Sabato ci eravamo ripromessi una giornata interamente dedicata allo stare in famiglia, con giochi sì, ma anche ritmi rilassati.
Peccato che il meteo brianzolo non fosse molto d’accordo con noi ma, grazie alla mancanza di luce, i bambini si sono svegliati un filo più tardi: il papà ha fatto una capatina al bar sotto casa per prendere una colazione un po’ più speciale (eh sì, ieri dopo il nuoto di Lorenzo eravamo troppo stanchi per fare la spesa!) e tra le mie amate brioche integrali al miele e le ciambelle, la giornata è partita benone, nonostante le premesse, cariche di pioggia.
Dopo aver fatto il bagno a tutti i bambolotti, letto un bell’albo illustrato natalizio, fatto una sfida coi Sapientini tematici arrivati per il compleanno delle due pesti piccole, abbiamo iniziato a pensare al pranzo: era già da qualche settimana che rimandavamo una puntatina al Roadhouse e ci è parsa proprio la giornata perfetta.
Armati di parka idrorepellenti e un pizzico di buonumore, siamo saltati sul “mostro” (così è stata ribattezzata la nostra sette posti da Lorenzo e ormai è una di famiglia anche lei!) alla volta di uno dei nostri ristoranti family friendly preferiti.
Per le giornate pigre come queste, in cui si ha voglia di rallentare i ritmi frenetici settimanali, il Roadhouse è una meta perfetta: prima del pranzo ci siamo accomodati con un’accoglienza fatta di pastelli e fogli da colorare (e devo dire che così persino Alessio il Terribile riesce a stare relativamente tranquillo), il servizio è veloce e ovviamente abituato ai bambini per cui non c’è bisogno di star troppo a spiegare di portare prima le portate dei bimbi, anzi a fine pranzo siamo stati anche avvicinati per ricevere in regalo i palloncini a forme diverse per ognuno, un ottimo modo per distoglierli dalla zona kids che è un vero magnete, quasi impossibile tornare a casa senza farci una lunga tappa fissa.
L’aspetto che, in generale, ho trovato ancora migliorato dall’ultima volta che siamo stati e di cui vale la pena parlarvi è l’uso veramente intelligente delle nuove tecnologie.
Oltre ai giochi interattivi sul pavimento che avevamo già sperimentato e di cui i bambini sono fan sfegatati, stavolta abbiamo trovato anche una novità: una nuova App che permette di evitare code per pagare ma che, tramite un semplice login, consente di pagare direttamente al tavolo nel giro di pochi secondi. Se si va in più famiglie o tra amici, c’è persino l’opzione che consente di smezzare il pagamento tra più persone, un’attenzione così al dettaglio, raramente mi era capitato di vederla.
Dopo averla scaricata (è disponibile per iOS e Android), mi sono registrata e in pochi passaggi avevo tutto settato. All’arrivo dei nostri piatti ci è stato consegnato un foglietto con il numero del tavolo e il pin corrispondente.
Al momento di pagare avevo già disponibile il riepilogo dettagliato del nostro ordine e il saldo.
Il digitale, se usato in modo intelligente, può davvero contribuire a semplificare quei passaggi che creano stress inutile: per chi come me non ha una tata o aiuti costanti, diventa veramente uno strumento prezioso. Non potrei mai e poi mai pensare che si arrivi a sostituire del tutto il lato umano: per me il servizio ai clienti è e deve rimanere il più possibile lontano dall’automazione e dalla robotica. Alcuni passaggi li ritengo troppo delicati per demandarli al 100% ad una macchina, ma allo stesso tempo sono ben consapevole di quanto possa fare la differenza.
Sabato abbiamo ricevuto un servizio impeccabile su entrambi i fronti: sia da parte delle ragazze dello staff (essere trattati con il sorriso, in Italia, per molte famiglie, specie se numerose come la nostra, sta diventando quasi un miraggio), sia sul lato tecnologia.
In un contesto in cui i bambini sono sempre meno tollerati (è un dato di fatto: ci sono bambini maleducati, che i genitori lasciano scorazzare e disturbare, ma è anche vero che c’è un’insofferenza diffusa a prescindere) e in cui aumenta l’offerta di locali no-kids, posti come Roadhouse e app come questa non posso che accoglierle con una mega gratitudine mammesca!
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