Qualche tempo fa mi è arrivato, via email, un comunicato stampa: “CAPODANNO CON LA TATA? COSA FANNO GLI ITALIANI?”
Solitamente, lo ammetto, è una tipologia di messaggi che cestino con fin troppa facilità, ma questo mi ha colpito al punto da spingermi ad aprirlo e leggerlo con attenzione.
Il contenuto prendeva le mosse dal risultato statistico presentato da Sitter Italia lo scorso anno, a tema vacanze estive: su 400 famiglie campione, il 17, 31% avrebbe portato la babysitter in vacanza con sé nel periodo estivo. Ben il 48,5% si era dichiarata “disposta a farlo”, la percentuale più alta in assoluto tra i Paesi dell’area 2Care4Kids, a parimerito con la Norvegia e seguita da Spagna e Finlandia al 30%.
Se per Natale, risulta molto improbabile che le famiglie ricorressero a tate o aiuti coi bambini, c’è da domandarsi cosa ne penserebbero gli italiani per il caso Capodanno, festa intrinsecamente legata al “fare le ore piccole”, ad attività poco adatte ai più piccoli.
Quando se ne parlava, appena prima delle feste, con le colleghe in ufficio, sono emersi racconti tra l’esilarante e il surreale e io ho chiosato candidamente: “quando ti vesti più elegante per il pranzo natalizio e ordini un pigiama con le renne per Capodanno, è il segnale che la gioventù è per sempre alle spalle”.
Sì, perché non so voi: a meno di passare il Capodanno in una romantica baita montana, tutti insieme appassionatamente ad accendere innocue girandole (oddio, io una volta con quegli aggeggi ho comunque dato fuoco alla coda del pappagallino, ma vabbé, avrò avuto 8 anni), cosa diamine si può fare con i bambini a Capodanno?
Se sei in zone in cui la gente è fomentatissima coi fuochi d’artificio (anzi, i “botti”, come li chiamano appunto a Roma), hai paura di traumatizzarli, mentre se vivi nella sonnacchiosa Brianza e pensi di stare a casa col suddetto pigiama-renna, i bambini si svegliano lo stesso allo scoppio della mezzanotte e la serata sarà discretamente sfigata lo stesso.
Insomma, non se ne esce. L’unico Capodanno veramente divertente che ho fatto è stato l’anno in cui l’ho festeggiato in Thailandia, sulla spiaggia, a guardare il cielo costellato di lanterne votive: Lorenzo, 21 mesi, ronfava beato con noi, è stato davvero romantico.
Insomma, io ogni anno sono sempre col dilemma, sospesa tra il pigiama e il veglione con gli amici: non credo proprio che usufruirei della babysitter durante le feste, ma nemmeno mi sento di criticare e tanto meno condannare chi per una sera, se ha bimbi che dormono presto e nemmeno si accorgono, la chiama per uscire a divertirsi.
I dati, sempre di Sitter Italia, paiono indicare un trend in aumento: Gennaio è il mese con più traffico dell’anno sul sito.
Voi da che parte starete? In casa divanati o a brindare in coppia/con amici coi bimbi a nanna nel loro lettino?
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