Lo scorso weekend sono volata a Londra per un appuntamento molto speciale: il Bubble London. Nonostante le disavventure con un ritardo mostruoso del volo per tornare a Milano, è stata una fantastica scoperta.
Tanti brand deliziosi, alcuni già diffusi in UK, altri delle “rising stars” che, sono sicura, andranno lontano.
Prima di partire avevo dato un’occhiata agli espositori e ai loro siti: in quasi tutti i casi, dal vivo mi hanno stupita positivamente. E’ proprio vero che certe esperienze come toccare con mano i tessuti e sperimentarne la finezza, fare due chiacchiere con le creatrici stesse che sono giustamente fiere eppure amichevoli, non possono essere sostituite dal digitale.
Tanti buyer, ovviamente, ma molta meno diffidenza verso blogger e giornalisti, rispetto a casi illustri nostrani. Anzi, in diversi stand (come quello adorabile di Q’ uinti) mi sono stati composti dallo staff stesso dei mini outfit da fotografare.
La location era il Design Business Center e a fine evento ne ho approfittato anche per prendermi un bel tè caldo con un’amica a Camden Passage, proprio di fronte.
Con una punta di orgoglio, ho iniziato il mio tour alla scoperta delle novità per la moda kids proprio dal vincitore del Rising Star Award di quest’anno: Love & Honor.
Lo avevo puntato online ed è stata un’assoluta conferma di persona: un’accoglienza squisita e una collezione dal gusto francese molto rock: magliette con stampe abbinate a mini gilet shearling, leggings e denim sport chic, breton stripes (perché un francese, anche se moderno, non ce la fa proprio per fortuna a mollare le buone tradizioni).
Tra i finalisti davvero tanta Francia: un altro brand molto interessante è Tioom et Mère : cappe, gonne scampanate e sotto il ginocchio, colletti peter pan, gilet. Tagli puliti anche se retrò e una palette raffinata con colori sobri ma abbinati a contrasto per un tocco più allegro.
Non poteva mancare in finale anche il made in Italy: Goganga infatti, è registrato in Svizzera ma è prodotto in Italia e riflette decisamente il gusto street-di lusso tipico del nostro Paese.
British con furore
Made in England è la splendida collezione knitwear di JAM : le coroncine e i completini baby in cashmere hanno creato quasi un ingorgo della circolazione, credo che un po’ tutte abbiamo sognato le nostre principesse e principini con sulla testolina uno di questi accessori.
Non solo baby, comunque: tanti capi anche unisex e una fascia d’età che arriva alle soglie dell’adolescenza. Una taglia 16 di un loro maglioncino la metterei al volo!
Altro brand assolutamente imperdibile, con una vena birichina, tipica dell’inglesitudine è Toastie Pig.
Adorabili mini sheepskin boots a super prezzi –hanno invaso i magazine inglesi! – cappellini di alpaca e seta con pom pom giganti e pelosissimi e pupazzi spiritosi. Un mix irresistibile.
Infine, basta sfogliare il lookbook di Moor Baby per sentire il profumo della rugiada sui prati di smeraldo, immaginare le volpi correre libere e le scogliere celtiche a strapiombo nelle correnti tumultuose della Cornovaglia. Sarà per questo che nelle fattorie della punta sud inglese, battute dal vento gelido, hanno sviluppato una vera passione per la maglieria calda, avvolgente e naturale.
Una menzione speciale non potevo non farla per lo stand di Albetta che mi ha conquistata: non è un brand, ma uno shop multimarca che seleziona dei pezzi incredibili: qui parliamo non solo di abbigliamento e accessori, ma anche di giocattoli, pupazzi e articoli per le feste dei bambini.
Immaginatevi un piccolo spazio pieno di musetti di bradipi in crochet, di festoni pastello, di lettere di stoffa. Sono sicura che, tra tutti gli spazi espositivi della fiera, un bambino non avrebbe dubbi: si fionderebbe qui e ho immaginato chiaramente Lorenzo chiedermi il pelouche a squalo e Costanza fare gli occhi dolci ai gattini colorati.
Spagna e Portogallo
Le mie “solide certezze”, ormai lo sapete, vengono sempre da due estremi: il Grande Nord e il mondo latino: lo stile scandinavo è una mia grande passione, ma la cura artigianale, il calore di pezzi che sembrano fatti dalla nonna, sono il felice retaggio di popoli solari, in cui la famiglia è (o forse era) al centro.
Sembrano effettivamente pensarla come me anche le case reali, che stanno scegliendo meticolosamente per la prole, dei brand spagnoli e portoghesi
Oltre a marchi ormai celebri come Fina Ejerique –uno stand spettacolare, letteralmente assaltato, complice la super pubblicità fatta dai principini George e Charlotte- e Pepa & co (che ha appena aperto un nuovissimo showroom a Londra in Kings Road), sono davvero tantissimi i marchi emergenti presentati al Bubble.
Sono rimasta davvero colpita dalla capacità di coniugare uno stile che sa di antico, nel senso positivo del termine, con elementi estremamente innovativi. Il denominatore comune a tutti è l’altissima qualità ma l’ottimo rapporto qualità-prezzo che li rende, specie ai saldi, abbordabili anche per noi comuni mortali.
Oltre ai già citati, ecco i brand che mi hanno conquistata:
Già dal nome è facile intuire che il romanticismo la fa da padrone, ma senza quell’overdose di zucchero che infastidisce. Fondato nel 2008, le collezioni sono disegnate da tre mamme portoghesi: le atmosfere sognanti sono ben bilanciate dall’attenzione alla comodità e alla praticità e credo che un’impronta simile, solo delle mamme potevano infonderla.
Tagli semplici e dettagli colorati o vezzosi, colori “puri” appunto: neutrali come corda, beige, grigio perla, bianco, salmone. Con qualche tocco di lilla, verde prato e blu “quasi elettrico”, Purete du Bebé è un marchio che coniuga una certa ricercatezza con prezzi davvero interessanti. Se avete uno shop per bambini, penso che sia uno di quei marchi che si vendono incredibilmente bene.
Paesi Scandinavi
Illustrazioni fatte a mano, cuffiette e pantofoline deliziose: non si poteva proprio passare davanti allo stand di Annaliv senza avere gli occhi a cuore.
Oltre ai pezzi unici (in tutti i sensi), le tutine da esterno con motivi decorati e disegni fiabeschi, questo brand dall’allure polare propone tantissimi accessori e una deliziosa salopette bordata, per moderne Pippi Calzelunghe. Nonostante questo brand sia targato UK, è decisamente per piccoli elfi biondissimi (ogni riferimento a fatti e persone è puramente non casuale!!).
Infine: un Paese-rivelazione: il Perù
Un’area specifica del Bubble era stata dedicata al Perù,così come due talk dedicati a questa novità.
I brand che hanno rappresentato questo Paese mi hanno davvero colpita: uno stile unico, collezioni veramente particolari che attingono alla grande ricchezza naturale del Sud America, sia in termini di materiali, che di ispirazione. Vi parlerò proprio al volo (che ormai starete per linciarmi, è diventato un post chilometrico!!) del mio preferito.
Questo stand è in assoluto tra i miei preferiti di tutto il Bubble: colori e materiali ricchi, delicatezza nei ricami ma forza nei tessuti e nelle tonalità degli elementi primordiali. Questo brand, che ha come logo il colibrì, vuole essere sostenibile ed eco-friendly ma soprattutto trasmettere, insieme ai valori che lo contraddistinguono, anche tutta la bellezza e il patrimonio naturale della foresta pluviale e delle mani sapienti del suo popolo. Una nota positiva anche per il team: un’accoglienza squisita e grande passione nel descrivere il loro lavoro.
Ormai con la borsa piena di magazine e lookbook e il sorriso stampato, ho terminato la mia visita nella capitale inglese con un bel tè alla menta fumante e una fetta di torta, ma soprattutto un po’ di chiacchiere con la mia amica Francesca, una mamma davvero super speciale, e due passi sotto l’immancabile pioggerellina, per cui ho proprio dovuto rifugiarmi in un paio di boutique vintage.
Spero che questo mini reportage vi sia piaciuto: qual è il brand che vi ha colpito di più?
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