Sono stata diverse volte a Bergamo, e non credo sia casuale se la voglia di vederla mi viene sempre quando si approssima il limitare dell’inverno. Cominciano, verso la seconda metà di febbraio, quelle giornate fredde ma non più pungenti come prima, limpide, terse, che strizzano l’occhio al bel tempo e promettono ancora con discrezione, un clima più mite. Questo richiamo ha una presa fortissima su di me, che dopo mesi di aerosol, parchi fangosi degni di Peppa Pig e semi clausura, sono avida di coglierli, questi auspici. E la meta che vagheggio è immancabilmente lei. Sarà il fascino proibito della località arroccata, terrore dei passeggino dotati? Chissà. In ogni caso mi sono sempre piaciute le cose difficili, quelle che devi conquistare, scoprire senza che si offrano sfacciatamente sul piatto d’argento. E lei è proprio così: una perla nascosta, una principessa che al massimo ti lancia le trecce per scalare le pedenze ripide (eh si, anche lei ci concede una treccia moderna: la funicolare!). Passato il fiatone della scalata…
ecco che si apre uno spettacolo mozzafiato da porta San Giacomo, che a fine febbraio si colora leziosamente dei primi timidi boccioli, ancora pallidi.
Noi mamme sappiamo godere di questi momenti, allo stesso modo in cui ci riempiamo gli occhi impastati di sonno tormentato con i sorrisi di prima mattina dei nostri bimbi. Quei sorrisi che cancellano, con un colpo di spugna, il senso di estenuante fatica notturna. Il panorama, da questa prospettiva privilegiata, appare forse più bello di quanto non lo abbia forgiato l’uomo. Varcato il leone di pietra, proprio come in qualsiasi storia di manieri, draghi e valorosi cavalieri che si rispetti, siamo liberi di ammirare il cuore della città alta: un susseguirsi di botteghe artigiane dal fascino antico ma ben conservato, come ci si aspetta da cittadine “operose”. Mi godo le curatissime vetrine di latterie, salumerie e cartolerie vintage.
Qua e là si annidano silenziosi giardini incantati. Se capitate un mesetto dopo, verso inizio aprile, le ville saranno anche impreziosite da roseti e pergolati di glicine in fiore.
In compenso già molto prima ho avvistato qualche ormai tristemente raro esemplare di rondine, unico e beato ospite ammesso oltre le intricate trame dei cancelli liberty in ferro battuto.
Le piazze principali fanno mostra di chiese con influenze veneziane, ridondanti e opulente, dalle linee morbide come i piattini di polenta e osei, esposte orgogliosamente nei negozi ma persino acquistabili presso una macchinetta automatica in versione “take away”!
Altra chicca è il vecchio lavatoio di via Lupo, dietro la torre del gombito, suggestiva testimonianza della vita meno comoda di un tempo.
In questo periodo è già piacevole perdersi nel dedalo di stradine, sostare nel castello -ora parco comunale- o godersi la vitalità ma anche la pace del corso principale privo di quell’eccessiva confusione da turismo di massa. L’ultima volta ho constatato amaramente che inizia a far capolino qualche catena come Kiko, stridente con le sue luci al neon asettiche e la musica a tutto volume. Mi viene da dire: correte a gustarvela prima che sia tardi, prima che anche qui prenda il sopravvento la cultura del “non luogo”. Prima che i cinesi prendano il posto del tabaccaio deliziosamente anni ’70 e la polenta ceda il passo al kebab.
Alert dell’ultima ora: segnalo che Polent One ha aperto due settimane fa, il 30 gennaio, un nuovissimo punto vendita a Seregno!
https://www.facebook.com/pages/PolentOne-Seregno/276649179126108?sk=timeline
4 Comments
Che meraviglia Bergamo Alta! E’ tanto tempo che mi riprometto di andare a vederla ma non ci sono mai riuscita. Appena arriva la primavera prometto che andrò!
vai…tra un paio di settimane inizia il suo mesetto migliore! ho convinto anche i suoceri che girano poco e sono rimasti incantati persino loro 😉 è che è, immeritatamente, poco conosciuta -e meglio per gli estimatori forse 😀 almeno resta autentica ancora un po’!-
Ciao Sabina:-)))
È da un po’ di tempo che ti seguo e leggo con molto piacere, il tuo modo di scrivere mi rapisce e non posso fare a meno di leggere tutto dalla prima all’ultima riga.
Non ci sono mai stata a Bergamo ma dal tuo racconto e dalle tue foto risulta essere proprio una bellissima città! Mi è venuta proprio voglia di partire!:-)))
Buona giornata,
Agnieszka
ma grazie cara, arrossisco! bergamo alta merita davvero, ha unga magia fuori dal tempo 😉 fammi sapere le tue impressioni se ci passi, un bacio :*