No, non mi sento certo una guru del blogging, sono una novellina, MA sono una lettrice seriale. Amo scoprire nuovi blog, spulciarli e commentare, anche. Il blog ha aperto da pochi mesi ma ho una notevole esperienza sul fronte passivo, diciamo. Quindi, vorrei elencare in questo post, come promemoria utile per me in primis (dato che di scivoloni ne faccio di continuo) tutte quelle cose che mi urtano o disincentivano a leggere, quando ho la (s)ventura di incapparci.
- I blog in cui l’ultimo post risale al 2009. Ma anche a 3 mesi fa. Dai, è la stessa sensazione di sconforto che si prova di fronte a una (magari anche bella) casa abbandonata. Le statistiche dicono che la media dei blog naufraga dopo 3/6 mesi. Io per prima ne ho aperti un paio già diversi anni fa su blogger, mai seguiti veramente e quindi spariti subito nel dimenticatoio dei lettori, ma mio in primis.
- I blog in cui si legge l’ennesimo post su un argomento che hanno sviscerato 800.000 blogger prima di lui. Ok, siamo onesti: o si scrive su qualcosa in anteprima o almeno tra i primi, specie se è un evento o un argomento che tira molto. Bisogna stare sul pezzo. Altrimenti meglio lasciar proprio perdere a mio avviso. Unica eccezione: un post veramente straordinario o con un punto di vista originalissimo. Può starci che uno in questo caso ci abbia messo qualche giorno in più a macinare il post. Se proprio non resistete, piuttosto, meglio magari chiacchierare su twitter o facebook, ma eviterei proprio il post.
- I blog con post palesemente scopiazzati o con l’80% di materiale di rimbalzo. L’ispirazione ci sta, intendiamoci: leggere molto fa venire a volte idee legate a post altrui, anche a me è capitato ma…1) cito SEMPRE la fonte che mi ha fatto accendere la lampadina, questione di onestà intellettuale. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. 2) non è possibile che succeda SEMPRE, altrimenti mi farei qualche domanda. Ci sono stati casi addirittura di plagio di blog illustri come Ma che davvero ma, cari scopiazzatori: ricordate che certi mezzucci hanno le gambe corte. La tipa in questione è stata beccata pur scrivendo in spagnolo, fate vobis.
- Questo punto non sarebbe nemmeno da aggiungere, ma, ahimè, va fatto: i blog con errori grammaticali/di sintassi sistematici e da prima elementare. Vi prego, se volete scrivere per il web, c’è posto per tutti, non dobbiamo essere dei premi Pulitzer, ma un minimo di dignità…un ripassino delle regole di base non farebbe male a molti (io ammetto che sono in lotta con la punteggiatura da tempi immemori, ad esempio).
- I blog con praticamente solo recensioni, review, post sponsorizzati. A meno che non sia proprio l’espressa vocazione del blog (nel qual caso è ok, ci sta), a me come lettrice dopo un po’ iniziano a stancare. Quasi quasi (anzi, proprio sì) preferisco un paio di banner discreti. I contenuti personali, secondo me devono assolutamente prevalere, se ben armonizzati, i post review o sponsorizzati non sono niente di male, io sono la prima a trovarli anche occasioni utili per me e per i lettori, se in linea con il tema del blog, ma trovo bruttino quando davvero soffocano tutto il resto.
- I blog eccessivamente egocentrici. Lo so, il blogger è un filo egocentrico per natura, sono la prima ad esserlo, altrimenti terrei un diario segreto. Il riscontro dei lettori è importante, anche e soprattutto per una questione di scambio e di feedback. Senza lettori i blog perderebbero del tutto senso. Questo non va MAI dimenticato: nessuno è interessato a leggere monologhi e sproloqui che non tengono minimamente conto del concetto fondamentale di scambio, comunicazione.
- I blog dove l’autore non risponde ai commenti o risponde dopo secoli e magari pure scazzato. Torniamo al punto 6: se non si ama un minimo chiacchierare con gli altri, ascoltare il loro punto di vista è veramente un peccato e chi ci perde è soprattutto il blogger. Spesso proprio i consigli e l’interazione con i miei lettori è stato uno sprone, un approfondimento o anche uno spunto per un post successivo.
- I blog eccessivamente tecnici o puerili. Questo è un punto molto personale: non amo né i blog con un profilo iper serioso (trovo che prendersi troppo sul serio sia un difetto o un limite) né, all’opposto quelli tutti blink, cuoricini e gattini pucciosi. Magari a molti piacciono, e io certe volte posto pure delle foto coi boken, non possiamo essere perfetti 😛
Ecco, direi che questi sono i punti che più mi allontano da un blog. Essendocene una marea in giro, è inutile illudersi: anche un lettore affezionato se nota una, due, dieci volte troppe di queste cose, si dirigerà verso altri lidi. Insomma facendo un piccolo sunto direi che quello che davvero conta è: originalità, passione, costanza e rispetto del lettore. E voi? Cosa vi infastidisce o cosa apprezzate come lettori o come blogger?
16 Comments
Ma che bello è, sto post?
Tranquilla, di solito non scrivo in modo così ‘slang’ 😉 Davvero interessante! Io sono blogger da più di un anno e mezzo, scrivo logicamente a partire da fatti personali, ma deve esserci sempre un perché: per divertire, per far riflettere, e soprattutto emozionare. Il lettore è egocentrico quanto lo scrittore: se lo scrittore riesce a mettere in parole i sentimenti che prova anche il lettore, ha fatto una scrittura al quadrato, ossia la sola che sia vera. Dà voce a sé e a chi legge. Passa a trovarmi, io da te torno sicuro, siamo entrambe mamme-tris! Baci, Maddalena
http://pensierirotondi.com/
ma grazie! sì è importantissimo come dici, trovare un punto d’incontro tra l’essere sé stessi e dar voce agli altri! Corro a trovarti sul tuo blog e viva le mamme tris 😀 😀
Io tendo ad escludere solo i blog che contengono errori grammaticali. Ho scritto “tendo” perché poi concedo sempre un’altra chance. Ci sono blogger che non sanno scrivere ma magari fanno foto incantevoli, blogger che commettono errori di sintassi ma hanno grandi idee. Poi funziona un po’ come nelle relazioni reali, può nascere simpatia o antipatia. D’altronde nella scrittura e nell’immagine esprimiamo molto la nostra personalità.
Ketty
sì è vero, ci sono affinità elettive! Io anche tendo a dare una seconda chance se c’è un elemento che mi ha colpita, ma leggo così tanti blog che la selezione naturale passa anche per questi criteri, inevitabilmente! Grazie della partecipazione ^_^
Bellissimo post! Concordo praticamente su tutto Sabina, aggiungerei un’altra cosa che non mi piace tanto e su cui all’inizio della mia breve carriera di blogger ero “caduta” anche io. Parlo degli eccessivi inglesismi nei post, nelle descrizioni delle creazioni… I titoli in inglese vanno benissimo, è la nostra seconda lingua! Ma penso che le varie descrizioni o racconti debbano esser fatti in primis in Italiano. Sarò forse impopolare con questa affermazione… Cosa ne pensi?
Complimenti per il tuo blog, ti seguo sempre anche se non sempre lascio un segno… Un abbraccio, Valeria
io un po’ ci casco perché essendo per metà canadese, leggo altrettanti blog in inglese e a volte mi accorgo di pensare, specie i titoli, e in generale alcuni concetti in inglese. Ma effettivamente è facile abusarne o usarlo a sproposito e decontestualizzato! ottimo appunto! e grazie della partecipazione al blog, silenziosa e non 🙂
“originalità, passione, costanza e rispetto del lettore”, credo tu abbia riassunto tutto! Ogni post deve possedere un’anima, deve lasciare qualcosa al lettore, anche solo la voglia di seguire quello che accade nella vita del blogger stesso.
Bel post!
grazie 🙂 ecco, avere un’anima bella viva e pulsante, ottima definizione anche questa tua!!
Penso che tra i vari punti il mio blog sia “egocentrico” ehehehe…
A parte gli scherzi, penso che il blog sia una mia pagina personale dove però posso avere consigli e pareri anche da qualche lettore, soprattutto ora che sono nel pieno della gravidanza. Sono concorde però sul fatto che blogger che non aggiornano spesso con i post o blogger che parlano solo di prodotti non siano il massimo, almeno per me, da leggere.
Se ti interessa, ti ho taggata sul mio blog “http://mammapasciona.blogspot.it/2015/04/tag-hello-spring.html” per partecipare ad un post tag 🙂
buona giornata!
eh un minimo di egocentrismo, i blogger ce l’hanno tutti, basta non esagerare 😀 poi durante la gravidanza è un aspetto che tende ad amplificarsi di suo, secondo me, ci si sente al centro dell’universo, in senso buono ovviamente 😉 corro a leggere!
Bel post e hai citato dei punti davvero importanti.
Io seguo diversi blog, mi dispiace quando il blog diventa solo un luogo di sponsorizzazione e perde la sua anima, il motivo per cui avevo iniziato a seguirlo.
Sia chiaro, trovo giusto che se un blog può diventare lavoro, lo diventi,
certo, io stessa sponsorizzo, ma SE il brand in questione è in linea col blog e interessa le mie lettrici, non più di tot in modo da non penalizzare i contenuti più personali, e soprattutto se li apprezzo davvero e inseriti in un post piacevole con anche quello. insomma, per me è un sì con riserva come punto. Grazie di essere passata 🙂
Ciao Sabina, mi è piaciuto molto il tuo post. Io personalmente non amo molto i blog con troppe sponsorizzazioni e i quelli che non rispondono.
Ti ho scelta per il mio top of the post, se vuoi dare un’occhiata http://tazze-spaiate.blogspot.it/2015/04/top-of-post-29.html
A presto!
grazie mille! 🙂
Mi trovi d’accordo su tutta la linea.
Io aggiungo che non amo neanche i blog in cui ti devi iscrivere per firza per partecipare a qualche iniziativa.
Grazie per questo post.
A presto
Maria
qui su wordpress, a differenza di blogger, abbiamo solo la newsletter purtroppo, perrestare in contatto, ma come lettrice lo capisco!