An Audience at Agrippa’s – Sir Lawrence Alma Tadema
Che Renzi fosse un tipo da avanspettacolo lo avevamo intuito fin dai tempi delle vignette con collage del suo simpatico faccione vicino a quelli di Mr. Bean e Fonzie. Il guaio è che, oltre a fare tutto il possibile per non smentire siffatti accostamenti, pare quasi che il soggetto in questione sguazzi nel confermare la sua attitudine stile Grande Fratello, più che riferita a logge e compassi, piuttosto alle caricature marcuzziane in tv. Quando ho sentito la sparata (peraltro estramamente vaga, un vero proclama con intenti palesemente propagandistici di cui non si capiva nulla in sostanza) nientemeno che dalla location d’eccezione del salotto della D’Urso, *altro che balconi in piazza Venezia* non avevo dubbi sull’effettiva serietà delle proposte parlamentari in questione. Questa moda delle elargizioni una tantum a determinate categorie per accattivarsi le simpatie di una fetta di elettorato cominciano davvero a risultare indigeste: anche il più sprovveduto ingenuotto inizia a chiedersi se è possibile mai che menti plasmate in prestigiosi atenei pagati profumatamente dai cittadini,b g non riescano a concepire di meglio rispetto a questi contentini/elemosine del magnanimo dominus agli scodinzolanti clientes?! Sarà, comunque dopo il pasticcio degli 80 euro scorsi* non mi aspettavo niente di diverso. Dico solo che invece di promettere cucuzze random che spesso nemmeno vanno a chi ha realmente più bisogno (e fanno pure giustamente rosicare chi magari partorisce il 31 dicembre 2014), se si voleva davvero dare un “segnale” di cambiamento non si poteva, che so, allungare il congedo paterno alla nascita di un figlio che è SCANDALOSAMENTE di UN giorno?! Non dico come in Svezia, dove ammonta a 30 (corrispondente, alla fin fine più o meno con il tradizionale concetto di puerperio/quarantena delle madri), ma insomma, almeno 3 giorni/una settimana avrebbe messo in ginocchio gli uffici? O meglio ancora, incentivi per quelle aziende che forniscono servizi d’eccellenza alle famiglie (per esempio nidi aziendali, convenzioni, orari flessibili ecc.)? Insomma, di tutti i possibili provvedimenti, ovviamente come al solito si è scelto il più demagogico e anche umiliante possibile per una popolazione già in ginocchio in quanto a natalità e a facilitazioni per chi decide di sobbarcarsi tutte le rogne burocratiche e non che comporta avere figli in questo Paese. Non è che lo dico io emerita signora nessuno: le critiche sono giustamente piovute da destra a sinistra da voci ben più autorevoli ma egualmente indignate.
Non so voi, ma in parlamento piuttosto ci metterei certe mamme blogger senza lauree blasonate ma con esperienza sul campo, idee e voglia di darsi davvero da fare. Nel frattempo tocca come al solito mettere in atto l’ormai mitica arte d’arrangiarsi squisitamente italica: gente che da secoli si barcamena tra un nonno, un “capo” di buon cuore che chiude un occhio e così via. Che tristezza però, concedetemelo.
*in proposito avevo trovato a suo tempo interessante questi due articoli che dipingono in modo purtroppo estremamente puntuale la situazione dramatica e paradossale delle famiglie “normali” (leggi: di gente che si fa il mazzo per portare a casa la pagnotta e ha contro un sistema che definire iniquo è fargli un complimento) —> http://www.tempi.it/mi-sono-fatto-il-mazzo-a-lavorare-e-per-poco-perdero-gli-80-euro-piccolo-particolare-ho-5-persone-a-carico
http://www.tempi.it/famiglia-senza-diritti-lettera-di-monica-cinque-figli-vedova#.U9yL23NyzqA
Per chi fosse interessata al dibattito sul web in tema segnalo un paio di post e articoli dei giorni scorsi che ho letto con particolare gusto e interesse
http://www.50sfumaturedimamma.com/2014/10/de-iure-condendo-per-una-conciliazione.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/22/bonus-bebe-donne-non-ci-pensate-troppo/1163399/
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