I miei due piccoli grandi ometto e signorina si picchiano, graffiano, fanno la lotta e i dispetti. Si inseguono per i giochi e vogliono le coccole da mamma e papà in contemporanea apposta.
Ma poi arriva un giorno come questo: quei giorni che segnano tappe importanti e delicate. In quei giorni, il cuore di una mamma bis si riempie di orgoglio e tenerezza nel vedere quelle manine unite. Le stesse che se le suonano di santa ragione, si stringono per darsi coraggio e slancio.
Non è retorica, ma vita reale, che scorre sotto gli occhi e ripaga di tante fatiche. Scorre spontanea senza bisogno di imbeccate. Mi sono commossa nel vedere questo legame dispiegarsi intensamente stamattina. Costanza nell’affacciarsi alla sua aula era esitante e si nascondeva. Lorenzo era già in classe eppure proprio in quel momento, senza che nessuno gli dicesse nulla è uscito, come seguendo un richiamo misterioso, ha preso la sorellina e l’ha accompagnata dentro. Lei ha spiccato il volo subito, senza più timore. Tanti bimbi piangevano, e non sopporto di sentire che chi non lo fa “è bravo”. Che non piangano è una cosa bella, PER NOI mamme. Ci fa lasciare quel palazzo più serene, ma il cuoricino dei nostri figli potrebbe essere in tumulto o turbato lo stesso, magari senza voce. Però vedo i secondogeniti effettivamente più sereni di solito, e per me non è un caso. Per un giorno mi crogiolo nel pensiero meraviglioso di aver dato a mia figlia un angelo custode che ha nelle vene il suo stesso sangue. Questo non annulla gli altri mille momenti difficili tra di loro, ma è l’essenza dell’essere fratelli: condividere la vita, nel bene e nel male, con le rispettive differenze ma uniti da un vincolo sottile eppure saldo come una quercia silenziosa. Una quercia che affonda radici per donare la sicurezza di lasciare il nido, i rami protesi verso il cielo, per avventurarsi nello spazio. Ed essere certi di poter tornare a riposare e deporre le proprie insicurezze e paure senza bisogno di esprimerle a parole. Posare il capo e assaporare un tepore di casa.
Il dolore e la fatica che accompagnano inevitabilmente la maternità trovano in questi attimi una soave consolazione, nella consapevolezza di poter trasmettere il proprio amore e le proprie premure attraverso qualcun altro. Perché per quanto una mamma ami senza misura, non può essere fisicamente sempre lì, e non è nemmeno sano. Ma un fratello è una presenza meno ingombrante e talvolta quasi più necessaria. Grazie Lorenzo, sii sempre l’idolo e il compagno di Costanza, sotto il mio sguardo appagato.
12 Comments
Ok, se volevi commuoverci credo che ce l’hai fatta!
Comunque è vero, quando succedono queste piccole grandi cose, tutte le fatiche, le discussioni, le urla scompaiono immediatamente.
no ma io sono poco incline al post sentimentale 😛 non ho mai nemmeno fatto la lettera strappalacrime di rito ^_^’ però oggi è venuto così, anche le mamme finto algide come me hanno i loro momenti di commozione e volevo condividerlo con voi, anche perchè noi mamme che arranchiamo dietro a più figli ci meritiamo ogni tanto questo pieno di dolcezza ^_^
Bellissimo post! Che, curiosamente, esce in contemporanea all’ “Elogio al figlio unico” di Drusilla (Mamme nel deserto)…io, da figlia non unica, mi trovo molto in quello che scrivi…
me lo sono perso, oggi sono di corsa…ma vado subito a leggerlo! Grazie della segnalazione 😉
Mi hai commossa.
Si, i fratelli sono angeli custodi con lo stesso sangue!
spero che lo rimanga sempre!
Bellissimo! aspetto con ansia di vedere come sarà per noi!
Ormai ci sei, tanti pensieri positivi per voi p.s. oggi ci siamo quasi incrociate a milano, uff
In bocca al lupo ai due piccolini! Capisco come ti sei sentita: io ho due gemelle che hanno un rapporto specialissimo (non esente da litigi!) e si prendono cura l’una dell’altra in un modo unico e commovente. La sorella maggiore invece si sente un po’ isolata e così più che di loro due, che affrontano il mondo in coppia, è sempre della grande che mi preoccupo di più…
Un caro saluto.
Esther
che meraviglia, il rapporto tra i gemelli mi affascina tantissimo! E immagino che in una situazione così, come te mi preoccuperei più del grande. complimenti per la bella famiglia e grazie per aver lasciato il tuo pensiero, un abbraccio!
Dolcissimo, spero che siano sempre vicini, avranno una forza diversa da quella che possiamo donare loro come genitori. Intanto, come dici, la loro tenerezza e supporto reciproco ti riempiono di poesia. Fa bene a loro ma, giustamente, anche a te. E non è affatto, niente affatto immeritata. Sono così per istinto. Ma anche perché tu glielo hai insegnato.
Credo che tutte noi mamme al di là dei percorsi di vita personali dei nostri figli, come primo pensiero per loro vorremmo che fossero felici…spero che raggiungere quest’obiettivo sia più facile, tenendosi per mano come ora (e sì, fà niente se poi si picchiano a giorni pari e si coccolano quelli dispari 😛 )