Quest’anno abbiamo vissuto l’inizio di un nuovo ciclo, la scuola d’infanzia, con Costanza, e a settembre prossimo anche Lorenzo affronterà le elementari. Apparentemente la mia signorina è stata da subito un’alunna modello: ho avuto modo di vederla “dal vivo” alle prese con la realtà quotidiana perché l’ho accompagnata in “gita” in comune, dove il sindaco della città, ex-alunno della nostra scuola, ha voluto quest’anno invitare i bambini e far loro gli auguri di Natale, con tanto di carta d’identità speciale preparata per loro. Per quanto fosse ovviamente felicissima di avermi con lei (infatti non perdeva occasione per chiedere di stare per mano e per venire in braccio!) ho notato come interagisse in modo straordinario coi suoi compagni: lei che è sempre stata molto timida e diffidente verso chi non conosce, ha saputo costruire i suoi primi rapporti con il mondo esterno in una semplicità che è stato per me motivo di grande gioia e un pizzico di orgoglio materno. Una bambina col suo carattere e i suoi tempi, rispettati come tali. Non ho mai cercato di “forzarla” o stimolarla a “uscire dal guscio” e credo sia importante avere sempre ben presente che, salvo patologie evidenti, non è giusto violentare la natura dei nostri bambini, piegandola maldestramente ai nostri gusti (o ad uno standard spacciato per tale a livello sociale).
Nello stesso tempo, sono stata molto attenta a cogliere in lei il minimo segnale di un disagio “nascosto”, proprio perché lei è meno chiacchierona ed espansiva rispetto al fratello maggiore. E infatti, dietro un inserimento così liscio e indolore, so che cova comunque un grande attaccamento a me e all’ambiente domestico. In lei si è manifestato, come tutto, in maniera delicata, impercettibile. Costanza non porta mai l’attenzione su di sé, e per questo so di dover fare uno sforzo doppio per “avvicinare” quella parte di lei più intima che emerge con estrema riluttanza.
I timidi segnali dello “scossone” sono stati:
- il rifiuto di andare il pomeriggio dai nonni, anche le rare volte in cui capitava
- una sensibilità più accentuata: quando guarda un cartone o legge un libro in cui c’è un animaletto o un bambino piccolo in situazioni di “difficoltà” o solitudine, scoppia a piangere a dirotto e insiste per “andare da lui” a consolarlo.
Ho capito subito che lei si immedesimava e manifestava, per “vie traverse” la sua ansia dell’abbandono così trattenuta.
Per questo, negli ultimi mesi ho scelto per lei dei libri e dei giochi che l’aiutino a sfogare il malessere e allo stesso tempo la rassicurino. Perché vedo che con lei, il gioco è un mezzo privilegiato per raggiungere gli angolini reconditi, molto più della verbalizzazione esplicita.
Sono convinta che molti bambini abbiano le difficoltà di Costanza nel metabolizzare il primo vero distacco dal mondo familiare, e il periodo di transizione verso quello della scuola e quindi ho pensato di elencare qui sul blog, quelli che sono stati “testati” da me e che mi sembra abbiano portato dei buoni risultati.
Trucchetti da Inserimento e Rientri
I Bambolotti
Non credo abbiano bisogno di particolari “presentazioni”: sono il gioco più antico del mondo, specialmente per le bimbe. Costanza ha un forte senso dell’accudimento, è un maschiaccio ma sa essere anche molto molto dolce, specie verso neonati e animali. Il suo carattere così sensibile e anche piuttosto possessivo, la porta in modo spontaneo verso il coccolare le bambole. Ricordo che era piccolissima e già faceva il gesto del ninnarle. Più avanti ha cominciato a organizzare dei veri picnic con tutti i suoi pupazzetti (vi ricordate che ho mostrato questo suo svago anche qui, a Pasqua scorsa?) e ora riesce anche a spogliarle, rivestirle per fare loro il bagnetto o cambiarle. Giocando con lei alle bambole sono riuscita spesso a farla chiacchierare un po’ e a capire cosa “bollisse in pentola”, grazie al clima di grande complicità e confidenza che si instaura tra mamma e figlia mentre partecipano a questo atavico “gioco dei ruoli”.
I libri
A differenza di Lorenzo che ha iniziato da poco ad apprezzare storie e libri, Costanza da brava introversa, ama molto sfogliare i libri e ascoltare le fiabe. Le fiabe sono da sempre un’altra via privilegiata per tirar fuori i “non detti” e affrontare temi un po’ spinosi usando metafore e fantasia. Con lei quindi ho utilizzato anche questo approccio che, peraltro, mi è particolarmente caro e congegnale dato che io sono sempre stata una lettrice vorace e ingorda fin da piccolissima (ho imparato a leggere e scrivere che non avevo ancora 5 anni, grazie ai lunghi inverni canadesi e alla biblioteca di quartiere a Montreal, che organizzava i corsi pre-scolari). Le ho regalato Marta sta nel mezzo che parla proprio di una simpatica topolina “mezzana” che si sente sempre la più bistrattata e invisibile della famiglia e medita la fuga. Per fortuna viene dissuasa e capisce l’importanza di chi sta al centro! Se avete anche voi tre figli, ve lo consiglio: è davvero delizioso e finalmente qualcosa che parli al figlio a volte un po’ “negletto”. Per addolcire il rientro, la Befana ha portato “Zeb e la scorta di baci”, un libro che parla di un difficile distacco per il campo estivo (ma ovviamente va benissimo per l’inserimento e i rientri).
Se volete qualche altro spunto come titoli “da inserimento”, vi lascio qualche idea!
La selezione sul tema “mamma che va via” di Milkbook, imperdibile. Da tenere tra i preferiti.
Infine, la new entry di casa: il Grande Asilo con Area Giochi e Nido della Playmobil
E qui, proprio come per i cartoni, Costanza può giocare ad essere qualcun altro e sentirsi libera di esprimere tutte le emozioni, proiettandole sui personaggi. Quei bambini che, come lei vanno all’asilo, con un minuscolo zainetto in spalla, con la campanella che suona proprio come alla scuola vera e una maestra che cura tutti: dai “grandi” al piccolino.
Durante queste feste di Natale ci abbiamo giocato molto, Costanza in particolare lo ha adorato! Più di una mamma, nel sentire dell’inserimento indolore di settembre mi ha avvertita di prestare attenzione al dopo vacanze natalizie come momento di potenziale grande difficoltà, e ho pensato che, proprio perché semplice, potesse essere un gioco divertente ma “didattico” nel vero senso della parola e a giudicare dal risultato, la strategia ha funzionato!
Incredibile ma vero, lei stamattina è andata a scuola tutta sorridente, mentre Lorenzo ha messo il muso per doversi svegliare e preparare. Adesso mi tocca studiare qualcosa contro la pigrizia cronica, anche se quella gliel’ho passata proprio io!
E quando il mondo dell’immaginazione incontra la realtà di tutti i giorni, la rende davvero un po’ più magica!
2 Comments
Ciao Sabina,
ho scelto il tuo post per la mia Top of the post della settimana 🙂
http://www.damammaamamma.net/2016/01/top-of-the-post-11-gennaio-2016.html
grazie mille Marina!! <3 la mia arriva in mattinata 🙂