Quante mamme si immaginavano, se non proprio peluche, magari figli futuri medici senza frontiere e si sono ritrovate degli aspiranti gieffini, o viceversa magari speravano di avere in casa una futura miss Italia e invece per fortuna…loro non sono noi e la bella fanciulla di casa è partita per una missione in Africa.
Per adesso sono questioni, tutto sommato, limitate. Ma mi chiedo, talvolta, come affronterò, da più grandicelli, le loro scelte indipendenti. Riuscirò ad essere serena se saranno diametralmente opposte alle mie o a quelle che immagino buone per loro? Riuscirò a scindere il figlio del sogno da quello in carne e ossa?
Nel frattempo, complice una settimana molto intensa in cui ho sentito particolarmente il peso del distacco (e anche loro!!), mi tornano alla memoria i miei figli del sogno e come poi è stato quando li ho stretti a me per la prima volta.
Lorenzo è arrivato all’improvviso e con gran scombussolamento. Ero “pronta” come condizione effettiva, ma non si è mai veramente pronte a quanto un figlio stravolga la vita, facendo quasi piazza pulita apparentemente, per poi ricomporre i pezzi in una figura diversa e più armoniosa di prima.
Non sapevo come sarebbe stato avere un figlio, però l’ho “visto” per un attimo, proprio in un sogno vero (bei tempi in cui si dormiva).
Aveva le sembianze di un bimbo sui 3 anni e sembrerà incredibile ma era proprio com’è effettivamente diventato a quell’età. Era girato, come chino su qualche gioco o attività che lo prendeva molto ma mentre mi avvicinavo si è voltato verso di me e mi ha sorriso. Ricordo nitidamente i suoi occhioni azzurro ghiaccio e i boccoli biondi che gli incorniciavano l’ovale perfetto, un po’ tondeggiante con la fossettina sul mento. Uno di quei visini che sembrano usciti da un dipinto preraffaellita di Bouguereau o da un’illustrazione vittoriana.
Quando poi è stato il momento fatidico, ero sotto anestesia e non capivo niente. Ero decisamente stravolta ma nel guardarlo per la prima volta, ho pensato che era la fotocopia del papà da neonato, avendo visto le foto, altro che il bambino del sogno!
Invece man mano, persa la peluria castana da pulcino, sono spuntate le “piume adulte”, ossia le fatidiche onde bionde e quel sorriso dolce e furbetto.
Niente è stato più come prima ma quell’immagine del sogno mi ha accompagnata, quasi come una promessa di felicità.
Passano due anni. Dopo una batosta lavorativa, torno su in Brianza. Un giorno come tanti -ero stata al parco e le magnolie erano in una magnifica fioritura tinta dei colori rosati dell’alba- mi siedo al tavolo col mio piccolo Lorenzo. Lui, scaricato dal gioco era particolarmente di buonumore e io mi sentivo piena di una felicità quieta. Nello scodellargli il pasto, ho avvertito una sensazione che fatico a descrivere. Di colpo, mentre il mio sguardo si posava sul tavolo, ho sentito chiaramente il posto accanto a me “vuoto” ma in attesa di qualcuno. Mi emoziona molto rievocare quel momento perché è stato l’inizio di uno dei periodi più felici della mia vita. Pochi giorni dopo ho scoperto che era in arrivo quel “qualcuno” invisibile. La sua presenza era così potente che fin da subito ho saputo che era una bimba. Sentivo crescere in me una dolcezza nuova, una serenità e una pace che non avevo conosciuto con la prima gravidanza. Lei sembrava dirmi continuamente “mamma andrà tutto bene: ora ci sono io con te”. Tanto intensa era questa comunicazione e questo scambio silenzioso che niente sembrava turbarmi. Neppure le fisiologiche preoccupazioni che di quando in quando sfiorano le mamme bis. Vivevo come racchiusa nella mia bolla fatata.
Di Costanza non ho immaginato tanto l’aspetto fisico. Forse, forte dell’essere già mamma, pensavo a lei più come carattere, come persona a tutto tondo. La immaginavo molto tranquilla e introversa come poi si è perfettamente rivelata. Tutto con lei è stato “facile”, come un clic naturale e un meccanismo rodato. Perfino il suo nome non era tra quelli “in lizza”: mi frullava in testa senza nemmeno sapere da dove venisse. Ora che ci conosciamo, posso dire che è perfetto per lei: una bimba dal carattere forte e paziente, affettuoso ed esclusivista.
Infine è arrivato il mio piccolo Attilino. Con lui è andata al contrario che con Costanza: tutto è stato complicato. La paura di perderlo appena scoperto e la corsa in pronto soccorso (per fortuna rientrata dopo quella volta), e poi quella comunicazione interiore che con Costanza era venuta da sé, che non si riusciva a stabilire. Lui è l’unico di cui non ero sicura se fosse maschio o femmina (propendevo per il maschio ma non ero convinta come nelle altre due volte), e l’unico di cui proprio non ho intuito il carattere. Con lui, lo scambio è stato più a livello di energia: ero sempre stata una persona “a rilento”, mentre con lui mi sono trasformata in un vulcano, sia a livello di idee che di forze fisiche. Non mi sono mai sentita attiva come da quando è arrivato nelle nostre vite. Non ho ancora capito se è lui ad avermi infuso questa vivacità oppure se è stato qualcosa di vicendevole. Certo, non ha aiutato l’aver vissuto i nove mesi “di corsa” e a volte mi chiedo se non sia questo elemento ad averlo reso il ciclone scatenato che è ora. Ma in fondo, va bene così, non poteva essere altrimenti e ognuno dei miei tre figli è un universo unico e irripetibile.
E voi come avete vissuto quel passaggio dal fantasticare sul figlio che verrà e la realizzazione concreta?
Questo post partecipa al brainstorming mensile delle Stormoms. Questo mese sono io la Stormom ad aver ideato il tema: cosa cambia dal bambino immaginato, sognato al bambino in carne e ossa. Un grazie speciale a Francesca e Cristina che mi hanno aiutata a creare hashtag (geniale!) e grafica! #tiimmaginavopeluche #stormoms
9 Comments
Bellissimo Post! Mi hai commossa.
Ahaha e grazie per il “geniale”!
Il naming è il mio incubo e sei stata oggettivamente geniale
Cara Sabina, hai condiviso proprio dei bei ricordi, che emozione leggerli!
Lav
Emozione mia ogni volta che li penso ma doppiamente mettendoli nero su bianco e trasmettendoli a chi mi legge con affetto
Un post meraviglioso, mi hai fatto tornare alla mente tante sensazioni dei primi giorni di gravidanza, ma anche io ho sognato il mio bambino e devo dire che gli somiglia un bel po’
Grazie per questo post, credimi ne avevo bisogno
Grazie a te di questo commento, è bello sapere di aver toccato le corde del cuore
MI hai fatto emozionare, commuovere, venire i brividi.
grazie grande donna e grande mamma
http://emiliasalentoeffettomoda.com/laboratori-di-cucina-per-bambini/
grazie
Mari
Mari
[…] lo racconta bene The Swinging Mom, mamma di tre figli, nel suo post “Ti immaginavo peluche” e Moms about town con l’articolo “Vita coi figli Pantone Rose Quartz e […]