Manca ancora quasi un mese alle nostre vacanze salentine: qui in Brianza si boccheggia intontiti davanti al ventilatore, sognando il momento di immergere i piedi nelle acque cristalline delle Maldive italiane. Quando capitano queste situazioni, cosa può fare una mamma web-addicted come la sottoscritta se non farsi del male veleggiando sul browser tra immagini ispirazionali? E non ditemi che “Milano adesso ha la sua Darsena”…bellina, per carità, ma il mare vero è un’altra cosa. Allora, in attesa del momento tanto agognato, preferisco distendermi un attimo, durante il pisolino dei bimbi, con tablet alla mano, e rilassarmi. Mi perdo un po’, pensando a come portarmi, nel frattempo, in casa un filo di quella bellissima sensazione di fresco e leggero sulla pelle, dopo essermi scrollata sotto l’acqua una giornata di sabbia e sale e mi tuffo tra le lenzuola fragranti e pulite. Perché non tentare di trasporre quello stato di pace totale dei sensi, nei colori e nelle fantasie dei tessuti della biancheria da letto? A dire il vero io, notoriamente maniaca della cromatologia (del resto, ho un diploma da grafica, forse non tutti lo sanno!) già lo faccio: il mio copriletto estivo è una sorta di omaggio alle porcellane cinesi, intessuto com’è, di ghirigori e velieri blu china su sfondo bianco. Non è difficile, così, immaginarsi spedizioni avventurose e ricche di mistero in terre lontane, alla Marco Polo. Anche gli accessori e le suppellettili si intonano alla stagione: coralli, conchiglie…pensare a quando, presto, due manine minuscole affonderanno tra i granelli chiari anziché nelle pieghe della stoffa. A quando i piedini, ancora soffici di latte, scalceranno elettrizzati nell’acqua schizzando e ridendo tutto intorno. E gli occhietti, colmi di stupore per la “prima volta” che contempleranno quella tavola azzurra a perdita d’occhio che si increspa ai raggi di sole, sottili e abbacinanti tanto, che ti verrà voglia di acchiapparli e tenerli stretti. Solo da grande, forse, imparerai che “prendere un raggio al sole non si può”.
Il mare è davvero la parabola della vita, col suo ritirarsi e tornare sempre a nuova linfa.
Insomma, mi ridesto dalla fantasia: con qualche piccolo accorgimento, la mia stanza, dimora dei sogni per eccellenza, sa già di onde che cullano dolcemente, nel sonno ma anche nei giochi “sul lettone” con la mia mini truppa: direi che funziona alla grande. Vi è piaciuto sfogliare questo album del futuro con me?
L’ispirazione di questo post viene da qui. Un grazie a Dalani che ha fornito le immagini a tema casalingo e lo spunto.
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