…quelle figuracce che capitano prima o poi a tutte, ma proprio a tutte, non negate, specie se avete in casa faccini…così!
Figuracce Epiche Fase 1: 0-12 mesi
Solitamente, tranne eccezioni mirabolanti di enfant prodige, il pupo esprime pressoché solo necessità primarie. Questo limita il campo d’azione alla fantomatica e ineludibile triade: nanna-pappa-cacca.
Le mie figuracce-tipo erano:
- vai dalla pediatra (d’altronde, i primi mesi è un appuntamento costante). Per la legge di Murphy delle mamme, il pupo insonne nelle 24 ore, si addormenterà come un sasso poco prima di andare al controllo (e già qui, ti parte qualche parolaccia). Se ti è andata bene, lo avevi appena cambiato. Lo devi svegliare per portarlo e dalle zone basse sembra tutto tranquillo. Ovviamente la macchina/passeggino lo stimola e fa una caccona nucleare oppure una sgommatina subdola, proprio sulla soglia dello studio. Tu apri il pannolino affranta, sapendo già che passerai per madre degenere che non ha cambiato il pupo. E se ti capita la pediatra come la mia, le si legge in faccia il disappunto e la disapprovazione.
- Questa non è colpa del nano, se non in modo indiretto sulla mia svampitaggine. Ero al vaccino e mi viene chiesta la data di nascita. Io confondo quella di Ale con quella di Costanza, salvo correggermi, con una faccia color melanzana. Le infermiere devono aver pensato che avevo rapito un bambino, probabilmente.
Figuracce Epiche Fase 2: 12 mesi-3 anni
In questa scoppientante e temutissima fase (i mitici terrible twos, per intenderci), la simpatica canaglia è decisamente imprevedibile, e quindi fuori controllo. Magari un giorno biascica due monosillabi in croce e quello dopo se ne esce, davanti al parroco, con bestemmione terrificante degno di un galeotto, che ti domandi dove menga abbia potuto captare.
Questa caratteristica, unita alle conquiste motorie che lo esaltano più del 4-3 al 91′ durante il derby, lo rendono una specie di mina vagante, che non sai dove sia sepolta e cammini sulle punte, dal terrore di calpestare una di queste memorabili figuracce:
- Entra in casa tua suocera e tuo figlio arriva zompettando dal bagno in cui ha trovato e ispezionato la confezione di tampax e ci ha composto una grande opera artistica…ditemi voi se non sono perfetti per farci una bella collana, effettivamente!
- Sei alla Messa di mezzanotte di Natale. L’atmosfera è soffusa e raccolta. Al “Tu scendi dalle stelle”, il pupo decide di immedesimarsi nel ruolo del Bambinello a cui “mancano panni e fuoco” e si abbassa tutto. Ovviamente, siete in prima fila.
- Siete dei temerari e decidete di sfidare la sorte portando il dolce frugoletto a fare la spesa. Mentre vi allungate per raggiungere la confezione di pasta sullo scaffale alto, il piccolo ha deciso che si annoiava e per innocente spirito emulativo, vi ficca un’altra confezione random (magari di condom) nella borsa. All’uscita, suona l’allarme e tutti vi guardano sconvolti mentre vorreste sotterrarvi. Ma la situazione potrebbe anche peggiorare se la “refurtiva” è qualcosa che non vorreste mai far sfilare sotto il naso dell’addetto alla sicurezza.
Insomma…ora “sanno fare” e utilizzano le loro abilità…al meglio. Somigliano a qualche protagonista di film horror in cui trovate una faccia d’angelo che di colpo se ne esce con un ruggito tipo….”siamo legione”. Roba da farsela addosso, vi assicuro.
Figuracce Epiche Fase 3: 3-6 anni
Qui le cose si fanno complesse. La fantasia è galoppante, i ragionamenti ormai sono da piccoli adulti e spesso le domande e i perché peggiori, si fanno incalzanti. Si parte con grandi classici quali “come sono nato” o la morte e altre amenità che farebbero la gioia di Socrate e Platone…la nostra un attimino meno. Specie perché la suddetta legge di Murphy vuole che vengano fuori nelle situazioni socialmente più svergognanti tipo la fila al supermercato, la festicciola con le mamme degli amichetti (in un nano secondo tutta la città penserà cose strane sul vostro menage familiare). Se l’immaginazione è a briglia sciolta, lo stesso può dirsi dei filtri sociali, completamente dispersi nelle pieghe di quelle simpatiche testoline ricciolute che provocano incidenti diplomatici in grado di mandare all’aria alleanze tra Stati.
Ecco le figuracce classiche di questo ruminante periodo:
- “Mamma hai un livido…te l’ha fatto il papà?” —-> siamo sposate a Barbablù che ci pesta davanti ai raccapricciati pargoli.
- “Mamma ma quando moriamo, si fa festa come voi quando è morto lo zio Casimiro?” (ah, c’è presente la moglie del suddetto).
- “Non ho fatto la pipì perché c’era la ragnatela col ragno” —> vivete in un tugurio sul tipo “Sepolti in casa”
Un esempio assolutamente meraviglioso dell’effetto domino che può provocare l’innocenza infantile nel contesto sbagliato, e che gioca per tutta la trama su questa dicotomia è “Le avventure di Gian Burrasca”. Ha molti lustri ma conserva intatta la sua essenza assolutamente esilarante e senza tempo. Una lettura che tutte le mamme disperate dovrebbero fare per tirarsi su e guardare i disastri dalla prospettiva del piccolo colpevole, suo malgrado. L’epilogo con la maxi rissa politica è una scena monumentale, non potete perderla!
Un altro personaggio “naif” che ne combina di ogni, senza comprendere la portata delle sue gesta è Pippi Calzelunghe. In generale, il contrasto tra il mondo infantile e adulto è stato l’ispirazione di tanti capolavori. A riprova del fatto che, a figuraccia passata, le disavventure con i nostri impertinenti monelli, strappano sempre una risata…apertamente o sotto i baffi!
E voi? Orsù, mie prodi: raccontarmi qualche episodio di figuracce in cui avreste voluto che la terra si aprisse sotto i vostri piedi. tanto ormai…siete sopravvissute per riderne insieme!!
7 Comments
Mi hai fatto venire in mente che tipo a 5 mesi avevo portato la mia prima bimba in ufficio. è arrivato il vice presidente, le ha avvicinato un dito, lei lo ha afferrato e nel contempo ha mollato uno scorreggione imbarazzantissimo…volevo morire!
Non oso immaginare fosse stato il presidente
Che simpatiche canaglie, la prima che mi viene in mente è Ginni settimana scorsa davanti agli armadietti di scuola, indica la foto di una sua compagna e urla “mamma questa bambina è una monella, davvero terribile, t-e-r-r-i-b-i-l-e ” avevamo la nonna della monella alle spalle con gli occhi sgranati e mentre io tiravo la giacca a mia figlia dicendole a denti stretti “ti prego taci” questa urlava “ma cosa c’è mamma perché devo stare zitta non è colpa mia se è terribile” ahah della serie famose volé bene 😛
Seguendo le tracce, le pisciate sulla pediatra a mo’ di fontanella; l’aiutante che per prendere il barattolo al supermercato fa cadere tutte le altre e mentre cerchi di salvare le ultime rimaste fai crollare quelle di fianco; all’uscita della scuola l’angioletto innocente che chiede urlando perchè quella mamma è così brutta/così grassa/così vecchia.. Sono sicura che me ne verrebbero molti altri..ma meglio sorvolare 😉
Per me non sono figuracce ma bellissimi momenti di vita insieme al tuo piccolo… episodi molto divertenti
sì dai, dopo ci si ride su, altrimenti non avrei scritto il post 😀 però sul momento…ehm!! 😛
….tutto verissimo!….ricordo perfettamente quando mio figlio era piccolo! 🙂