Da quando sono mamma, quante volte mi è capitato di esclamare: “ma io un giorno prendo il primo aereo per un’isola deserta e chi mi vede più?”
Sono quelle frasi che ti salgono quando è una giornata no, sei particolarmente stanca e le pesti non ti danno tregua o il marito si spatascia sul divano fingendosi morto.
Se a voi non capita mai di pensare a come sarebbe un giorno di stacco dalla routine, bella sì, ma a volte stremante, beh tanta stima: io ammetto che l’ho pensato, eccome.
Qualcuno deve avermi sentita, lassù, oltre le nuvole dove volano gli aerei, perché mi ha recapitato un invito a partecipare alla blogger experience alle Terme di Sirmione, e dopo aver tentennato un po’ (giusto un po’…!) ho accettato di passare la mia prima notte sola lontana dalla famiglia in sei anni che siamo insieme.
Il tema dell’evento era interessante ed era un po’ che avevo adocchiato quella che è la seconda località turistica della Lombardia, dopo Milano: non c’è da stupirsi troppo, dato che il piccolo borgo sull’acqua è un vero incanto per gli occhi e il cuore.
Murature merlate che si tuffano nelle acque pigre del lago, negozietti di gelato e sandali gioiello, piccoli cortili fioriti e affacciati su spiaggette brune, finestre di legno e pietra incorniciate da cascate di gelsomini: così mi è apparsa Sirmione. Bellissima al tramonto, come di buon mattino, mentre si ridesta allo stridere eccitato di rondini e passerotti intenti a costruire nidi proprio sopra il terrazzino della mia camera d’albergo.
Non posso certo dire di essermi pentita della decisione, vista l’accoglienza deliziosa: perfino il treno in ritardo è stato un pretesto per leggermi un libro super ciccione che avevo comprato in stazione centrale apposta per l’occasione. Potermelo gustare senza interruzioni, proprio come da ragazzina, è stata un’esperienza mistica (tanto che ho faticato a coricarmi, presa dalla trama incalzante).
Al mio arrivo ho incontrato le altre blogger e giornaliste, così come i padroni di casa che si sono presentati come struttura, ci hanno raccontato la loro storia ma soprattutto hanno parlato con grande orgoglio del loro “tesoro”, l’acqua termale.
Siamo poi passati, più nel dettaglio a parlare del loro programma speciale, “appena nato”, di alimentazione salutare ma gustosa, un vero fiore all’occhiello che hanno voluto illustrare nella figura esperta di Anna Villarini, biologa e nutrizionista e ricercatrice presso il Dipartimento di Medicina Predittiva e per la Prevenzione della Fondazione IRCCS –Istituto Nazionale dei Tumori. Un aspetto che ho trovato particolarmente intelligente è stato il desiderio di educare e spiegare alle persone, il benessere alimentare: la creazione di “semafori” per i menù è un sistema pratico ma efficace e che non “impone” un trend, ma mira a cambiare la sensibilità e il gusto.
Abbiamo avuto, poi, l’opportunità di fare una valutazione nutrizionale e antropometrica personalizzata e testare tutte in prima persona i menù studiati con cura per soddisfare la salute ma anche il palato degli ospiti delle Terme e posso dire che non hanno certo deluso le mie aspettative, anzi, le hanno decisamente superate!
La sera, prima della conferenza in cui si è parlato dell’alimentazione dei bambini italiani e le abitudini a tavola, siamo state invitate alla cena buffet con cibi appositamente pensati per un evento speciale ma con un’attenzione al bilanciamento degli ingredienti e ad un equilibrio perfetto a livello nutrizionale.
La conferenza aperta a tutte le mamme, con la presenza di Tata Lucia e del pediatra (oltre che della Villarini), ha interessato molto la platea, erano tanti i dubbi e le domande su come comportarsi su un tema così delicato e sentito da tutti i genitori. Sul blog del sito ufficiale si possono leggere tanti articoli e news su salute, alimentazione e benessere.
A conclusione di questa intensa prima parte, mi sono concessa un bel bagno caldo rilassante, prima di crollare nel mondo dei sogni.
La mattina dopo mi sono alzata riposata, anticipando la sveglia (ormai temo sia incorporata…), la colazione mi ha rifocillata e mi sono goduta un po’ di quiete, dato che il momento dei pasti da noi è il trionfo dell’allegra confusione e vociare familiare.
Il programma delle ore finali prevedeva del super relax nella bellissima Spa termale Aquaria, immersa in un bel parco e pensata per coccolare tutta la famiglia (basti pensare che siamo a un quarto d’ora da Gardaland, una posizione strategica ideale).
Io che accumulo tutta la tensione nella zona nuca-spalle, ho adorato i getti che curano la cervicale, decisamente il trattamento perfetto per le mamme (specie se reduci da una gita in casa di Prezzemolo!).
In questa location d’eccezione, ho passato una piacevole mezza giornata con la mia amica blogger Marina, suo marito e la piccola Sophie che ha sguazzato come un pesciolino tutto il tempo. Anche qui, il light lunch era da leccarsi i baffi ma anche molto leggero, il panorama meraviglioso e le tante piscine ci hanno offerto un’esperienza davvero indimenticabile. Potersi fermare e assaporare la lentezza è, credo, la sensazione di lusso più estremo per una mamma che corre tutto il tempo come me.
Alla fine, anche se con una certa riluttanza, il tempo di recuperare il nostro mini bagaglio in hotel e concederci un bel frappè, e ho salutato con grande riconoscenza quel buen retiro che mi ha concesso un piccolo momento tutto per me: in un periodo di grande stress è stato un vero toccasana.
Se anche voi state pensando di concedervi una mini pausa, beh…che dire, fatelo, senza sensi di colpa: tornerete a riabbracciare i bimbi con le pile un po’ più cariche e vi prenderete cura di loro con raddoppiato amore e slancio.
E se siete indecise sulla meta…le terme di Sirmione sono una scelta eccezionale!
12 Comments
Che bello!!!
è stata una bellissima esperienza nel momento giusto 😀 poi penso che tu da lettrice possa capire la mia commozione nel finire un libro tutto d’un fiato!!! <3
Si vede dalla foto che è stato meraviglioso e rilassante! Sono d’accordo con te: momenti simili, tutti per se’, ogni tanto fanno bene all’intera famiglia perché si ritorna più cariche di prima
io lo pensavo prima ma non avevo mai avuto il “coraggio”, e invece adesso posso dirlo a ragion veduta, dopo la prova Viviana ^_^
Non sai quante volte ci ho pensato!!!! Ma se le occasioni si creassero da sole ci sarebbero meno sensi di colpa…..
è vero, nel mio caso ha aiutato molto…però a volte “buttarsi” serve, noi donne siamo abituate a non prenderci le cose in maniera proattiva, tocca solo rompere un po’ il ghiaccio!
Purtroppo siamo vittime dell solito stigma culturale per cui se fai figli sei indissolubilmente legata a loro,senza alcuna possibilità di emancipazione fino a quando non se ne saranno usciti di casa … Detta così è un po’ dura, ma rende bene l’idea…
sì nel caso dei figli è più vistoso, ma in generale prendersi qualcosa per sè è molto mal visto -.-‘
Ci penso ogni giorno… ma non saprei come fare coi piccoli!
il mio piccolo ha un anno e mezzo, quindi è ancora piccolino però è molto indipendente a livello pratico…finché ho allattato ovviamente non potevo. Ora che dorme normalmente e non lo allatto più è stato più fattibile ovviamente. E poi ovviamente ci vogliono papà o nonni disponibili. Però spesso sono nostre resistenze mentali, anche quando ci sono le condizioni!
Nessuna resistenza, è che mi mancano proprio i nonni o persone fidate a cui lasciarli! Io ne ho due, uno di 3 anni che che vivacissimo (x non dire altro) e la piccolina di 8 mesi… ogni tanto prendo una baby sitter ma x massimo 2 ore…
A 8 mesi anche io avrei fatto fatica Roberta ma vedrai che tra poco sarà già diverso ☺ intanto resisti