(…e come limitare i danni)
1) Nel nono mese ci si muove meno
Per forza di cose, anche chi ha avuto la fortuna di passare una bella gravidanza ed è rimasta attiva, nell’ultimissimo periodo deve fare i conti con un calo inevitabile e progressivo delle forze fisiche, soprattutto le pluripare.
Gli acciacchi come pubalgia, dolori al basso ventre, sciatica e cervicale contribuiscono a rallentare i ritmi abituali, favorendo l’aumento di peso: non saranno proprio i sintomi del parto imminente, ma al nono mese anche una semplice passeggiata può diventare gravosa e fare le scale si trasforma nella maratona di New York. Non parliamo poi dei casi di riposo forzato su prescrizione del ginecologo.
L’ideale sarebbe mantenere un’attività minima e “dolce” come un corso specifico in piscina, yoga o anche solo due passi prendendosela con tutta calma.
2) Nel nono mese aumenta (a volte in modo significativo) la ritenzione idrica
Non dimentichiamo che il nostro corpo si prepara non solo al parto, ma anche all’allattamento.
In quest’ottica inizia un immagazzinamento di scorte necessarie a produrre il nutrimento per il piccolo: pertanto fin da questo momento è opportuno incrementare la quantità di acqua assunta durante il giorno.
Qualora ciò dovesse risultare difficoltoso, si possono adottare piccoli accorgimenti come portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua o ricorrere all’ausilio di tisane e infusi, possibilmente limitando il ricorso a espedienti più calorici come bevande eccessivamente ricche o zuccherine.
3) Nel nono mese non si riposa più bene
Non è più un segreto quanto la mancanza –o cattiva qualità – del sonno influiscano negativamente sulle funzioni fisiche, in particolare favorisca l’accumulo di chili in eccesso.
Nelle ultime fasi della gestazione, il sonno beato è un lontano ricordo: tra l’ingombro del pancione che limita le posizioni e la comodità, la necessità di alzarsi per il peso dell’utero sulla vescica, un po’ di fisiologica ansia e fibrillazione per la nascita imminente…e il mix letale è completo.
Non ci sono ampi margini di manovra per combattere questo fenomeno che, pare anzi sia un trucchetto escogitato dall’organismo per allenare la futura mamma ad un sonno meno profondo che la metta in condizione di rispondere alle necessità del neonato.
Si può senz’altro evitare di peggiorare la situazione cenando troppo tardi, svolgendo attività sovra stimolanti e anche l’uso eccessivamente prolungato di cellulari e internet può ulteriormente deteriorare le già esigue prospettive di rilassarsi.
4) Nel nono mese non dormendo si è più soggette alla tentazione dello spuntino notturno
Conseguenza diretta del punto precedente: se non si riesce a dormire, le “voglie” trovano un terreno particolarmente fertile e si può cedere anche nell’ –illusoria –speranza di favorire l’addormentamento riempiendo lo stomaco.
Inutile ricordare come il mangiare dopo una certa ora sia deleterio per la linea: non si consuma nulla di quanto assunto, né con attività fisica né tantomeno con il sonno difficoltoso di cui sopra.
Se proprio la situazione risultasse irresistibile, meglio almeno buttarsi su qualcosa di relativamente innocuo come un bicchiere di latte e due biscotti secchi o due gallette di riso.
5) Nel nono mese ci si persuade che “è inevitabile” e che è tutto peso del bimbo
Alzi la mano chi non si è sentita ripetere a destra e a manca: “ahhh l’ultimo mese si lievita senza nemmeno accorgersene”: è un ritornello presso che unanime nei racconti delle già mamme.
Questo tormentone parte da un presupposto che è un dato di fatto reale: è vero infatti che l’ultimo mese il feto, avendo ormai maturato completamente le funzioni vitali, si occupa quasi esclusivamente di “ingrassare” , ma il collegamento con l’aumento di peso materno non è scontato come si crede.
L’importante è non cadere nella spirale psicologica letale del “tanto è inutile” e abbuffarsi senza freno appoggiandosi a questa auto giustificazione.
Se si mangia in maniera sana di tutto, in perfetta normalità (senza privazioni e senza eccessi) allora possiamo stare sicure che il peso accumulato sarà realmente del bambino e fisiologico al buon andamento dello sprint finale della gravidanza.
Se davvero l’ago della bilancia schizza senza che siano in alcun modo alterate le nostre abitudini alimentari (e può effettivamente capitare, anche a causa della ritenzione di liquidi già menzionata nel punto 2), non è un fenomeno preoccupante e destinato ad incidere sulla forma fisica a lungo termine.
Se invece ci si lascia andare in vista del traguardo anche con l’idea del “ci penserò dopo” si può solo sperare di essere tra le fortunate che vengono “prosciugate” dall’allattamento, ma purtroppo non è così automatico. Un ultimo consiglio, se si è nel dubbio di aver sgarrato un po’ troppo quasi senza rendersene conto, è quello di annotare un diario alimentare per controllare cosa si è effettivamente consumato nell’arco delle 24 ore. Per le più tecnologiche esistono diversi siti e applicazioni che facilitano quest’operazione, uno su tutti FatSecret, scaricabile sia su Iphone che su Android.
Come vedete, alla fine succede spesso ma non c’è una regola (né una maledizione inca dietro..!)
E voi? Avete preso peso gradualmente e costantemente o avete notato questo improvviso incremento finale?
5 Comments
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Ciao! ho cominciato a leggere il tuo blog da poco e mi piace moltissimo, quindi di tanto in tanto vado a ravanare nei tuoi post più vecchi, tipo questo. Io ho avuto una gravidanza molto attiva quindi non sono aumentata tanto di peso e la notte dormivo come un ghiro fino all’ultimo giorno (e infatti poi è stato un trauma abituarsi alle notti insonni)…poi però ho avuto un parto orribile, ho sbagliato tutto, non respiravo come mi avevano insegnato, andavo in apnea e non capivo niente e poi è finito in un cesareo d’urgenza….ognuna ha le sue. In questo post racconto dov’ero il giorno prima di partorire, se ti va di dargli un’occhiata 🙂
http://mamme360.blogspot.it/2015/06/ritorno-alle-origini.html
Grazie dell’apprezzamento ☺ però non puoi lasciarmi così in sospeso ora: come ha reagito il piccoletto?! (Bel post comunque, io amo leggere questi stralci di vita e come ognuna vive il momento “fatidico” )
Quel giorno dormiva, era ancora piccolo e non gli interessava più di tanto dove lo portassi, bastava andare in giro attaccato alla mamma come un koala. Adesso quando lo porto in montagna nello zaino (ha imparato a stare seduto da poco quindi abbiamo appena cominciato ad usare lo zaino portabimbi invece del marsupio) si guarda attorno stupito e mi tira i capelli 😀