravitazionali, potrete persino simulare una vera e propria mungitura di mucca travestendovi da contadino.



Il Museo sorge agli Ex Magazzini Generali di Verona ed è suddiviso in 2 zone principali: il ThinkLab, che si ispira al Tinkering dell’Exploratorium di San Francisco e che favorisce la comprensione di un concetto attraverso la sperimentazione pratica (qui si tengono le attività didattiche, al momento in stop) e l’Area Interattiva, dove si entra rigorosamente in antiscivolo (tutti, anche gli adulti!) e dove, da 0 a 12 anni in particolare, si ha la possibilità di scoprire mille attività che raccontano il mondo circostante con i suoi fenomeni naturali e noi come esseri umani e le nostre attività. Quest’area è dominata al centro dalla Sfera arancione larga 3 metri e alta 6 da cui si irradiano per tutto il museo 150.000 palline.

All’interno dell’Area Interattiva ci sono anche le mostre temporanee: ora c’è la Suonati, a tema musicale che ci è piaciuta molto, in particolare Alessio ne è rimasto affascinato.

Altre zone gettonatissime sono state la Fun Zone e la Water Zone: nella prima, si sale in un tunnel verticale alto 3,5 metri per poi tuffarsi dallo scivolo tra le palline colorate; nella seconda 16 metri di vasche con oltre 40 attività dedicate all’acqua: bagnarsi è parte del divertimento e si entra con le galosce fornite dal Museo.


La stanza della luce è un’altra zona davvero affascinante: oltre a rispondere alle domande dei bambini sulla luce e sulle ombre, è davvero scenografica


Il Playground dell’immaginazione e la Genius Zone sono dedicate alle costruzioni (e distruzioni!), Costanza e Ale in particolare hanno davvero adorato questi giochi legati alla meccanica e alla fantasia

Infine, una vera manna l’area 0-3 di chiara ispirazione Montessori con esperienze cromatiche e tattili e l’angolo lettura super rilassante. Senza questa zona “ovattata” in mezzo a tanti stimoli, sono certa che Gregorio ad un certo punto avrebbe dato di matto dalla troppa eccitazione, invece qui ha potuto giocare e riposarsi, e a dire il vero anche i suoi fratelloni hanno spezzato volentieri leggendogli qualcosina e facendolo divertire.



Alcune info pratiche
Il Children’s Museum è aperto tutti i Sabato, Domenica e Festivi: dalle 10:30 alle 18:30. L’ingresso al momento è a numero chiuso (max 60 persone) e su turni, le visite durano 1,45 h:
I turno: 10:30 – 12:15
II turno: 14:00 – 15:45
III turno: 16:45 – 18:30
Ricordate di portare i calzini di ricambio/antiscivolo (in Museo se li scordate, sono disponibili i monouso a 1 euro).
Qui potete prenotare il vostro biglietto e leggere tutte le info dettagliate, come il regolamento del Museo in tempo di covid19.
No Comment