Come sapete, io sono una grande fan delle mitiche piattelle bianche al latte di Galatine: non sono molti i brand che sono qui, nel 2016 a celebrare 60 anni di successo.
Nell’ultimo periodo, anzi, hanno chiuso tristemente i battenti tantissimi marchi storici del Bel Paese, travolti dalla crisi ma anche, diciamolo, dall’incapacità di far fronte a quello che, per la mia esperienza è un po’ il problema italiano comune a tanti, che acuisce la crisi generale.
E’ vero che esistono cause strutturali difficili da arginare, ma è anche vero che esistono delle best practice troppo spesso ignorate.
Ma cosa sarà mai questo “problema italiano”? La verità è che molte aziende, e anche noi come professionisti “privati” fatichiamo terribilmente a fare qualcosa di, in fondo, molto elementare ma non così scontato, ossia:
mantenere la propria identità, valorizzare la propria tradizione, e allo stesso tempo, aprirsi e divenire maestri nell’innovazione, dei nuovi mezzi a disposizione (che sono potentissimi) ma anche dei nuovi trend.
Se vi sembra che sia catastrofista, fidatevi: ma neanche un po’. Il 40% delle piccole attività italiane non ha nemmeno un sito web. Conosco brand di grande qualità ma senza quel guizzo che li renda anche “freschi” e attraenti, al contrario ne conosco tanti che inseguono alla cieca ogni nuova strategia commerciale e devono essere assolutamente su qualsiasi piattaforma nuova.
Galatine è un ottimo esempio, un “history case”, si direbbe, di brand che ha saputo restare fedele a sé stesso, senza “annoiarsi da solo” ma che nel corso del tempo ha saputo introdurre qualche piccola, gustosa variante lungo il percorso (ad esempio i gusti alla fragola o al cioccolato che ho assaggiato e mi sono piaciuti molto, proprio perché non si discostano troppo dal sapore classico che tutti abbiamo amato da bambini).
A questo link potete rendervi conto da soli di quanto Galatine valorizzi la sua storia e il suo successo senza essere autocelebrativo, perché dà voce alle testimonianze storiche di chi l’ha amata. Una carrellata di micro cronaca di un’Italia genuina e semplice di cui si sente tanta nostalgia, anche da chi non l’ha vissuta.
La stessa immagine vintage ma ironica è presente anche nel video.
Oltre a questo, ha mantenuto una immagine anche visuale molto “vintage” e piacevole che non risulta mai “vecchia e superata”, ma sempre gradevole e nonostante questo non si è rinchiusa nel suo guscio di “fabbrichétta” familiare a tutti i costi, che si attacca strenuamente al fax e si rifiuta di affacciarsi al di fuori del proprio cortile.
L’ho vista anzi collaborare con altre realtà e usare il digitale in modo intelligente e sì, l’ho apprezzato. Trovo molto sbagliato rifiutare a priori la commistione tra l’aspetto commerciale/strategico e quello dei media.
Quando ho parlato delle collaborazioni tra blogger e aziende l’ho sottolineato: quello che davvero conta, in questo campo ancora molto più “giungla” che realtà strutturata, è la stessa qualità che dicevo di Galatine: restare fedeli a sé stessi e, al contempo, essere curiosi, sperimentare.
Come blogger trovo che capire questo messaggio, studiando casi come Galatine, sia fondamentale per crescere come professionista e fare sempre bene, nonostante l’arrembaggio generale. Ma credo faremmo bene tutti a fare nostro questo binomio di tradizione e innovazione, è quello che ci può traghettare fuori dalle acque nere in cui navighiamo ora…e portarci in un bel color bianco. Latte.
No Comment