Il potere di un sì con Fruittella
Quando mi capita di confrontarmi con amiche mamme e parlare di abitudini e routine familiari, uno dei fatti che suscita sempre tantissima empatia è il -tristissimo- discorso “mamma carabiniere”.
La classica stilettata al cuore che -almeno se avete figli sopra una certa età- avremo provato praticamente tutte, è quel “mamma è cattiva”: eh sì, perché in un Paese in cui il carico della famiglia e dei figli è -volenti o nolenti- ancora molto sulle spalle delle donne, dover gestire tutto richiede un minimo di polso e finisci comunque per sentirti più un domatore di circo, che l’appagata e sorridente genitrice delle pubblicità.
Ma, mi direte, se anche le mamme venissero meno, l’anarchia regnerebbe sovrana. E allora, come venire fuori dalla trappola del no continuo?
Per quanto mi riguarda, con un pizzico di “strategia”: quando si può evitare lo scontro frontale, quasi sempre il risultato è migliore, garantito. Il che non vuol dire cedere a capricci o richieste insensate, è bene sottolinearlo, ma semplicemente “girare” la questione.
Eh già, lo sapevate che ho seguito anche un corso di negoziazione quando ero in Piano C? E che certi principi sono estremamente utili, non solo per trattare il rilascio di ostaggi internazionali o l’aumento di stipendio, ma anche nella gestione dei rapporti personali e le dinamiche familiari?
Ma non serve chissà quale nozione per constatare che spesso basta distrarre o distogliere dalla contesa, oppure dire un sì “furbetto”, per calmare le acque.
Esempi di sì intelligenti? In particolare si possono dispiegare dei bei sì in ambito cibo, dove spesso i bambini si fissano sull’aspetto o sul nome di certi alimenti per rifiutarli o accettarli senza una motivazione reale. Quindi via libera a pasta al pesto con dentro le zucchine “mascherate” o a prodotti che tradizionalmente considerano “premi” come caramelle/dolcetti ma in versione.
Noi abbiamo provato le nuove Fruittella Bruko Frizz, che sono in tutto e per tutto le classiche “caramelle gommose” (le ho assaggiate anche io proprio per essere sicura!) ma sono senza gelatina animale, con aromi naturali e succo di frutta.
Perché secondo me un divieto, oltre a essere spiegato sempre, è più efficace se affiancato da un’alternativa positiva: i bambini in questo modo capiscono bene che si tratta di un no motivato da qualcosa di benefico, e non un momento di sclero o nervosismo della mamma. E, in fondo, non funziona così con tutti? Con colleghi, amici, parenti? Perché non dovrebbe valere anche per i nostri bambini?
Anche l’alternativa positiva bisogna che sia convincente: allora via libera ad attività divertenti che però spieghino concetti che vorremmo accettassero: giocare insieme a cucinare con la frutta farà sicuramente sì che la cerchino più facilmente, proprio perché l’associano ad un momento bello e piacevole con le persone che amano più al mondo, noi.
In occasione dell’ultimo Mamma che Blog, ne ho approfittato proprio per mettere insieme le mani in “pasta” direttamente sulla materia prima, ecco il risultato!




Allora davvero, potremo dire sì senza ricevere in cambio grugniti di disapprovazione o peggio ancora reazioni inviperite con sceneggiata melodrammatica e porta sbattuta (ma solo io in casa esempi di comportamenti da adolescenza bruciata? E i 15 anni li hanno come somma in due, per ora…brr!).Perché in fondo, anche Mary Poppins usava qualche trucchetto per ammansire le belve: nell’800 eralo zucchero, nel 2019 ancora meglio una buona caramella, che siamo tutte più serene.
Post in collaborazione con Fruittella
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