Mamme da Fenomenologia, mamme funky, mamme imperfette e mamme che scrivono manuali di sopravvivenza. Mamme manager e mamme casalinghe, mamme che si vantano di sbolognare i figli e altre che giudicano se parti il weekend in solitaria col marito, mamme direttamente expat. Mamme felicemente esaurite e mamme felici e belgioiose (aka mamme pancine).
Io ho la tentazione, a volte, di sentirmi un po’ strana nella mia normalità, quasi banale. Sono una di quelle che se sclerano si sente in colpa. Non lo porto come un vanto ma nemmeno mi cospargo di cenere. Che cerca di dare cibi sani ma che se è stremata sbatte in forno due bastoncini findus e chissene frega, muoia Sansone e tutti i vegan. Che scatta tante foto e le condivide pure, ma magari evita di piazzare su Instagram la figlia che fa la pipì con le chiappe al vento. E sì, se devo mostrare all’universo mondo un angolino di casa, lo riassetto e non c’è niente di male. Ma non mi vado a comprare il bonsai solo per scattare quella foto. Che allatta con passione (e sì, pure la notte e se il bimbo si sveglia centordici volte se lo piazza nel lettone) ma non gliene frega niente di chi allatta fino a 5 anni o che dà il biberon a 2 mesi ed evita certe discussioni (direi più caccia alle streghe) come la peste. Che usa sia l’ergobaby che il passeggino, a seconda di come le gira o necessita. Seguo la moda per cose frivole (e che FANNO BENE) ma non sulla maternità. No, lo ritengo un aspetto sacro della vita di ogni donna. Ne ho troppo rispetto per assoggettarlo a maschere o a trend. Non scriverò mai cose che mi rendano più intrigante o personaggio. Sono consapevole che è più facile riscuotere successo e popolarità (a volte anche “in negativo”) se si è estremi, ma non fa per me.
E poi, e qui capisco sia questione di “gusti” personali, oh, a me la normalità piace. Mi sembra che tentare di mantenersi un minimo equilibrate sia, di sti tempi pazzi, la vera follia e trasgressione. E infatti, ti manda ai matti solo questo costante esercizio alla pazienza. Al non soffocare o annullare te stessa rispetto ai tuoi figli ma nemmeno lasciare che la maternità ti lambisca senza scalfirti minimamente. Io voglio che essere mamma mi porti laddove non sarei arrivata senza esserlo. Voglio che mi insegni e che mi sorprenda. Che mi faccia crescere ma non troppo, essere un pizzico infantili è così bello. Voglio essere una mamma “colonna” ma anche una mamma che gioca a lanciarsi i palloncini alla festa di fine anno.
Insomma, mi domando (e VI domando): è davvero così assurdo volersi raccontare anziché schierare? Il “bene” è davvero così banale? Ho l’impressione che a furia di cercare a tutti i costi di scansare la retorica dei buoni sentimenti, sia troppo facile cadere nell’eccesso opposto. E’ utopia aspirare a narrare il quotidiano senza scadere nella faciloneria scontata e poco interessante? Non ci credo che sono l’unica mamma senza grilli, nemmeno tra le blogger. Alzate la mano che vi vedo 😉
Questo post partecipa al blogstorming mensile #stormoms
5 Comments
Secondo me bisogna distinguere tra l’internet e la vita reale. Sull’internet è più facile crearsi un personaggio e portarlo avanti, e quindi schierarsi pro o contro una cosa (a parole!) senza mezze misure. Anche decidere di essere “reali” è comunque una presa di posizione, non se ne esce!
Diversa cosa è la vita vera, dove ognuno vive la quotidianità come meglio può, attenendosi il più possibile ai propri principi ma sgarrando ogni tanto. L’importante è vivere serenamente, senza sensi di colpa, e soprattutto senza rompere le scatole a chi la pensa diversamente (cosa che purtroppo spesso accade..)!!
vero, purtroppo però ultimamente anche dal vivo non manca chi vuole fare il “personaggio” :-/ la normalità va stretta, diciamo…
io alzo la mano e ti quoto quoto quoto! 🙂
il team very normal mum si popola!
Ecco… è così necessario per forza schierarsi da qualche parte, seguendo movimenti o teorie rigidamente per sentirsi per forza delle brave mamme?
Sono perfettamente d’accordo con il tuo punto di vista.