Ieri la Befana ha rubato la scena al complemese del mio monello (beh meglio dell’otite di Lorenzo della scorsa volta…) ma oggi, alla seconda che lo sistemo supino e me lo ritrovo a pancia in giù in modalità flessioni, non potevo non dedicare un post al folletto dispettoso che mi movimenta giorni e notti e poi mi frega con dei mega sorrisi e versetti di corteggiamento spudorato per farsi perdonare. Ebbene sì: lo avevo intuito fin dall’incontro di box che si scatenava quotidianamente nel pancione che eri un tipo tosto, ma la realtà supera l’immaginazione. Sarà che hai due fonti di ispirazione in marachelle perennemente a vista, ma io a due mesi sono già in modalità urlo di Munch. Tu sei quel vispetto dagli occhi scuri che rifiuta ostinatamente qualsiasi ciuccio per più di trenta secondi se non quello umano -.-‘ se oso posarti sulla sdraietta inizi a dimenarti come una biscia e ti inarchi per tuffarti giù peggio di Peppa nelle beneamate pozzanghere. Ami le braccia per esplorare tutto intorno perché malgrado gli sgambettamenti frenetici senza posa sei ancora un attimino in anticipo per la maratona di New York (ma gli allenamenti, per te, sembrano partiti benone). Quegli stimoli innocui per i tuoi colleghi duemesenni, su di te producono effetti devastanti: una puzzetta innocente ti terrorizza manco fossero i botti di fine anno nel rione Sanità, un gorgoglio di stomaco ti fa contorcere peggio di me se facendo zapping incappo nella D’Urso. Non parliamo poi di quando non ti viene la cacca: paiono le piaghe d’Egitto e la cavalcata dei mitici 4 dell’Apocalisse. Oh, non farò l’ipocrita: mentre passeggiavo alle 3 di notte alla romantica luce dell’albero di Natale in soggiorno, con te indemoniato da placare, la sensazione “cosa ho fatto di male” è serpeggiata, eccome. Poi però mi ricordi perché ci si becca dei “pazzi” pur di ammirare questi spettacoli (sì, ormai ride ma da bravo ipertonico, appunto, riprenderli per bene è un’impresa!)

Solo magari, il mese prossimo, amore di mamma, fammeli gustare alle 11 del mattino, eh.