…e a casa, la reincarnazione dell’Anticristo.
La dimostrazione che anche i bimbi sono bipolari oppure chiaro segnale che forse era meglio non figliare e darsi al giardinaggio? (Nel mio caso manco quello, che ho un tocco peggiore di Maga Magò)
Ah, io ricordo perfettamente il colloquio introduttivo prima di iscrivere Ale nella sezione primavera dell’asilo in cui sono andati anche i predecessori: io e mio marito abbiamo accuratamente terrorizzato la povera maestra malcapitata (che tutta la famiglia dava per spacciata dopo massimo una settimana): la descrizione del tenero biondino di casa somigliava più al “wanted” di qualche gangster di New York o bandito del Far West.
Quale non è stata la nostra sorpresa quando a parte un caso di litigata con un compagno e i famigerati “sguardi torvi” che Ale dispensa di default quando non conosce ancora bene qualcuno, al colloquio di fine inserimento ci è stato detto che è molto affettuoso e giudizioso, che riordina senza che manco gli venga detto e tutta una serie di situazioni “ai confini della realtà” qui in casa.
Già, perché qui è un continuo sfidare, continuare imperterrito a cercare situazioni pericolose o di danneggiamento della casa.
Devo dire che anche Costanza ci aveva stupiti, inserendosi alla velocità della luce (nel suo caso addirittura ha iniziato a pranzare prima del previsto all’asilo). E’ vero che i tratti caratteriali che conosciamo bene, si sono manifestati anche a scuola, ma è altrettanto vero che l’interazione al di fuori della rete familiari ha avuto esiti del tutto imprevedibili.
Non è la prima volta che leggo e sento di questo spiazzamento dei genitori e solitamente è più facile che si verifichi -echecchezz- l’imprevista esplosione di mansuetudine all’asilo, il contrario non parrebbe pervenuto invece.
Ora, la domanda sorge spontanea: all’asilo hanno il frustino a nove code ben nascosto oppure è quel fenomeno per cui se la birbantaggine si mescola nella folla di simili, il flusso delle forze (manco fossimo in un episodio di Star Wars), si annulla?
Siamo noi, mamme moderne che passiamo dalla modalità Tata inglese dell’ottocento prima di avere figli a quella della sopravvivenza a fine giornata, che sbagliamo qualcosa? Perché se i primi tempi potevo pensare ad un certo senso di naturale soggezione per il nuovo ambiente e le nuove facce, dopo metà anno anche no, il caratteraccio dovrebbe ormai aver fatto capolino senza se e senza ma.
Non può essere la mancanza di attenzioni (anzi, mi viene da dire che ne ricevono una dose ben più massiccia tra le 4 mura domestiche, almeno…Ale con noi riesce sempre a trovare me/papà/nonni a cui accozzarsi e da schiavizzare).
Non può essere un dispetto a noi: ok che i terzi sono sgamati, ma una siffatta finezza di vendetta per essere stato piazzato all’asilo non voglio credere la metta in atto volontariamente.
Allora forse siamo noi che non sappiamo intrattenerlo e stimolarlo in modo adeguato, magari semplicemente con noi si rompe le scatole ed esce la vena devastatrice? Eppure il mio ha anche i fratelli con cui giocare e invece con loro passa più tempo a scazzottare che altro.
Boh, mi viene da sospettare fortemente che sia un problema “mio”, ditemi la vostra!
4 Comments
Dicono che un bambino che ti sfida è un bambino sano. Dicono che se sono bravi fuori vuol dire che hai fatto un buon lavoro come mamma. Dicono…poi quello che non dicono è che intanto tu ne esci pazza!
Tu non puoi capire quanto mi hai confortata….un filo di preoccupazione del contrario (di aver fatto un lavoro non tanto buono) ce l’avrei 🙁
Anche io stessa situazione: ai colloqui preinserimento ho descritto scenari apocalittici. In fase di inserimento le educatrici mi guardavano come se fossi una pazza visionaria: bambini che se cambio stanza sembra che li stiano scuoiando, che all’inserimento mi facevano ciao ciao con la manina paffuta mentre io uscivo in lacrime.
Sono fetenti, ecco qual è il mistero! Ho lasciato il mio Giorgio piangente come una fontana e appena mi sono chiusa la porta alle spalle il silenzio. Di più!! L’ho visto togliersi il ciuccio ed andare a giocare come se fosse un dovere il suo, di disperarsi. Vuoi mai che si senta inutile ‘sta mamma?!
Pare sia normale.
Però se ogni tanto la situazione si invertisse a me non peserebbe poi così tanto.
Ecco, diciamolo che sono pure un po’ fetenti e ci godono ad avere una mamma che spasima per loro!!