Ultimamente mi sono occupata spesso di tematiche piuttosto “scomode”, come il cyberbullismo sui più piccoli: internet è uno strumento straordinario nelle mani giuste, e altrettanto potente -purtroppo-nelle mani sbagliate.
Proprio in questi giorni mi sono imbattuta online sui risultati della ricerca promossa da Telefono Azzurro e Doxa Kids sulle ultime frontiere degli abusi sui piccoli e i ragazzi tra i 12 e i 18 anni.
Da questa fotografia è emerso che il 33% dei ragazzi intervistati ritiene che il “Diritto alla protezione dalle violenze e abusi” sia tra i meno garantiti, ma si parla anche di crisi economica e impatto sulla vita familiare, diritto alle cure e ad una crescita sana, di livelli di stress psicologico sui minori e i suoi effetti (non di rado sottovalutati da noi adulti) a lungo termine nelle loro vite.
La sezione legata al web rivela come il 12% dei bambini abbia dichiarato di essere stata vittima di cyberbullismo da coetanei e non, anche a causa dell’anonimato e delle possibilità di internet utilizzate al peggio.
Cosa possiamo -e dobbiamo- fare per dare voce a queste piccole vittime che non sanno gestire situazioni così più grandi di loro e impedire che le “covino”, peggiorando le cose?
Un segnale arriva dall’iniziativa di Menarini, primo gruppo farmaceutico italiano nel mondo, che lancia un progetto unico nel suo genere per la creazione di una rete antiabuso di 15mila pediatri e medici di base “sentinella” in collaborazione con Telefono Azzurro, Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI).
L’obiettivo di questa straordinaria campagna è di sensibilizzare e formare i pediatri italiani a riconoscere e intercettare i segnali di eventuali abusi, a partire da quelli inespressi di disagio e sofferenza del bambino, a tutela e promozione del suo benessere.
Questo, il video di presentazione dell’iniziativa:
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